Amore & Altri Crimini
( Love & Other Crimes )
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Austria, Germania, Slovenia, Serbia
REGIA: Stefan Arsenijevic
Che - Guerriglia
( Guerrilla )
GENERE: Biografico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Steven Soderbergh
Hannah Montana: The Movie
( Hannah Montana: The Movie )
GENERE: Commedia, Musical
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Peter Chelsom
La bella società
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Gian Paolo Cugno
Lezioni d'amore
( Elegy )
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Isabel Coixet
Riunione di famiglia
( En Mand Kommer Hjem )
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2007
NAZIONALITÀ Danimarca
REGIA: Thomas Vinterberg
State of Play
( State of Play )
GENERE: Drammatico, Thriller
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Kevin Macdonald
The Wackness
( The Wackness )
GENERE: Commedia, Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Jonathan Levine
Valérie - diario di una ninfomane
( Diario de una ninfomane )
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Spagna
REGIA: Christian Molina
X-Men le origini: Wolverine
( X-Men Origins: Wolverine )
GENERE: Azione, Avventura
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Gavin Hood
giovedì, aprile 30, 2009
Film in sala dal 1 maggio
Post archiviato nelle categorie:
film in uscita 2009
giovedì, aprile 23, 2009
Film in sala dal 24 aprile
Earth - la nostra Terra
( Earth )
GENERE: Documentario
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ
REGIA: Alastair Fothergill, Mark Linfield
Fuori menù
( Fuera de carta )
GENERE: Commedia, Sentimentale
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Spagna
REGIA: Nacho G. Velilla
Generazione 1000 euro
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Massimo Venier
Houdini - L'ultimo mago
( Death Defying Acts )
GENERE: Thriller
ANNO PROD: 2007
NAZIONALITÀ Australia, Gran Bretagna
REGIA: Gillian Armstrong
Il grande sogno
GENERE: Drammatico, Storico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Michele Placido
Le avventure del topino Despereaux
( The Tale of Despereaux )
GENERE: Animazione
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Gran Bretagna, USA
REGIA: Sam Fell, Robert Stevenhagen
Polvere
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Massimiliano D'Epiro, Danilo Proietti
RocknRolla
( RocknRolla )
GENERE: Azione, Thriller
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Gran Bretagna
REGIA: Guy Ritchie
Tulpan
( Tulpan )
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Svizzera, Germania, Polonia, Russia, Kazakhistan
REGIA: Sergey Dvortzevoy
( Earth )
GENERE: Documentario
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ
REGIA: Alastair Fothergill, Mark Linfield
Fuori menù
( Fuera de carta )
GENERE: Commedia, Sentimentale
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Spagna
REGIA: Nacho G. Velilla
Generazione 1000 euro
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Massimo Venier
Houdini - L'ultimo mago
( Death Defying Acts )
GENERE: Thriller
ANNO PROD: 2007
NAZIONALITÀ Australia, Gran Bretagna
REGIA: Gillian Armstrong
Il grande sogno
GENERE: Drammatico, Storico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Michele Placido
Le avventure del topino Despereaux
( The Tale of Despereaux )
GENERE: Animazione
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Gran Bretagna, USA
REGIA: Sam Fell, Robert Stevenhagen
Polvere
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Massimiliano D'Epiro, Danilo Proietti
RocknRolla
( RocknRolla )
GENERE: Azione, Thriller
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Gran Bretagna
REGIA: Guy Ritchie
Tulpan
( Tulpan )
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Svizzera, Germania, Polonia, Russia, Kazakhistan
REGIA: Sergey Dvortzevoy
Post archiviato nelle categorie:
film in uscita 2009
martedì, aprile 21, 2009
Disastro as Hollywood
di Ethan
Hollywood viene messa alla berlina, ma con un po' di riguardo. È una di quelle rare volte in cui diversi grandi nomi della mecca del cinema rivolgono lo sguardo su di sé, per sottoporsi al giudizio, e anche allo scherno, del pubblico.
L'altalenante commedia di Barry Levinson si può comunque avvalere di una delle migliori performance di Robert De Niro degli ultimi anni.
La sceneggiatura di Art Linson è basata su un suo libro del 2002 in cui racconta le disavventure che capitano quando si produce un film a Hollywood.
I personaggi si comportano in modo sleale, immorale, avido, infantile e via dicendo. Del resto gli affari sono affari.
Alcuni risultano molto divertenti, alcuni un po' troppo elaborati, altri decisamente inverosimili. Ma cercando di accentuare il più possibile i toni da commedia, Levinson sembra voler trattare tutti con una buona dose di benevolenza, e questo forse è il limite del film, che sembra non voler prendere posizione.
Nella scena finale di un action movie pretenzioso viene violato un tabù di Hollywood: il personaggio interpretato da Sean Penn uccide un cane. Il boss dello studio (una perfetta Catherine Keener) impone al produttore Ben (De Niro) di rimontare il film in tempo per il festival di Cannes. Ma questo è solo uno dei problemi che Ben si trova ad affrontare, tra lavoro e vita privata.
Hollywood viene messa alla berlina, ma con un po' di riguardo. È una di quelle rare volte in cui diversi grandi nomi della mecca del cinema rivolgono lo sguardo su di sé, per sottoporsi al giudizio, e anche allo scherno, del pubblico.
L'altalenante commedia di Barry Levinson si può comunque avvalere di una delle migliori performance di Robert De Niro degli ultimi anni.
La sceneggiatura di Art Linson è basata su un suo libro del 2002 in cui racconta le disavventure che capitano quando si produce un film a Hollywood.
I personaggi si comportano in modo sleale, immorale, avido, infantile e via dicendo. Del resto gli affari sono affari.
Alcuni risultano molto divertenti, alcuni un po' troppo elaborati, altri decisamente inverosimili. Ma cercando di accentuare il più possibile i toni da commedia, Levinson sembra voler trattare tutti con una buona dose di benevolenza, e questo forse è il limite del film, che sembra non voler prendere posizione.
