Paternal Leave
di
Alissa Jung
con
Luca Marinelli, Juli Grabenhenrich, Arturo Gabbriellini
Germania,
Italia, 2025
genere:
drammatico
durata:
113’
Sembra
quasi che il cinema ultimamente sia particolarmente interessato al rapporto
padre – figlia, a come esso nasce e come si sviluppa ed evolve, soprattutto in
situazioni quasi estreme che, però, fungono da metafora di una quotidianità
forse, a tratti, distante.
Non è un caso infatti che la telecamera indugi, per esempio, molto sui dialoghi tra i due senza mai riempirli di elementi che potrebbero distrarre. C’è sempre silenzio con loro in campo, contornato da un luogo quasi anonimo e disabitato.
Credo tutti abbiano bisogno di una famiglia.
Può
essere considerato una sorta di mantra in un film come Paternal Leave
nel quale anche tutte le altre relazioni presentate riportano comunque a quella
tra padre e figlia/figlio. Basti pensare al legame che si crea tra Leo
ed Edoardo (gli Sherlock e Watson del luogo) che fondano la loro
amicizia sul rapporto conflittuale che entrambi hanno con il padre, seppure per
ragioni diverse. Questo potrebbe servire alla Jung per introdurre altre
tematiche che, però, lascia in superficie per concentrarsi solo sul legame Leo-Paolo.
Un legame che è specchio di quello tra Paolo e la piccola Emilia,
sorellastra di Leo, con la quale la ragazzina sembra trovarsi subito in
sintonia, influenzata anche dal comportamento del padre ben lontano da quello
di un genitore modello.
In
un continuo rincorrersi che fa dei personaggi di Paternal Leave
dei girovaghi senza meta, nessuno escluso, non ci sono riferimenti o richiami a
un tempo e uno spazio. C’è solo la grande volontà di mettere al centro un
sentimento che, se non sviluppato in una certa direzione, può prendere il
sopravvento sulla vita di chiunque, non solo dei diretti interessati.
E
sono tanti gli spunti di riflessione di questo dramma a metà strada col romanzo
di formazione (quasi più per il padre che per la giovanissima, già ben
determinata e sicura di sé). Ostacoli continui sembrano frapporsi tra Leo
e tutte le persone con le quali vuole provare a far nascere un legame che non
sia solo di semplice amicizia. Se con Edoardo non ci sono problematiche
di nessun tipo, è ben diverso ciò che accede con Paolo o con Emilia,
nonostante due situazioni all’opposto. Con Paolo c’è sempre un imprevisto,
un incidente, un problema. Con Emilia c’è sempre un muro, fisico o metaforico,
che si frappone fra le due.
Con un Luca Marinelli
più dimesso del solito a causa del personaggio, ma all’altezza di un’incredibile
esordiente come Juli Grabenhenrich che non si risparmia mai e dà vita a
un’interpretazione ricca di emozione e carica di pathos, Paternal Leave
sale un gradino in più rispetto ai numerosi titoli che, anche nel cinema più
recente, hanno trattato il medesimo argomento.
Veronica Ranocchi
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