sabato, marzo 14, 2009

The Wrestler

Darren Aronofsky dopo il deludentissimo THE FOUNTAIN dirige questa discesa negli inferi dell'animo umano, ottenendo un buon risultato grazie anche alla superba prova d'attore di un ritrovato Michey Rourke.
Randy "the ram" Robinson è un ex campione di wrestling che ha raggiunto l'apice del successo negli anni ottanta.
Ora, dopo una vita sregolata, si ritrova senza un soldo, con una figlia che lo odia e senza futuro, trascina il suo imponente ma devastato fisico (tenuto su da prodotti dopanti) e la sua anima ferita in una scassata roulotte, con la sola compagnia del rimorso per quello che poteva essere e invece non è stato. Unica consolazione la stima e il rispetto dei compagni di ring.

Randy cerca comunque di vivere con dignità, mette insieme il pranzo con la cena lavorando saltuariamente in un supermercato e nonostante l'età disputando incontri di infima categoria in squallide palestre, tenta disperatamente di riallacciare i rapporti con la figlia (E.R. Wood) e corteggia una lap dancer (M. Tomei).

Dopo un infarto, "the ram" non può più combattere, ma le continue delusioni che il mondo reale continua a riservargli lo spingeranno ad accettare un'ultimo incontro, ed è in questa occasione che il cuore e l'amore di "the ram" si dimostreranno molto più grandi di quello che il "mondo fuori" pensa.
Carne martoriata, sangue offerto in sacrificio al pubblico, il ring come metafora della vita, questo è THE WRESTLER, inaspettato gioiellino di Darren Aronofsky.
Raccontando le vicissitudini di "the ram" il regista ha senz'altro nella testa le immagini di THE PASSION di Mel Gibson e non dimentica di disseminare nella storia riferimenti alla guerra in Iraq.
Ottima la rappresentazione del mondo del wrestling di basso livello, dove ogni dramma è un falso, proiettandoci in un mondo di emarginati, imbottiti di sostanze dopanti, pronti a farsi cambiare i connotati per pochi dollari.
Impressionante la somiglianza della storia con la vera vita di Michey Rourke che non più giovanissimo scelse la via della boxe professionistica ( 6 vittorie, 2 pareggi ) abbandonando il ring solo pochi anni fa.
Peccato che il doppiaggio non renda giustizia alla versione originale.
Toccante.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Fabrizio,

mi pare di capire di un cinema senza fronzoli e messo al servizio del personaggi: Aronofosky ha addandonato i movimenti di macchina tarantolati per assecondare la prova di un grande Mickey Rourke.

La domanda che volevo farti e' la seguente:
" pensi che Rourke abbia interpretato il personaggio o sia stato solo ...se stesso..." perche' se fosse cosi' ci vuole veramente un coraggio da leoni..mettersi a nudo di fronte a migliaia di sconosciuti...mentre nell'altro caso, in quello in cui Mickey interpreta un ruolo...be allora e' oscar per tutta la vita.

Attendo risposta e magari altre considerazione da parte degli altri naviganti.

nickoftime