Nella scena finale di un action movie pretenzioso viene violato un tabù di Hollywood: il personaggio interpretato da Sean Penn uccide un cane. Il boss dello studio (una perfetta Catherine Keener) impone al produttore Ben (De Niro) di rimontare il film in tempo per il festival di Cannes. Ma questo è solo uno dei problemi che Ben si trova ad affrontare, tra lavoro e vita privata.
Post archiviato nelle categorie:
be kind rewind,
recensioni
FROZEN RIVER
Lasciata dal marito, Ray (M. Leo) donna non più giovanissima e madre di due figli, incontra Lila (M. Upham) una ragazza Mohawk che vive nella riserva al confine tra lo Stato di New York e il Canada e che ha cercato di rubargli l'auto.
Lila propone alla disperata Ray di guadagnare soldi facili con il traffico di immigrati clandestini sul fiume ghiacciato San Lorenzo.
Ray che si ritrova senza un soldo, con due figli da mantenere e con l'idea fissa di comprare una casa prefabbricata, accetta di entrare in "società" con la giovane.
Oltre Hollywood con i suoi remake, sequel, prequel, ecc.. qualcosa si muove (ovviamente) e fortunatamente arriva anche sugli schermi italiani.
E' il caso di questo FROZEN RIVER che tanto successo ha ottenuto al Sundance Festival.
Partendo dalla disperazione di due donne vittime dei loro uomini, ma in parte anche del consumismo più sfrenato (si vive in una sorta di baracca, si cena con i popcorn ma si deve possedere un megaschermo ultramoderno) la sceneggiatrice e regista Courney Hunt confezione un dramma sociale mascherato da thriller.
La regista mette sullo sfondo una realtà sociale problematica, prosegue con la triste vicenda personale della protagonista, gira con camera a mano per rendere il tutto più realistico e sopratutto non molla un attimo il volto della brava Melissa Leo della quale sembra voler cogliere ogni respiro.
Per rendere il tutto più attraente ambienta il film al confine tra lo Stato di New York, il Canada, e una riserva Mohawk. Ne consegue che cambiando Stato cambia anche la giurisdizione della polizia e sopratutto cambiano le regole, da qui quel minimo di tensione che fa pensare ad un thriller.
FROZEN RIVER è una operazione riuscita, almeno in parte, perchè il film risulta gradevole anche se non proprio aderente alle aspettative dopo gli allori ricevuti al Sundance
Lila propone alla disperata Ray di guadagnare soldi facili con il traffico di immigrati clandestini sul fiume ghiacciato San Lorenzo.
Ray che si ritrova senza un soldo, con due figli da mantenere e con l'idea fissa di comprare una casa prefabbricata, accetta di entrare in "società" con la giovane.
Oltre Hollywood con i suoi remake, sequel, prequel, ecc.. qualcosa si muove (ovviamente) e fortunatamente arriva anche sugli schermi italiani.
E' il caso di questo FROZEN RIVER che tanto successo ha ottenuto al Sundance Festival.
Partendo dalla disperazione di due donne vittime dei loro uomini, ma in parte anche del consumismo più sfrenato (si vive in una sorta di baracca, si cena con i popcorn ma si deve possedere un megaschermo ultramoderno) la sceneggiatrice e regista Courney Hunt confezione un dramma sociale mascherato da thriller.
La regista mette sullo sfondo una realtà sociale problematica, prosegue con la triste vicenda personale della protagonista, gira con camera a mano per rendere il tutto più realistico e sopratutto non molla un attimo il volto della brava Melissa Leo della quale sembra voler cogliere ogni respiro.
Per rendere il tutto più attraente ambienta il film al confine tra lo Stato di New York, il Canada, e una riserva Mohawk. Ne consegue che cambiando Stato cambia anche la giurisdizione della polizia e sopratutto cambiano le regole, da qui quel minimo di tensione che fa pensare ad un thriller.
FROZEN RIVER è una operazione riuscita, almeno in parte, perchè il film risulta gradevole anche se non proprio aderente alle aspettative dopo gli allori ricevuti al Sundance
Post archiviato nelle categorie:
recensioni
giovedì, aprile 16, 2009
Film in sala dal 17 aprile
Complici del silenzio
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Stefano Incerti
Disastro a Hollywood
( What Just Happened? )
GENERE: Commedia, Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Barry Levinson
Fast and Furious: Solo parti originali
( Fast and Furious )
GENERE: Azione
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Justin Lin
Focaccia Blues
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Nico Cirasola
FRANKLYN
( Franklyn )
GENERE: Fantascienza, Thriller
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Francia, Gran Bretagna
REGIA: Gerald McMorrow
Fuga dal Call Center
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Federico Rizzo
La vita segreta delle api
( The Secret Life of Bees )
GENERE: Drammatico, Avventura
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Gina Prince-Bythewood
Nemico Pubblico n.1 - L'ora della fuga
( L'ennemi public n°1 )
GENERE: Azione, Biografico, Thriller
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Canada, Francia
REGIA: Jean-François Richet
Questione di cuore
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Francesca Archibugi
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Stefano Incerti
Disastro a Hollywood
( What Just Happened? )
GENERE: Commedia, Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Barry Levinson
Fast and Furious: Solo parti originali
( Fast and Furious )
GENERE: Azione
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Justin Lin
Focaccia Blues
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Nico Cirasola
FRANKLYN
( Franklyn )
GENERE: Fantascienza, Thriller
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Francia, Gran Bretagna
REGIA: Gerald McMorrow
Fuga dal Call Center
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Federico Rizzo
La vita segreta delle api
( The Secret Life of Bees )
GENERE: Drammatico, Avventura
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Gina Prince-Bythewood
Nemico Pubblico n.1 - L'ora della fuga
( L'ennemi public n°1 )
GENERE: Azione, Biografico, Thriller
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Canada, Francia
REGIA: Jean-François Richet
Questione di cuore
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Francesca Archibugi
Post archiviato nelle categorie:
film in uscita 2009
mercoledì, aprile 15, 2009
LOUISE MICHEL
Rimaste disoccupate dopo la chiusura della fabbrica in cui lavoravano, alcune operaie decidono di mettere insieme il piccolo indennizzo ricevuto per assoldare un killer che ammazzi il proprietario della fabbrica.
