giovedì, giugno 03, 2010

LA NOSTRA VITA

LA NOSTRA VITA
Regia: Daniele Luchetti


Claudio (E. Germano) è un micro imprenditore edile, trentenne, padre di due figli, sposato con Elena (I. Ragonese) che è in attesa del terzo.
La morte di Elena durante il parto sconvolge la vita di Claudio che dovrà affrontare mille difficoltà in ambito lavorativo e contemporaneamente accudire i tre figli.
LA NOSTRA VITA esplora il mondo delle nuove periferie e i suoi abitanti, indaga sul mondo dell'edilizia, entra nel sottobosco dei subappalti fatti di lavoro nero e manovalanza rumena, e infine riflette sul ruolo della famiglia.
Daniele Luchetti, con distacco e imparzialità ci racconta di pseudo imprenditori, palazzinari, spacciatori, puttane e zingari incorniciandoli nel desolante quadro dell'Italia odierna dove piccoli e grandi escursioni oltre il confine della legalità sono moralmente ammessi o addirittura necessari per continuare a campare in un Paese attanagliato dalla crisi economica.
Il regista di MIO FRATELLO E FIGLIO UNICO (2007) descrive con precisione il trentenne Claudio, un uomo che lavora duramente ogni santo giorno, che fatica a mandare avanti la numerosa famiglia, che vive in periferia in un anonimo palazzone.
Un uomo, Claudio, che qualche decennio fa si sarebbe autodefinito un proletario sfruttato e che oggi invece organizza le vacanze in costa Smeralda e a chi gli fa notare che "in Italia vi piace far pensare agli altri che avete soldi" risponde candidamente che " fa vede' è tutto" .
In poche parole, tramite il personaggio di Claudio, il regista ci racconta la metamorfosi di quella classe operaia che una volta sognava di "andare in paradiso" e che oggi invece si sente borghese e vuole partecipare da protagonista al grande rito del consumo, cerca il proprio paradiso privato identificandolo con centri commerciali, costose console per videogiochi, vacanze in costa Smeralda, e che, appunto, per "fà vedè" rischia di ridursi sul lastrico.
Una sequenza da sottolineare assolutamente: quella con la descrizione dei "cottimisti di Frosinone", operai qualificati dall'aria minacciosa, che rimasti senza lavoro, si sono organizzati in squadre che garantiscono continuità lavorativa 24 ore al giorno sette giorni su sette, dormono in cantiere, chiedendo in cambio il pagamento in nero. Anche in questo caso Luchetti è bravo nel disegnare con le immagini la psicologia di questa gente che, umiliata professionalmente, costretta a lavorare continuamente, ad abbandonare per settimane la famiglia e con un futuro incerto, investe il frutto del suo lavoro in lussuose automobili.
LA NOSTRA VITA, non è però esente da inciampi; il distacco e l'imparzialità palesati nel descrivere il mondo dell'edilizia, lasciano il posto ad un pietismo eccessivamente sfrontato nella descizione del lutto, volto ad assicurarsi le simpatie del pubblico, in qualche occasione si dilunga a scapito della solidità narrativa e sopratutto il finale consolatorio è forzato.
Buona prova di Elio Germano (palma d'oro a Cannes 2010 come miglior attore protagonista) contorniato da ottimi comprimari, tra i quali va sottolineata la prova di Raoul Bova che diretto da un regista dalla mano solida come Luchetti evidenzia capacità sino ad ora nascoste.

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