domenica, marzo 04, 2018

IL FILM DELLA SETTIMANA: LADY BIRD

Lady Bird
di Greta Gerwig
con Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts 
USA, 2017
genere, commedia
durata, 93’


Christine rifiuta il nome che le è stato attribuito, per usarne uno che si è scelto: Lady Bird. Odia Sacramento, dove non succede nulla, e sogna New York. Nella lotta per affermare le proprie scelte la asseconda il padre disoccupato, ma non la madre infermiera, preoccupata per il suo futuro.
Sotto le mentite spoglie del racconto di formazione di area indie, Greta Gerwig, al suo debutto da regista in solitudine, confeziona un'opera generazionale e universale, capace di comunicare al di là delle barriere culturali.
Dove il collega e mentore Noah Baumbach privilegia un contesto newyorchese intellettualmente raffinato, Gerwig guarda al proprio passato in provincia, modellando l'esperienza autobiografica sulle fattezze di Lady Bird.
Lady Bird è una ragazza difficile che a Sacramento si sente prigioniera. Obbligata a frequentare una scuola cattolica, a coltivare amicizie poco soddisfacenti, a veder sfuggire di fronte a sé la possibilità di partecipare alla verve culturale della lontana East Coast. 
Lady Bird sembra prevedere tutti i passaggi narrativi obbligati del coming of age contemporaneo, ma ognuno di questi presenta una particolarità che lo rende irriducibile all'omologazione. Gli stereotipi sono spesso ribaltati e non si avverte mai l'ombra di retorica né di sentimentalismi consolatori. Gerwig racconta la propria adolescenza senza edulcorare nulla, dando solo l'impressione di mantenere gli episodi più divertenti o drammatici. Per fare questo si affida a una interprete sempre più sorprendente, la ventitreenne Saoirse Ronan, un miracolo di duttilità e di trasformismo già osservato nel recente Brooklyn.

L'influenza del cinema di Solondz e Baumbach permea l'intera opera; Gerwig, però, pur consapevole di quale sia il lessico del coming of age indie, ne fornisce una versione nuova e dissacrante, e non solo per il punto di vista femminile. New York, ad esempio, terra promessa della realizzazione intellettuale, si dimostra soprattutto un luogo abitato da soggetti così preoccupati di risultare cool da divenire più vuoti e impersonali dei ragazzi di provincia. Seguire le proprie passioni, e incontrare le proprie delusioni, può portare a una paradossale riconciliazione con la propria identità rifiutata, con quelle radici che si ignorava di amare. Siamo difronte a qualcosa di più di un semplice racconto di formazione, con almeno due interpretazioni magistrali. Accanto alla Ronan c'è Laurie Metcalf, nel ruolo che da decenni merita: una madre amorevole e impossibile, con cui Lady Bird sviluppa un realistico e contraddittorio rapporto di amore-odio.
Riccardo Supino

Nessun commento: