di Ethan
Hollywood viene messa alla berlina, ma con un po' di riguardo. È una di quelle rare volte in cui diversi grandi nomi della mecca del cinema rivolgono lo sguardo su di sé, per sottoporsi al giudizio, e anche allo scherno, del pubblico.
L'altalenante commedia di Barry Levinson si può comunque avvalere di una delle migliori performance di Robert De Niro degli ultimi anni.
La sceneggiatura di Art Linson è basata su un suo libro del 2002 in cui racconta le disavventure che capitano quando si produce un film a Hollywood.
I personaggi si comportano in modo sleale, immorale, avido, infantile e via dicendo. Del resto gli affari sono affari.
Alcuni risultano molto divertenti, alcuni un po' troppo elaborati, altri decisamente inverosimili. Ma cercando di accentuare il più possibile i toni da commedia, Levinson sembra voler trattare tutti con una buona dose di benevolenza, e questo forse è il limite del film, che sembra non voler prendere posizione.
Nella scena finale di un action movie pretenzioso viene violato un tabù di Hollywood: il personaggio interpretato da Sean Penn uccide un cane. Il boss dello studio (una perfetta Catherine Keener) impone al produttore Ben (De Niro) di rimontare il film in tempo per il festival di Cannes. Ma questo è solo uno dei problemi che Ben si trova ad affrontare, tra lavoro e vita privata.
2 commenti:
Piatto, annacquato. Un cast stellare per non arrivare a niente.
Salvano il film l'istrionismo di De Niro e l'autoironia di Willis e Penn che interpretano se stessi.
Fabrizio sottoscrivo tutto quello che hai detto. Mi sembrava strano che un film con un tale cast fosse stato così poco visto: ora l'ho capito.
Da evitare pure in DVD
Posta un commento