martedì, aprile 25, 2023

L'ESORCISTA DEL PAPA

L’esorcista del papa

di Julius Avery

con Russel Crowe, Daniel Zovatto, Alex Essoe

USA, 2023

genere: horror, thriller, biografico

durata: 103’

Russel Crowe fa ritorno nella sua amata Roma. Stavolta, però, non lo fa, seppur sempre “accompagnato” dalla calda e potente voce di Luca Ward, all’interno dell’imponente Colosseo combattendo materialmente contro chiunque per far valere la propria forza bruta. Torna in una veste completamente nuova: quella di padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma.

Il film, diretto da Julius Avery, è un horror (a tinte, però, talmente assurde in alcuni frangenti da arrivare a toccare quasi il comico) ambientato alla fine degli anni ’80. Padre Amorth è inviato in Spagna per cercare di sconfiggere il male che si è impossessato di un ragazzino temporaneamente trasferitosi, insieme alla madre e alla sorella, in una chiesa che deve essere ristrutturata. A seguito della scomparsa del padre del giovane, la famiglia ha deciso di intraprendere i lavori di ristrutturazione e rifacimento dell’edificio in modo da metterla, poi, in vendita e cederla al miglior offerente. Tutto questo se non fosse che quello è uno dei cosiddetti luoghi dimenticati da Dio.

Ed ecco che inizia il viaggio, prima fisico e poi spirituale, di padre Amorth che, su indicazioni del Santo Padre, si reca in Spagna (inspiegabilmente a bordo della sua vespa) per tentare di scacciare il demonio. Per farlo, oltre a cercare di capire il nome del male che si è impossessato del ragazzino, avrà bisogno di tutta la concentrazione, di tutta la forza e di tutto l’aiuto possibile.

Quello che sulla carta dovrebbe essere un horror a tutti gli effetti e che, per la realizzazione, si è avvalso degli autentici libri di Padre Amorth, alla fine è in realtà qualcosa di diverso, qualcosa che va oltre. E questo, in gran parte, grazie a un Russel Crowe in splendida forma che plasma completamente il personaggio facendolo suo.

Innanzitutto c’è da considerare il fatto che venga scelto un vero esorcista come protagonista del film che, da una parte, tende a dare credibilità alla storia che viene mostrata sullo schermo. Un fattore, però, che, al tempo stesso, avrebbe anche potuto scatenare problematiche proprio sulla base della veridicità. Invece il mescolamento di un fattore reale, come la presenza di padre Amorth, con tutto quello che vediamo e il modo in cui la pratica dell’esorcismo avviene (arrivando a unire sogno e realtà) è il punto di forza di un film che riesce, nonostante tutto, a dire qualcosa di diverso rispetto agli altri “simili”.

Quello di Crowe è un padre Amorth che va contro le regole, contro tutto e tutti. E lo si vede chiaramente dalla scena iniziale, in grado di catturare e assorbire completamente l’attenzione dello spettatore che, solo in un secondo momento, capisce di essere di fronte solo a un’introduzione della storia e del personaggio. Ma anche dopo, tutti i modi di fare dell’esorcista, dalle affermazioni al modo di comportarsi, lo etichettano come un “diverso”, ma, da un certo punto di vista, inteso come sovversivo. L’unico davvero in grado di rovesciare tutto e avere sempre la meglio, anche quando tutto sembra destinato a finire in un certo modo, anche quando il destino sembra già scritto e tutti sembrano ormai spacciati. Ed è una potenza che deriva non solo dal personaggio (in questo caso reale), ma dall’interpretazione, a tratti quasi buffonesca e pittoresca, di Russel Crowe che riesce a gestire al meglio i momenti di massimo climax emotivo con dialoghi più frivoli e divertenti (una su tutti l’iconica battuta sulla Francia campione del mondo di calcio).

Un padre Amorth forse non così diverso, per spirito e forza di volontà, da quello che è effettivamente stato. Ma un padre Amorth in grado di catturare, oltre al male, anche l’attenzione dello spettatore, anche di quello più scettico o più facilmente impressionabile.

Ma sarà davvero l’ultimo esorcismo del padre Amorth di Russel Crowe?


Veronica Ranocchi

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