Sulla scia del clamoroso successo di GIU' AL NORD, arriva sugli schermi nostrani un altro film transalpino annunciato come una bomba di comicità.
Il film, pur non privo di difetti, è senz'altro piacevole ma abbastanza lontano dal poterlo considerare puramente comico.
In realtà si tratta di una commedia nera condita da umorismo politicamente scorrettissimo.
La coppia di registi, che provengono dalla tv (e si vede) commette l'errore di spingere eccessivamente sull'acceleratore, caricando a dismisura il film di scene strampalate (anche visivamente) che rischiano di appiattire la pellicola e di creare una sorta di saturazione nello spettatore.
Il film è ispirato dalla recente crisi economica e dalla marea di licenziamenti che ha interessato la classe operaia.
In questo caso, le operaie licenziate, capeggiate dalla corpulenta Louise (un ex galeotto diventato donna per poter trovare lavoro) sono consapevoli di non potersi opporre in nessun modo, e tramite l'improbabile killer Michel (una donna diventata uomo) diventano giustizieri, salvo scoprire che nel mondo ci sarà sempre un padrone che deciderà delle loro vite.
Il titolo del film, in realtà, non richiama i nomi dei protagonisti ma quello dell'anarchica francese vissuta nell'800.
Film politicissimo, che va oltre la semplice "vendetta" e che ci parla anche di capitalismo, paradisi fiscali, prodotti bancari tossici, coppie di fatto.
Buono ma sopravvalutato.
Sulla scia del clamoroso successo di GIU' AL NORD, arriva sugli schermi nostrani un altro film transalpino annunciato come una bomba di comicità.
Il film, pur non privo di difetti, è senz'altro piacevole ma abbastanza lontano dal poterlo considerare puramente comico.
In realtà si tratta di una commedia nera condita da umorismo politicamente scorrettissimo.
La coppia di registi, che provengono dalla tv (e si vede) commette l'errore di spingere eccessivamente sull'acceleratore, caricando a dismisura il film di scene strampalate (anche visivamente) che rischiano di appiattire la pellicola e di creare una sorta di saturazione nello spettatore.
Il film è ispirato dalla recente crisi economica e dalla marea di licenziamenti che ha interessato la classe operaia.
In questo caso, le operaie licenziate, capeggiate dalla corpulenta Louise (un ex galeotto diventato donna per poter trovare lavoro) sono consapevoli di non potersi opporre in nessun modo, e tramite l'improbabile killer Michel (una donna diventata uomo) diventano giustizieri, salvo scoprire che nel mondo ci sarà sempre un padrone che deciderà delle loro vite.
Il titolo del film, in realtà, non richiama i nomi dei protagonisti ma quello dell'anarchica francese vissuta nell'800.
Film politicissimo, che va oltre la semplice "vendetta" e che ci parla anche di capitalismo, paradisi fiscali, prodotti bancari tossici, coppie di fatto.
Buono ma sopravvalutato.
Post archiviato nelle categorie:
recensioni
Push
di Ethan
Più o meno verso la metà di Push, uno degli eroi formula un concetto diabolico che monopolizzerà il resto del film: "E se niente di quello che facciamo avesse un senso?".
Per lo sceneggiatore dev'essere stato l'equivalente del seggiolino eiettabile. Prima di quel momento Chris Evans è un ragazzo dotato di poteri telecinetici che cerca di salvare una piccola medium (Dakota Fanning), le cui visioni possono avverarsi oppure no. Questa specie di thriller si conclude con una scazzottata, un finale aperto e l'implicita promessa di un sequel.
Tra tutte le calamità predette da Dakota Fanning, Push 2 è una di quelle che ha mancato.
Più o meno verso la metà di Push, uno degli eroi formula un concetto diabolico che monopolizzerà il resto del film: "E se niente di quello che facciamo avesse un senso?".
Per lo sceneggiatore dev'essere stato l'equivalente del seggiolino eiettabile. Prima di quel momento Chris Evans è un ragazzo dotato di poteri telecinetici che cerca di salvare una piccola medium (Dakota Fanning), le cui visioni possono avverarsi oppure no. Questa specie di thriller si conclude con una scazzottata, un finale aperto e l'implicita promessa di un sequel.
Tra tutte le calamità predette da Dakota Fanning, Push 2 è una di quelle che ha mancato.
Post archiviato nelle categorie:
be kind rewind,
recensioni
Racconti incantati
di Ethan
Il tentativo di Adam Sandler di esaltare la magia della finzione in Racconti incantati sarebbe stata molto più convincente se il regista avesse evitato la solita accozzaglia di spazzatura sintetica. La vita di Skeeter (Sandler), impiegato tuttofare di un hotel, è messa sottosopra quando la sorella gli chiede di badare ai suoi figli.
Le assurde favole della buona notte che inventa per mettere a dormire i nipotini cominciano ad avverarsi. In realtà sono i dettagli che i bambini aggiungono a queste storie (in cui Skeeter è, di volta in volta, una specie di Ben Hur, un contadino medievale, un modesto bracciante e così via) a prendere vita nella realtà. Solo così si spiega la cotta di Keri Russell per un Sandler particolarmente infantile. Per Shankman dirigere un film di Walt Disney significa riempire ogni possibile buco con quantitativi tossici di smancerie.
Una visione non proprio piacevole.
