Fast Food Nation è il ritratodi una civiltà che ha già giocato la sua partita ed ha perso. La sconfitta non deriva dal successo di un sistema che macina con un meccanismo diabolico gli scampoli di umanità che ne intralciano il funzionamento, ma piuttosto dallo spirito di inesorabilità e rassegnata accettazione che pervade il film e soprattutto il potenziale fruitore le cui dinamiche sono cosi dipendenti dal proprio carnefice da essere anestetizzato a qualsiasi grido id allarme.
E al di la della nobile tematica e di qualche scena che non lascia indifferenti (quella finale sembra uscita dal pasto nudo burroghsiano)il film rimane impastato nel suo intento pamplhettistico non riuscendo mai a trasformarsi in opera cinematografica compiuta, lasciando ibrido il processo di trasposizione dalla pagina scritta alle immagini in movimento. Gli interventi delle star di turno (Willis, Hawke) appaiono piu che altro un sostegno all'operazione e mai si amalgano con una storia che non riesce mai ad appassionare.
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