martedì, maggio 01, 2012

Ho cercato il tuo nome


Un tempo c'erano i film di Matarazzo ed i romanzi di Liala, oggi invece a sopravvivere è un tipo di letteratura apertamente indirizzata ad un pubblico femminile in cui tra melodramma ed inevitabile lieto fine l'amore viene celebrato nelle sue manifestazioni più lacrimevoli e dolorose. Così se da una parte gli omologhi del regista italiano sono scomparsi dallo schermo, lasciando spazio ad uno stuolo di onesti professionisti capaci di replicare senza soluzione di continuità il marchio di fabbrica di quel filone, dall'altra si è ormai affermata nel cinema americano la presenza di uno scrittore come Nicholas Sparks, una specie di Philip K. Dick della tenzone amorosa che grazie a romanzi sfornati con impeccabile tempismo è diventato un riferimento costante per quelle produzioni mainstream che hanno voglia di aggiornare al tempo presente le gesta degli eroi e delle eroine che resero eterne le opere di Jane Austin ed Emily Bronte.

Una tendenza che il cinema hollywoodiano ha trasformato in un vero e proprio sottogenere in grado di riprodursi attraverso codici ben definiti, lontani da qualunque tipo di originalità, perchè in fondo tutte le storie si sviluppano attorno ad un amore che diventa possibile a patto di pagare dazio ad una via crucis di speranze e delusioni, ma dotati di un'efficacia derivata dall'equilibrio con cui gli stessi vengono distribuiti lungo il corso della storia.
Ed anche questa volta come già in "Dear John"(2010) altro film tratto dal prolifico scrittore - sono ben sei i libri tradotti sullo schermo ed altri sono già stati opzionati per lo stesso scopo - c'è di mezzo una guerra ed in particolare quella combattuta dall'esercito americano nel teatro iracheno dove presta servizio il sergente dei marines Logan Thibault (Zac Efron) miracolosamente sopravvissuto ad un imboscata del nemico. Convinto di essere stato salvato dalla foto di una donna raccolta sul luogo dell'incidente Thibault una volta a casa decide di mettersi alla sua ricerca e quando la trova finisce per innamorarsene. Conquistare Beth però non sarà facile perchè oltre alle ferite per la recente scomparsa del fratello dovrà tenere a bada l'arroganza e la perfidia dell'ex marito.
Girato in maniera professionale ma senza nessuna sorpresa da un regista, Scott Hicks, diventato famoso per aver diretto il film (Shine,1996) che ha fatto vincere l'oscar a Geoffrey Rush, "Ho cercato il tuo nome" conferma luoghi e situazioni rintracciabili in tutto il cinema targato Sparks a cominciare dai personaggi costruiti sulla base di un trauma che solo l'amore è in grado di lenire e portatori di una bellezza sofferta e naturalmente introversa, e poi dal paesaggio,disegnato come un eden in cui trovare rifugio ed in grado di rispecchiare l'integrità delle figure che lo abitano, per non dire della costruzione drammaturgica ancora una volta innescata da un omissione che in questo caso ruota attorno alla mancata rivelazione da parte di Thibault dell'esistenza della fotografia e del motivo che l'ha portato a cercare Beth.

Classico nello sviluppo della trama e nella centralità dei personaggi il film doveva essere un altro passo verso la maturità cinematografica della star che lo interpretava: in questo senso la performance di Zac Efron delude perchè la preoccupazione di mostrarsi adulto imprigiona l'attore in una postura perennemente irrigidita ed in una recitazione legnosa, in cui il famoso sorriso si trasforma in una seriosità senza luce. Meglio di lui fanno sicuramente i suoi partner, da Taylor Shilling, una Beth dolce e tormentata ma soprattutto Jay R. Ferguson in uno ruolo come quello del marito geloso, intriso fino all'ultima goccia da un maledettismo funesto e senza speranza che sembra uscire direttamente da una piece di Tennessee Williams.
(pubblicata su ondacinema.it)

10 commenti:

loz10cetkind ha detto...

Un film che non mi conviceva. Leggendo quello che hai scritto...non è da tralasciare. Ciao.

nickoftime ha detto...

Ciao Lorenzo..quando mi sono messo scrivere di questo film ho realizzato di aver visto tutti i film tratti da Nicholas Sparks e ti devo dire che a conti fatti la loro fattura è stata sempre apprezzabile..ha visto impegnati attori come Kevin Kostner, Robin Wright, Ryan Gosling Channing Tatum e molti altri..voglio dire che questi melodrammi pur non avendo mai voluto essere differenti da quello che non sono sono stati capaci di portare a casa il risultato con operazioni di tutto rispetto...

bradipo ha detto...

e io pensavo che era da fare a fettine sottili sottili già a partire dalla locandina!

loz10cetkind ha detto...

A questo punto...dovrò vederlo. Mi hai incuriosito. Ciao.

Anonimo ha detto...

Era già in lista per questo fine settimana, visto che si tratta di una pellicola ottima da vedere in dolce compagnia, ora me lo vedrò anch'io con qualche certezza in più in saccoccia.

D'altronde "Dear John" mi sorprese in positivo, dunque non era un fulmine a ciel sereno. Bella recensione Nickoftime.

nickoftime ha detto...

..ragazzi per prima cosa grazie dei vostri interventi..poi venendo al dunque (Brad) direi che potresti comunque non cambiare idea anche dopo averlo visto..come ho cercato di dire il film ha dei confini ben precisi, degli spettatori in qualche modo già predisposti e rispetto a tutto ciò la sua fattura è sicuramente soddisfacente..(Lor)..la curiosità è una cosa preziosa perchè ci dà la possibilità di essere sorpresi..(Def)...poi magari ci fai sapere cosa pensa una donna di un film del genere, sarebbe interessante...ma nessuno di voi andrà a vedere Hunger Game e Vendicatori??

loz10cetkind ha detto...

Hunger games? Chi sa...fine settimana.

nickoftime ha detto...

.. è un fenomeno di cui mi piacerebbe parlare..

Antonella ha detto...

Il film mi incuriosiva per la presenza di Zac Efron per sapere se è finalmente cresciuto, ma secondo quel che tu dici, sembrerebbe di no

nickoftime ha detto...

Ciao Antonella..secondo me no ma la mia resta un impressione personale che mi piacerebbe confrontare con qualcuno..certamente il film è lontano da quelli degli esordi ma la scelta non basta, penso che sia necessario anche saper interpretare il ruolo, cosa che a me non è sembrata..

nickoftime