Il tentativo di Adam Sandler di esaltare la magia della finzione in Racconti incantati sarebbe stata molto più convincente se il regista avesse evitato la solita accozzaglia di spazzatura sintetica. La vita di Skeeter (Sandler), impiegato tuttofare di un hotel, è messa sottosopra quando la sorella gli chiede di badare ai suoi figli.
Le assurde favole della buona notte che inventa per mettere a dormire i nipotini cominciano ad avverarsi. In realtà sono i dettagli che i bambini aggiungono a queste storie (in cui Skeeter è, di volta in volta, una specie di Ben Hur, un contadino medievale, un modesto bracciante e così via) a prendere vita nella realtà. Solo così si spiega la cotta di Keri Russell per un Sandler particolarmente infantile. Per Shankman dirigere un film di Walt Disney significa riempire ogni possibile buco con quantitativi tossici di smancerie.
Una visione non proprio piacevole.
Post archiviato nelle categorie:
be kind rewind,
recensioni
Dragonball Evolution
di Ethan
Il progetto di trarre un film dai cartoni animati di Dragonball è finalmente una realtà. Ma il risultato farà pentire chiunque abbia desiderato questo momento.
L'ingrediente principale del successo della serie a cartoni animati era il riuscito mix di caratterizzazione dei personaggi, umorismo, energia e violentissime scene di combattimento. Tutti elementi che si sono persi dopo il passaggio a Hollywood.
La sceneggiatura è semplicemente terribile, un'accozzaglia di immagini che in 85 minuti dovrebbe porre le basi per una fortunata serie hollywoodiana.
Alla fine, però, sembra solo uno squallido e cinico sistema per spillare quattrini ai fan del cartone animato.
Gli appassionati saranno disgustati e tutti gli altri, esclusi i minori di dieci anni, si annoieranno a morte.
Il progetto di trarre un film dai cartoni animati di Dragonball è finalmente una realtà. Ma il risultato farà pentire chiunque abbia desiderato questo momento.
L'ingrediente principale del successo della serie a cartoni animati era il riuscito mix di caratterizzazione dei personaggi, umorismo, energia e violentissime scene di combattimento. Tutti elementi che si sono persi dopo il passaggio a Hollywood.
La sceneggiatura è semplicemente terribile, un'accozzaglia di immagini che in 85 minuti dovrebbe porre le basi per una fortunata serie hollywoodiana.
Alla fine, però, sembra solo uno squallido e cinico sistema per spillare quattrini ai fan del cartone animato.
Gli appassionati saranno disgustati e tutti gli altri, esclusi i minori di dieci anni, si annoieranno a morte.
Post archiviato nelle categorie:
be kind rewind,
recensioni
Ballare per un sogno
di Ethan
Se in Ballare per un sogno ci fosse una voce fuori campo sicuramente snocciolerebbe una valanga di banalità sull'importanza di inseguire i propri sogni, tipo credi sempre in te stesso e altre amenità hollywoodiane.
Il film, dagli stessi autori di Save the last dance e Step up, racconta la storia di Lauryn (Mary Elizabeth Winstead) che arriva a Chicago dalla campagna e non supera l'audizione per entrare in una prestigiosa scuola di danza.
Ma Lauryn riuscirà a esprimere il suo talento e "il suo lato sexy nascosto" sul palco di una specie di strip bar.
Il posto è reso molto meno squallido di quelli veri, quasi esclusivamente per evitare qualsiasi tipo di divieto e perdere quindi una bella fetta del pubblico di riferimento (i ragazzini evidentemente).
Per qualcuno potrà diventare il classico musical sulla danza della sua epoca, stile Ti amavo senza saperlo o Baciami Kate!.
Per altri la fine dell'arte cinematografica, come siamo abituati a conoscerla.
Se in Ballare per un sogno ci fosse una voce fuori campo sicuramente snocciolerebbe una valanga di banalità sull'importanza di inseguire i propri sogni, tipo credi sempre in te stesso e altre amenità hollywoodiane.
Ma Lauryn riuscirà a esprimere il suo talento e "il suo lato sexy nascosto" sul palco di una specie di strip bar.
Il posto è reso molto meno squallido di quelli veri, quasi esclusivamente per evitare qualsiasi tipo di divieto e perdere quindi una bella fetta del pubblico di riferimento (i ragazzini evidentemente).
Per qualcuno potrà diventare il classico musical sulla danza della sua epoca, stile Ti amavo senza saperlo o Baciami Kate!.
Per altri la fine dell'arte cinematografica, come siamo abituati a conoscerla.
Post archiviato nelle categorie:
be kind rewind,
recensioni
Io & Marley
di Ethan
Io & Marley è adatto quasi esclusivamente a chi vive in costante crisi di astinenza da animali, e attacca a piangere anche solo davanti alla foto di un cucciolo. Nella versione cinematografica del best seller di John Grogan sulla sua vita insieme a un labrador, manca un ingrediente fondamentale: l'originalità dell'eroe canino. (attenzione si svela qualcosa del finale... ndr)
Quella specie di Terminator caldo e peloso, infatti, non è molto diverso da qualsiasi altro cane capace di devastare una casa o di ingurgitare ogni cosa.
La scelta (più o meno obbligata) di far interpretare Marley da una serie di replicanti di età diverse (una specie di Io non sono qui canino) gli toglie ogni tratto di personalità, di carattere, che non siano generici guaiti o moine. Senza questo cruciale pizzico di anima, il film diventa così un Beethoven meno comico e meno splatter.
Non resta che abbandonarsi all'unica certezza offerta dal film: prima che Marley spicchi il volo per la grande spiaggia dei cani che sta in cielo, ogni tappeto della casa sarà completamente devastato.
Io & Marley è adatto quasi esclusivamente a chi vive in costante crisi di astinenza da animali, e attacca a piangere anche solo davanti alla foto di un cucciolo. Nella versione cinematografica del best seller di John Grogan sulla sua vita insieme a un labrador, manca un ingrediente fondamentale: l'originalità dell'eroe canino. (attenzione si svela qualcosa del finale... ndr)
Quella specie di Terminator caldo e peloso, infatti, non è molto diverso da qualsiasi altro cane capace di devastare una casa o di ingurgitare ogni cosa.
