La
sfida delle mogli
di
Peter Cattaneo
con
Sharon Horgan, Kristin Scott Thomas, Teresa Mahoney
Gran
Bretagna, 2019
genere:
commedia
durata:
110’
E’
tratto da una storia vera l’ultimo film di Peter Cattaneo, “La sfida delle
mogli” che vede al centro della vicenda le mogli, appunto, di alcuni soldati.
I
mariti sono tutti in servizio in Afghanistan e le mogli, lasciate sole,
decidono di incontrarsi e dedicarsi ad altro per farsi compagnia e forza a
vicenda, provando a dimenticare per un momento quello che potrebbe aspettarle
nel peggiore dei casi.
A
dare il via alla narrazione è Kate, moglie del colonnello, che, con l’obiettivo
di superare la morte del figlio, inizia ad avvicinarsi agli interessi delle
altre mogli della base militare, a capo delle quali sembra esserci Lisa. Prima
dell’arrivo di Kate le attività delle mogli erano semplici incontri nei quali
le donne parlavano, si confidavano, cercavano conforto perché tutte nella
stessa situazione. Con l’arrivo della donna, tutte cominciano a convincersi ad
unirsi per dar vita ad un vero e proprio coro destinato a fare scalpore e a
farsi sentire. Nascerà così il Military Wives Choir.
Quello
che viene fuori dalla narrazione di Peter Cattaneo è un film corale al
femminile, dove nessuna si può considerare la vera protagonista della vicenda,
ma ognuna è necessaria per lo sviluppo e la creazione del vero protagonista: il
coro. Un coro, prima di tutto simbolico, che rappresenta l’unione di queste
donne e la vicinanza, sia tra di loro sia nei confronti dei rispettivi compagni
destinati ad abbandonarle quando necessario. Ma anche un coro che mescola
visioni diverse dello stesso sistema e, allo stesso tempo, modi diversi di
affrontarlo. Le due donne che maggiormente emergono dalla storia sono agli
antipodi, ma riescono comunque a trovare un punto di incontro nella musica.
Il
vero punto di forza dell’intero film è la saggia mescolanza di dramma e humour
che si intrecciano costantemente nei personaggi e nelle dinamiche che questi
devono affrontare. La nascita del coro e di tutte le “divertenti” dinamiche tra
le donne protagoniste è comunque sempre inserita all’interno di un contesto ben
preciso: quello che devono affrontare i mariti. La guerra, come nemico da
affrontare o anche solo come minaccia, aleggia continuamente, ricordando, sia
alle mogli che allo spettatore, quale deve essere il fine ultimo e quali
possono essere i rischi. Questo a dimostrazione di una veridicità costante.
Allo
stesso tempo, però, l’impegno delle donne nel creare questo coro come
“passatempo”, per cercare di pensare ad altro, almeno temporaneamente, vuole
anche essere una strizzata d’occhio al pubblico, ricordando a quest’ultimo
l’importanza, talvolta, delle cose apparentemente più futili.
Si
tratta di un film che deve tanto ad altre situazioni simili già viste e
sviluppate in altre pellicole, ma che, nonostante tutto, cerca di farle
proprie. E questo lo si deve in gran parte alla musica, motore di interesse per
un’ampia fascia di pubblico, ma soprattutto alle due interpreti principali che
riescono a sorreggere l’intera vicenda sulle proprie spalle.
Veronica Ranocchi
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