lunedì, maggio 21, 2012

ANOTHER EARTH

La notte in cui viene scoperto il duplicato esatto del pianeta Terra, proprio nel sistema solare ed orbitante attorno alla Terra stessa, la diciassettenne Rhoda Williams, appassionata di astronomia e destinata a studiare le stelle al Mit di Boston, è causa di un incidente mortale notturno (scontro frontale con un'altra auto), poichè guidava in stato di ebbrezza.
Sopravvissuta alla tragedia, sconta quattro anni in carcere alimentando un enorme quanto inestinguibile senso di colpa verso le proprie vittime. Nell'incidente perdono infatti la vita una donna incinta ed il figlioletto mentre ne esce in coma il marito della donna, il compositore John Burroughs.
Scontata la pena, Rhoda ritorna a casa, dalla sua famiglia piuttosto anafettiva e asettica, e si reinserisce nellla società scegliendo un lavoro faticoso ed umile: bidella ed addetta alle pulizie in una scuola.
Il senso di colpa si intreccia alla sua curiosità di scoprire che fine ha fatto il compositore ed alla morbosa esigenza di recuperare al proprio errore. Così Rhoda si insinua nella vita di Burroughs finendo con l'innamorarsene.

Mike Cahill mette in scena una storia abbastanza originale che richiama alla mente prodotti di ben altra levatura, come Solaris o Donnie Darko, e dei quali cerca di emulare l'estro e l'audacia con discutibile risultato.
Con relativamente poca spesa il regista realizza un lungometraggio interessante e dalle buone potenzialità ma che lascia in sospeso i conti.
Cahill indaga sul rapporto tra mente e spirito, sull'immagine che si ha di se stessi, sulla brama dell'uomo di conoscere il futuro che lo attende e sul mistero della vita. Che effetto ci potrebbe fare sapere che nel pianeta che vediamo muoversi nel nostro cielo c'è la stessa vita che c'è qui sulla Terra ed anzi ci siamo noi stessi, come in un parallelissmo di cloni perpetuo e misterioso?

Vincitore del premio speciale della giuria e del premio Sloan al Sundance Film Festival del 2011 "Another Earth" è un'opera prima scritta, diretta, prodotta, fotografata e montata da Mike Cahill. Ha ceratamente le caratteristiche del film indipendente ma non quella forza che ci potrebbe attendere.

La storia ha le sue buone potenzialità ma Cahill pecca di approssimazione nel delineare i personaggi e nello sviluppare gli eventi; non ci aiuta ad addentrarci nei recessi umani dei protagonisti, che restano piuttosto monocordi e guidati più dall'esigenza registica di stupire che dalla capacità di regalare una vera esperienza allo spettatore.

Il film mi ha lasciata da parte, non mi sono sentita coinvolta.
Per quanto apprezzabile l'idea di base e lo sforzo creativo, Cahill non convince.

I personaggi sono abbozzati e piuttosto cartonati. Il percorso di espiazione di Rhoda non sfocia in una reale catarsi.
Nonostante le premesse il film si abbandona ad una banailità che delude e lascia con la bocca amara.
Buon lavoro degli attori nonostante una sceneggiatura piena di buchi.

2 commenti:

Il cinefilante ha detto...

Diciamo pure che l'affascinante espediente della duplicazione della terra resta tale... senza nessun approfondimento, quasi trascurato... Peccato poteva essere veramente qualcosa di meglio. A Locarno quest'estate era una delle pellicole più attese!

veri paccheri ha detto...

ciao Cinefilante! :-) già peccato davvero, l'idea era davvero ganza!
tutto il tempo ad aspettare che si partisse per davvero per Earth 2 ed invece manco l'abbiamo potuta intravvedere... mah... ;-)