La scelta di riproporre il modello hitckochiano aggiornandolo ai gusti del pubblico che affolla le sale cinematografiche appare a conti fatti l'ennesimo escamotage di un industria che rincorrendo a tutti i costi le mode del momento non riesce piu' ad incidere all'interno del suo prodotto, generando scatole vuote giustificate solamente dall'eventuale risultato al botteghino; cosi' Disturbia aggiorna solamente in superficie l'abusata fonte riducendo il vojerismo a semmplice spot pubblicitario ed i canoni del genere a meccanismi ripetitivi e completamente depauperati della componente catartica.
Interamente sulle spalle dell'attore del momento che riproduce in maniera convenzionale l'adolescente precocemente bruciato dalla vita, il film non ci fa mancare inquadrature ad effetto e colpi di scena a gogo ma lo fa con un cinismo che finisce per raggelare qualsiasi spinta emotiva e contraddicendo le premesse del titolo produce effetti a dir poco rilassanti. Quando poi per suscitare i fantasmi di una sessualita' repressa viene usato un clone di Paris hilton il piu e' fatto con buona pace si fa per dire...del malcapitato spettatore.