venerdì, settembre 24, 2021

SUPERNOVA

Supernova

di Harry Macqueen

con Colin Firth, Stanley Tucci, James Dreyfus

Gran Bretagna, 2020

genere: 2020

durata: 95’

Una meteora più che una supernova il film diretto da Harry Macqueen con protagonisti Colin Firth e Stanley Tucci.

La storia è quella di una coppia di sessantenni, Sam (Firth) e Tusker (Tucci), compagni da una vita e innamorati l’uno dell’altro. Il primo è un pianista affermato, il secondo uno scrittore di romanzi di successo. Purtroppo, però, Tusker scopre di essere affetto da demenza precoce e decide di compiere, insieme al proprio compagno, un viaggio in camper che ripercorra luoghi e persone della loro vita.

In questo viaggio, però, verranno fuori alcuni dubbi che daranno vita a delle riflessioni da entrambe le parti.

Un road movie che ruota unicamente e interamente attorno ai due protagonisti e al rapporto di amore che li lega. Non ci sono indicazioni né temporali né spaziali, solo deducibili dal contorno e dal contesto. I personaggi secondari sono un numero davvero esiguo, tanto da non oscurare mai e in nessuna circostanza Sam e Tusker.

Il loro rapporto viene dato per scontato fin dai primi momenti e dalla prima sequenza. Siamo già, fin dai primi istanti, immersi nel “problema” e nella malattia di Tusker. Il suo modo di fare che, in un primissimo momento, può apparire come sopra le righe o esagerato nei confronti di un compagno che, invece, sembra continuamente prodigarsi per lui, è “spiegato” immediatamente dopo attraverso il disvelamento, sempre tra le righe, della malattia. I due ne parlano in un modo che fa comprendere che ne siano ormai a conoscenza da tempo. Ma non è dato sapere al pubblico quando e come. Ed è un peccato perché è come se mancasse un pezzo del puzzle. Fin troppo immerso nella vicenda, da subito in medias res, lo spettatore non sa come rapportarsi nei confronti di due personaggi che, per quanto bravi nell’interpretazione, rimangono in qualche modo distanti. Non si conosce il background, non si sa niente di più specifico sulla malattia di Tusker, non sappiamo i loro rapporti pregressi e, per questo, diventa difficile instaurare un rapporto di empatia sia con l’uno che con l’altro.

Un po’ “The Leisure Seeker” alla Virzì, anche “Supernova” è un film che deve tanto ai due interpreti. Il collante e il punto di forza di una narrazione alla quale manca qualcosa. Peccato perché le interpretazioni dei due sono interessanti ed efficaci, in ogni momento. Ma non bastano a compensare una sceneggiatura priva di alcune spiegazioni e di alcuni momenti che avrebbero meritato di essere mostrati, se non addirittura approfonditi.

Il peso che Tusker porta con sé lo trasmette a chi guarda fin dal primo istante, ma è troppo presto e questo fa sì che lo spettatore arrivi al termine della visione “affaticato”, senza provare quella liberazione o leggerezza che, anche se in negativo, avrebbe dovuto provare.

Grandi potenzialità e grandi aspettative per un film che, invece (e purtroppo), stanca.


Veronica Ranocchi

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