La scelta (più o meno obbligata) di far interpretare Marley da una serie di replicanti di età diverse (una specie di Io non sono qui canino) gli toglie ogni tratto di personalità, di carattere, che non siano generici guaiti o moine. Senza questo cruciale pizzico di anima, il film diventa così un Beethoven meno comico e meno splatter.
Non resta che abbandonarsi all'unica certezza offerta dal film: prima che Marley spicchi il volo per la grande spiaggia dei cani che sta in cielo, ogni tappeto della casa sarà completamente devastato.
Post archiviato nelle categorie:
be kind rewind,
recensioni
Louise Michel
di Ethan
Il film di Benoit Delépine e Gustave Kervern, Louise Michel, non poteva uscire con un tempismo migliore, quando l'onda della recessione globale si fa sempre più minacciosa sulla società in cui viviamo. Ma il titolo non deve trarre in inganno. Il film non è una biografia di Louise Michel, l'anarchica eroina della Comune di Parigi. Quella è solo una strizzatina d'occhio, visto che i due personaggi principali si chiamano proprio Louise (una meravigliosa Yolande Moreau) e Michel (un perfetto Bouli Lanners).
Louise è operaia in uno stabilimento tessile in Piccardia. Un giorno, insieme alle sue colleghe, arriva al lavoro e trova l'officina completamente vuota: il proprietario e tutti i macchinari sono scomparsi. Le operaie, furiose per essere state prese in giro, decidono di investire l'indennità di disoccupazione per ingaggiare un killer che uccida il loro ex datore di lavoro. Louise è scelta come quella che dovrà trovare il killer e accompagnarlo nella sua missione.
Il tema della tensione tra la base, che perde sempre tutto, e i vertici, che si arricchiscono alle sue spalle, è arcinoto. Ma di fronte all'impietosa cinepresa dei due registi, il popolo degli eterni sfruttati appare come un'accozzaglia di casinisti, incapaci e pazzi furiosi.
Louise Michel non risparmia niente e nessuno. Vuole sottolineare una verità spesso taciuta: la corruzione è ovunque, non solo nei paradisi fiscali o nelle società gestite dalla mafia.
Forse è meglio riderci sopra, perché presto non avremo neanche più la forza di piangere.
Il film di Benoit Delépine e Gustave Kervern, Louise Michel, non poteva uscire con un tempismo migliore, quando l'onda della recessione globale si fa sempre più minacciosa sulla società in cui viviamo. Ma il titolo non deve trarre in inganno. Il film non è una biografia di Louise Michel, l'anarchica eroina della Comune di Parigi. Quella è solo una strizzatina d'occhio, visto che i due personaggi principali si chiamano proprio Louise (una meravigliosa Yolande Moreau) e Michel (un perfetto Bouli Lanners).
Louise è operaia in uno stabilimento tessile in Piccardia. Un giorno, insieme alle sue colleghe, arriva al lavoro e trova l'officina completamente vuota: il proprietario e tutti i macchinari sono scomparsi. Le operaie, furiose per essere state prese in giro, decidono di investire l'indennità di disoccupazione per ingaggiare un killer che uccida il loro ex datore di lavoro. Louise è scelta come quella che dovrà trovare il killer e accompagnarlo nella sua missione.
Il tema della tensione tra la base, che perde sempre tutto, e i vertici, che si arricchiscono alle sue spalle, è arcinoto. Ma di fronte all'impietosa cinepresa dei due registi, il popolo degli eterni sfruttati appare come un'accozzaglia di casinisti, incapaci e pazzi furiosi.
Louise Michel non risparmia niente e nessuno. Vuole sottolineare una verità spesso taciuta: la corruzione è ovunque, non solo nei paradisi fiscali o nelle società gestite dalla mafia.
Forse è meglio riderci sopra, perché presto non avremo neanche più la forza di piangere.
Post archiviato nelle categorie:
be kind rewind,
recensioni
venerdì, aprile 10, 2009
CANI ARRABBIATI - ITALIA 70 - IL CINEMA A MANO ARMATA (11)
Undicesima puntata
IL GIOIELLO PERDUTO: CANI ARRABBIATI (Rabid Dogs)
CANI ARRABBIATI (Ita 1974)
Regia: Mario Bava
Cast: Riccardo Cucciolla - Maurice Poli - George Eastman (Luigi Montefiori) - Don Backy (Aldo Caponi) - Lea Leander ( Lea Krueger)
"Sono venuti quelli dei CAHIERS DU CINEMA, e mia figlia mi diceva che volevano sapere il tessuto connettivo tra quella targa che oscilla all'inizio del film SEI DONNE PER L'ASSASSINO, dove c'è un temporale, e il telefono che casca quando la Bartok muore. Io non mi ricordavo neanche come finiva il film..."
Signori e signore, questo era Mario Bava. Probabilmente il più grande regista artigiano italiano, il re indiscusso del piccolo budget.
Nonostante le limitate risorse economiche messe a disposizione e attori spesso non all'altezza della situazione Mario Bava è riuscito a girare dei veri cult movie.Inventò l'horror gotico all'italiana con LA MASCHERA DEL DEMONIO (1960) a cui fece seguito un piccolo capolavoro come LA FRUSTA E IL CORPO (1963).
Impossibile non citare anche I TRE VOLTI DELLA PAURA (1963) dove nel finale possiamo assistere ad uno dei primi casi di metacinema.
Da ricordare sono senz'altro film come LA RAGAZZA CHE SAPEVA TROPPO (1962) e DIABOLIK (1968).
