martedì, ottobre 14, 2008
Un segreto tra di noi
“Fireflies in the garden”, dell’esordiente Dennis Lee, è il libro della svolta nella carriera di Mike Taylor (Reynolds frescosposo di Scarlett Johansson), scrittore di successo ma uomo tormentato dai ricordi di un infanzia infelice: il manoscritto che il protagonista porta porta con sé in occasione della festa per celebrare la laurea della madre (Julia Roberts dimessa ai limiti dello sciatto) è il mezzo per chiudere i conti con un padre despota (a cui basta e avanza la faccia di William Defoe) ed anaffettivo ma anche lo strumento per riconciliarsi con un vissuto familiare caratterizzato dal disagio di chi si sente sempre fuori posto. Un mondo problematico e privo di certezze che rischia di rimanere tale quando una tragica fatalità toglie al protagonista l’unica ancora di salvezza e lo costringe ad un confronto prima personale e poi collettivo con gli altri membri del nucleo familiare.
Tipico esempio di quel filone cinematografico che a partire da “Il grande freddo” ha trasformato il dramma borghese in terapia di gruppo, “Un segreto tra di noi” non aggiunge nulla alla causa, ma si limita a riproporre il modello originale con l’eccezione della frammentazione narrativa, diventata un escamotage per nascondere mancanza di idee e movimentare un andamento altrimenti saporifero. Lee non rischia niente affidandosi ad un cast eccellente (ed oggi essenziale per poter mettere in piedi questo genere di film) che però è costretto a lavorare con una sceneggiatura che gira a vuoto ed arriva alla svolta decisiva, quella che dovrebbe produrre la catarsi nello stato d’animo dei personaggi, senza averli fatti crescere dal punto di vista psicologico: arrivati al dunque tutto si scioglie come neve al sole, lasciando la sensazione di un inutile perdita di tempo.>
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