sabato, settembre 05, 2020

MULAN

 Mulan

di Niki Caro

con Liu Yifei, Donnie Yen, Jason Scott Lee

USA, Cina, 2020

genere: drammatico, azione, avventura

durata: 115’

Grande attesa per il nuovo live action Disney, lanciato sulla piattaforma Disney Plus al quale era possibile accedere solamente con accesso vip. L’eroina cinese che ha conquistato non solo la stima dell’imperatore della sua nazione, ma anche i cuori di tanti bambini torna sullo schermo in una rivisitazione che apporta numerose e non sempre riuscite modifiche. Mulan, la cui storia tutti conosciamo, ha una veste completamente nuova e più attuale. Al passo con i tempi che corrono e in perfetto stile MeToo e simili, la protagonista cinese diventa protagonista assoluta, differentemente dal film d’animazione che l’ha consacrata.

Passi il cambio di tono, passi l’adeguarsi ai tempi, ma il risultato finale di questo lungometraggio non si può certo considerare soddisfacente per il pubblico, soprattutto per quello abituato al grande classico Disney.

In questo nuovo film Mulan è la primogenita della famiglia Fa e fin da subito mostra una propensione particolare all’arte del combattimento che la isola da tutte le sue coetanee e non, molto più aggraziate e femminili. Anche in questo caso l’incontro con la famigerata e temibile Mezzana per cercare di essere considerata una donna da marito in grado di onorare la propria famiglia non va secondo i piani e a Mulan viene confermata l’etichetta di pecora nera della famiglia. A seguito del pericolo che incombe sull’impero cinese e sulla figura dell’imperatore viene fatto arruolare almeno un maschio di ogni famiglia e la giovane protagonista prende il posto del padre mascherando, per quanto possibile, il suo essere donna. E’ qui che avrebbero dovuto fare la loro comparsa due dei personaggi centrali della storia: il comandante e il simpaticissimo Mushu. Entrambi sono stati, però, cancellati dalla storia che, quindi, non ha più la valenza di fiaba o favola per i giovanissimi, ma si trasforma in un’avventura, ben fatta, con scenografia, fotografia ed effetti speciali molto buoni, ma niente di più. Mushu, il simpatico draghetto che accompagna Mulan nel suo viaggio, era un personaggio a dir poco fondamentale che, oltre a dar vita ai momenti più comici e divertenti della storia, aveva anche il compito di creare empatia e collegare i personaggi tra loro e con il pubblico. Questo ruolo, del quale si sente in maniera incredibile la mancanza, è stato “consegnato” a una voce fuoricampo che cerca di raccontare il susseguirsi degli eventi come se fosse al fianco dell’eroina. E, in parte, è dato anche ad una fenice, simbolo di rinascita e chiave di volta della vicenda, che invita indirettamente Mulan a rivelarsi per chi è veramente, mostrando la sua vera natura.

Altra importante assenza è quella delle canzoni, forse tra quelle più apprezzate in tutto il panorama Disney, che non vengono mai nemmeno accennate. Solo alcune note nei momenti chiave quasi come invito allo spettatore che deve riflettere per comprendere i riferimenti. Una scelta che non trova una ragione vera e propria, dal momento che tutti gli altri live action precedenti (da “La bella e la bestia” a “Aladdin”, ma anche il più recente “Il re leone”) avevano mantenuto la struttura del film d’animazione e soprattutto le canzoni, ancora oggi apprezzate quasi più dei film stessi, modificando solo pochissimi elementi per attualizzare le vicende o per spiegare meglio e rendere più comprensibili determinati eventi.

Ottimo il cast con una Liu Yifei, nei panni della protagonista, in formissima e molto credibile, sia nell’aspetto che nell’atteggiamento e nelle movenze. Molto bravi anche tutti gli altri, ma la bravura non riesce ad essere abbastanza per sopperire a tutte le evidenti lacune dell’intera storia.

La Mulan del live action è, alla fine dei conti, un’eroina che non ha bisogno di niente e soprattutto di nessuno (un uomo in primis) per ottenere e diventare ciò che vuole. Un elogio al femminismo e alla forza della donna che, però, era già comunque emerso nel migliore dei modi anche dal classico Disney che fortunatamente ha accompagnato e continua ad accompagnare tantissimi bambini.


Veronica Ranocchi

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