Questa breve presentazione di Mario Bava ha come scopo quello di omaggiare un vero maestro del cinema italiano spesso sbeffeggiato, salvo poi essere in parte rivalutato dopo la sua scomparsa, come spesso succede per molti "artigiani" del cinema italiano.
Nel 1974 MARIO BAVA decise di cimentarsi anche con il genere poliziottesco, regalando agli appassionati uno dei più bei film di tutto il genere: CANI ARRABBIATI - RABID DOGS.
Ma purtroppo non tutto andò per il verso giusto.
CANI ARRABBIATI, infatti, è il film maledetto di Bava che non arrivò mai nelle sale a causa del fallimento della casa di produzione.
Il cast era composto da Riccardo Cucciolla (Sacco e Vanzetti) Maurice Poli, George Eastman nome d'arte di Luigi Montefiori, produttore di quello che è considerato il primo film porno italiano, ovvero SESSO NERO (1979), e il mitico Don Backy il cantante italiano che tanto successo ebbe negli anni 60 e 70.
IL FILM
Quattro banditi rapinano un portavalori e dopo un conflitto a fuoco uno di loro resta ucciso.I tre rimasti in vita sono: il "dottore" (Poli) che è anche il capo della banda; "bisturi" (Don Backy) così chiamato perchè abilissimo con il coltello e "trentadue" (Eastman) che deve il suo soprannome alle dimensioni del suo organo sessuale.
I banditi inseguiti dalla polizia si coprono la fuga prendendo in ostaggio due donne, "bisturi" taglierà la gola a una, a restare in vita sarà solo Maria (Lea Krueger).
I banditi in fuga fermano un auto guidata da un uomo di mezza età, ben vestito e dai modi gentili, il suo nome è Riccardo (Cucciolla) e salgono a bordo minacciandolo di morte.Ben presto però si accorgeranno che nell'auto c'è anche un neonato molto malato che Riccardo stava portando urgentemente in ospedale.La fuga dei banditi sarà un incubo per i loro ostaggi, per tutto il viaggio "bisturi" minaccerà i malcapitati con il suo coltello, "trentadue" tenterà di violentare Maria, e il povero piccolino verrà usato come posacenere.
La tensione in auto cresce sempre di più con il passare delle ore, i banditi ormai stremati e sotto pressione iniziano a litigare tra di loro e quando "trentadue" e a un passo dal violentare Maria il "dottore" gli spara ferendolo.Intanto durante una sosta in un distributore di benzina, una donna chiede un passaggio ai banditi che prima la fanno salire in auto e poi la uccidono senza pietà.
Nel frattempo le condizioni di "trentadue" si sono aggravate e il "dottore" ordina a "bisturi" di uccidere il compagno, "bisturi" esegue l'ordine piangendo.
Finalmente l'auto arriva in un casolare, dove è pronta un'altra auto che servirà per la fuga dei due banditi superstiti, ma Riccardo improvvisamente estrae una pistola dalla coperta nel quale è avvolto il bambino e fa fuoco contro i malviventi.Durante la sparatoria moriranno tutti, compresa la povera Maria, resteranno in vita solo il bambino e Riccardo che riprenderà la corsa verso l'ospedale.Durante la corsa in auto, appena trovata una cabina telefonica, Riccardo scende dall'auto per fare una telefonata.......
COMMENTO
Violenze ingiustificate, sadismo, umiliazioni, follia, dialoghi imprevedibili, in una parola il PULP, con tanti cari saluti al bravissimo Quentin Tarantino che quando Mario Bava girava Cani Arrabbiati probabilmente portava ancora i calzoni corti.Un disturbante viaggio nel buio della mente messo in scena con grande bravura da Mario Bava che gira il film quasi interamente in auto e con la luce naturale del sole.
CANI ARRABBIATI è un film geniale, politicamente scorretto, disturbante, claustrofobico e malsano. Assolutamente imperdibile.
CURIOSITA'- NOTIZIE
Il film fu girato in sole tre settimane quasi interamente sull'autostrada che unisce Roma a Civitavecchia e prodotto dalla Loyola Films.
Purtroppo questo gioiello non fu mai distribuito in sala.Diversi furono i problemi, lo scarsissimo budget a disposizione finì molto presto e i componenti del cast furono pagati solo in parte, per non parlare poi del fallimento della società che doveva distribuire il film.
Di conseguenza CANI ARRABBIATI è rimasto per molto tempo un film praticamente sconosciuto, anche se la sceneggiatura e una qualche copia non ufficiale, riadattata, ridoppiata, con finali cambiati ecc. è circolata tra gli appassionati ed è giunta anche oltreoceano.Si dice che esistano almeno 6 differenti edizioni di CANI ARRABBIATI.
La "scoperta" di questo gioiello perduto è dovuta quasi esclusivamente alla protagonista femminile del film, Lea Krueger.La bella attrice infatti nel 1995 è riuscita a far editare il film in versione dvd, facendo tornare alla luce questo capolavoro dimenticato.
Nel 1998 uscì anche la versione per il mercato Usa dal titolo RABID DOGS, titolo già preso in considerazione dai produttori quando il film fu girato.Grazie al sostegno economico di SKY e all'impegno di Lea Krueger, nel 2004 è stata conclusa l'operazione che ha portato al ripristino dei dialoghi originali e sopratutto del finale, dando così vita alla versione definitiva.
Per questa versione, per motivi di diritti (nel frattempo qualcuno annusato l'affare si è rifatto vivo) non si è potuto utilizzare il titolo originale e si è quindi dovuto ricorrere ad un ulteriore titolo: SEMAFORO ROSSO.
E ora veniamo a Quentin Tarantino. Cosa è LE IENE - RESERVOIR DOGS se non il remake aggiornato, riveduto e corretto di CANI ARRABBIATI - RABID DOGS?Tante sono le analogie, a cominciare dal titolo.
Poi si può notare che:
1) durante la rapina alcuni componenti della banda vengono assassinati;
2) i superstiti della banda si ammazzeranno tra loro;
3) il dialogo su "like a Virgin" di Madonna e senza dubbio ispirato dal personaggio di "trentadue" e dalla sua somiglianza con John Holmes;
4) i protagonisti non hanno nome ma solo dei soprannomi (bisturi,il dottore, trentadue/ mr. orange, mr. pink ecc..);
5) le lunghe sequenze in auto.
Anche se non amate particolarmente il genere poliziottesco, non lasciatevi sfuggire questo film geniale. Inchiniamoci dinanzi al maestro Mario Bava.
IL GIOIELLO PERDUTO: CANI ARRABBIATI (Rabid Dogs)
CANI ARRABBIATI (Ita 1974)
Regia: Mario Bava
Cast: Riccardo Cucciolla - Maurice Poli - George Eastman (Luigi Montefiori) - Don Backy (Aldo Caponi) - Lea Leander ( Lea Krueger)
"Sono venuti quelli dei CAHIERS DU CINEMA, e mia figlia mi diceva che volevano sapere il tessuto connettivo tra quella targa che oscilla all'inizio del film SEI DONNE PER L'ASSASSINO, dove c'è un temporale, e il telefono che casca quando la Bartok muore. Io non mi ricordavo neanche come finiva il film..."
Signori e signore, questo era Mario Bava. Probabilmente il più grande regista artigiano italiano, il re indiscusso del piccolo budget.
Nonostante le limitate risorse economiche messe a disposizione e attori spesso non all'altezza della situazione Mario Bava è riuscito a girare dei veri cult movie.Inventò l'horror gotico all'italiana con LA MASCHERA DEL DEMONIO (1960) a cui fece seguito un piccolo capolavoro come LA FRUSTA E IL CORPO (1963).
Impossibile non citare anche I TRE VOLTI DELLA PAURA (1963) dove nel finale possiamo assistere ad uno dei primi casi di metacinema.
Da ricordare sono senz'altro film come LA RAGAZZA CHE SAPEVA TROPPO (1962) e DIABOLIK (1968).
Questa breve presentazione di Mario Bava ha come scopo quello di omaggiare un vero maestro del cinema italiano spesso sbeffeggiato, salvo poi essere in parte rivalutato dopo la sua scomparsa, come spesso succede per molti "artigiani" del cinema italiano.
Nel 1974 MARIO BAVA decise di cimentarsi anche con il genere poliziottesco, regalando agli appassionati uno dei più bei film di tutto il genere: CANI ARRABBIATI - RABID DOGS.
Ma purtroppo non tutto andò per il verso giusto.
CANI ARRABBIATI, infatti, è il film maledetto di Bava che non arrivò mai nelle sale a causa del fallimento della casa di produzione.
Il cast era composto da Riccardo Cucciolla (Sacco e Vanzetti) Maurice Poli, George Eastman nome d'arte di Luigi Montefiori, produttore di quello che è considerato il primo film porno italiano, ovvero SESSO NERO (1979), e il mitico Don Backy il cantante italiano che tanto successo ebbe negli anni 60 e 70.
IL FILM
Quattro banditi rapinano un portavalori e dopo un conflitto a fuoco uno di loro resta ucciso.I tre rimasti in vita sono: il "dottore" (Poli) che è anche il capo della banda; "bisturi" (Don Backy) così chiamato perchè abilissimo con il coltello e "trentadue" (Eastman) che deve il suo soprannome alle dimensioni del suo organo sessuale.
I banditi inseguiti dalla polizia si coprono la fuga prendendo in ostaggio due donne, "bisturi" taglierà la gola a una, a restare in vita sarà solo Maria (Lea Krueger).
I banditi in fuga fermano un auto guidata da un uomo di mezza età, ben vestito e dai modi gentili, il suo nome è Riccardo (Cucciolla) e salgono a bordo minacciandolo di morte.Ben presto però si accorgeranno che nell'auto c'è anche un neonato molto malato che Riccardo stava portando urgentemente in ospedale.La fuga dei banditi sarà un incubo per i loro ostaggi, per tutto il viaggio "bisturi" minaccerà i malcapitati con il suo coltello, "trentadue" tenterà di violentare Maria, e il povero piccolino verrà usato come posacenere.
La tensione in auto cresce sempre di più con il passare delle ore, i banditi ormai stremati e sotto pressione iniziano a litigare tra di loro e quando "trentadue" e a un passo dal violentare Maria il "dottore" gli spara ferendolo.Intanto durante una sosta in un distributore di benzina, una donna chiede un passaggio ai banditi che prima la fanno salire in auto e poi la uccidono senza pietà.
Nel frattempo le condizioni di "trentadue" si sono aggravate e il "dottore" ordina a "bisturi" di uccidere il compagno, "bisturi" esegue l'ordine piangendo.
Finalmente l'auto arriva in un casolare, dove è pronta un'altra auto che servirà per la fuga dei due banditi superstiti, ma Riccardo improvvisamente estrae una pistola dalla coperta nel quale è avvolto il bambino e fa fuoco contro i malviventi.Durante la sparatoria moriranno tutti, compresa la povera Maria, resteranno in vita solo il bambino e Riccardo che riprenderà la corsa verso l'ospedale.Durante la corsa in auto, appena trovata una cabina telefonica, Riccardo scende dall'auto per fare una telefonata.......
COMMENTO
Violenze ingiustificate, sadismo, umiliazioni, follia, dialoghi imprevedibili, in una parola il PULP, con tanti cari saluti al bravissimo Quentin Tarantino che quando Mario Bava girava Cani Arrabbiati probabilmente portava ancora i calzoni corti.Un disturbante viaggio nel buio della mente messo in scena con grande bravura da Mario Bava che gira il film quasi interamente in auto e con la luce naturale del sole.
CANI ARRABBIATI è un film geniale, politicamente scorretto, disturbante, claustrofobico e malsano. Assolutamente imperdibile.
CURIOSITA'- NOTIZIE
Il film fu girato in sole tre settimane quasi interamente sull'autostrada che unisce Roma a Civitavecchia e prodotto dalla Loyola Films.
Purtroppo questo gioiello non fu mai distribuito in sala.Diversi furono i problemi, lo scarsissimo budget a disposizione finì molto presto e i componenti del cast furono pagati solo in parte, per non parlare poi del fallimento della società che doveva distribuire il film.
Di conseguenza CANI ARRABBIATI è rimasto per molto tempo un film praticamente sconosciuto, anche se la sceneggiatura e una qualche copia non ufficiale, riadattata, ridoppiata, con finali cambiati ecc. è circolata tra gli appassionati ed è giunta anche oltreoceano.Si dice che esistano almeno 6 differenti edizioni di CANI ARRABBIATI.
La "scoperta" di questo gioiello perduto è dovuta quasi esclusivamente alla protagonista femminile del film, Lea Krueger.La bella attrice infatti nel 1995 è riuscita a far editare il film in versione dvd, facendo tornare alla luce questo capolavoro dimenticato.
Nel 1998 uscì anche la versione per il mercato Usa dal titolo RABID DOGS, titolo già preso in considerazione dai produttori quando il film fu girato.Grazie al sostegno economico di SKY e all'impegno di Lea Krueger, nel 2004 è stata conclusa l'operazione che ha portato al ripristino dei dialoghi originali e sopratutto del finale, dando così vita alla versione definitiva.
Per questa versione, per motivi di diritti (nel frattempo qualcuno annusato l'affare si è rifatto vivo) non si è potuto utilizzare il titolo originale e si è quindi dovuto ricorrere ad un ulteriore titolo: SEMAFORO ROSSO.
E ora veniamo a Quentin Tarantino. Cosa è LE IENE - RESERVOIR DOGS se non il remake aggiornato, riveduto e corretto di CANI ARRABBIATI - RABID DOGS?Tante sono le analogie, a cominciare dal titolo.
Poi si può notare che:
1) durante la rapina alcuni componenti della banda vengono assassinati;
2) i superstiti della banda si ammazzeranno tra loro;
3) il dialogo su "like a Virgin" di Madonna e senza dubbio ispirato dal personaggio di "trentadue" e dalla sua somiglianza con John Holmes;
4) i protagonisti non hanno nome ma solo dei soprannomi (bisturi,il dottore, trentadue/ mr. orange, mr. pink ecc..);
5) le lunghe sequenze in auto.
Anche se non amate particolarmente il genere poliziottesco, non lasciatevi sfuggire questo film geniale. Inchiniamoci dinanzi al maestro Mario Bava.
Post archiviato nelle categorie:
Italia '70 - Il cinema a mano armata
giovedì, aprile 09, 2009
Film in sala dal 10 aprile
Che - L'Argentino
( The Argentine )
GENERE: Biografico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Steven Soderbergh
Dragonball Evolution
( Dragonball Evolution )
GENERE: Fantasy, Avventura
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: James Wong
Duplicity
( Duplicity )
GENERE: Spionaggio, Thriller
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Tony Gilroy
Sbirri
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Roberto Burchielli
Star System - Se non ci sei non esisti
( How to Lose Friends & Alienate People )
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Gran Bretagna
REGIA: Robert B. Weide
Tutta colpa di Giuda
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Davide Ferrario
( The Argentine )
GENERE: Biografico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Steven Soderbergh
Dragonball Evolution
( Dragonball Evolution )
GENERE: Fantasy, Avventura
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: James Wong
Duplicity
( Duplicity )
GENERE: Spionaggio, Thriller
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Tony Gilroy
Sbirri
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Roberto Burchielli
Star System - Se non ci sei non esisti
( How to Lose Friends & Alienate People )
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Gran Bretagna
REGIA: Robert B. Weide
Tutta colpa di Giuda
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Davide Ferrario
Post archiviato nelle categorie:
film in uscita 2009
giovedì, aprile 02, 2009
Film in sala dal 3 aprile
Ballare per un sogno
( Make It Happen )
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Darren Grant
Gli amici del Bar Margherita
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Pupi Avati
Io & Marley
( Marley & Me )
GENERE: Commedia, Family, Romantico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: David Frankel
Louise & Michel
( Louise-Michel )
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Francia
REGIA: Benoit Delépine, Gustave de Kervern
Mostri contro alieni
( Monsters vs. Aliens )
GENERE: Animazione, Fantascienza
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Rob Letterman, Conrad Vernon
( Make It Happen )
GENERE: Drammatico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Darren Grant
Gli amici del Bar Margherita
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Italia
REGIA: Pupi Avati
Io & Marley
( Marley & Me )
GENERE: Commedia, Family, Romantico
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ USA
REGIA: David Frankel
Louise & Michel
( Louise-Michel )
GENERE: Commedia
ANNO PROD: 2008
NAZIONALITÀ Francia
REGIA: Benoit Delépine, Gustave de Kervern
Mostri contro alieni
( Monsters vs. Aliens )
GENERE: Animazione, Fantascienza
ANNO PROD: 2009
NAZIONALITÀ USA
REGIA: Rob Letterman, Conrad Vernon
Post archiviato nelle categorie:
film in uscita 2009
mercoledì, aprile 01, 2009
La partita lenta
Il contributo di Paolo Sorrentino sviluppato all'interno dell'iniziativa PerFiducia promosso da San Paolo Imi.
Scontato dire che si riconosce la mano del regista campano, cosi' come la sua fantasiosa capacita' di rendere speciali anche le cose piu' semplici. Vabbe', sara' anche scontato dirlo, ma mi e' piaciuto assai.
Post archiviato nelle categorie:
italia,
recensioni,
registi
ALMODÓVAR PRESENTA "LOS ABRAZOS ROTOS"
Iscriviti a:
Post (Atom)