lunedì, settembre 19, 2011

Carnage

CARNAGE
regia di R. Polanski


Due coppie si incontrano per fare il punto sulla zuffa che ha coinvolto i loro figli: vorrebbero risolvere le cose in maniera civile, facendoli riconciliare, in realtà si impegnano a confermare i principi della loro promozione sociale: letizia familiare, buone maniere e sicurezza economica sono punti di arrivo destinati a scomparire sotto il peso di un ipocrisia rivelata. Al loro posto, qualunquismo, volgarità ed una massiccia dose d’egoismo. Per arrivarci un delirio di parole e la nevrosi di esseri umani incastrati nel proprio ruolo.

Tra campi e controcampi Polanski sembra ancora sotto assedio: si rifugia dentro le mura di un appartamento prigione, ed organizza la festa dello scampato pericolo. Il mondo in una stanza. Divisioni politiche e di pensiero, guerre lampo, ed alleanze come un bicchiere di wiskey. Un gioco delle parti che ricorda Pirandello. Uno nessuno, centomila, così è se vi pare. Tutto ed il suo contrario. Ma il decoro sta anche al di fuori dei personaggi e della loro storia: si cela nell’idea di un cinema che aspira al teatro, e nella confezione di lusso realizzata da un manciata di premi oscar. La forza del film è quella di dare allo spettatore l’illusione di essere diverso da ciò vede nello schermo. Nella lavagna, dalla parte dei cattivi, si scriva dei dialoghi slogan e del ritmo loro complice, fatto apposta per coprire la loro inconsistenza. Gli attori partecipano al banchetto. Più di uno rischia l’indigestione.

(Pubblicata su Roma giorno e notte)









13 commenti:

veri paccheri ha detto...

ciao Nick!
A me questo film è piaciuto molto.
La sceneggiatura, scritta a quattro mani da Polanski e dalla scrittrice Yasmina Reza, autrice dello spettacolo teatrale "Il Dio della carneficina", è perfetta: rivela e racconta la realtà delle due coppie senza forzare niente, con diloghi che sono un crescendo di emozioni represse e colpi di scena, e disvela i quattro personaggi in modo implacabile e essenziale.
prodotto teatrale ben riadattato al cinema. non ho trovato tempi morti nè eccessivi, tutto fluisce in un difficile equilibrio tra dramam e commedia.
Grande merito ali attori, quattro grandi del cinema!
insomma, ecco la mia sbrodolata.. :-) in fondo a me Polanski piace praticamente tutto! ;-)
ciao!

Anonimo ha detto...

..non mi stanco di ripetere che la diversità dei punti di vista è una degli effetti della visione..io invece di forzature ne ho trovate parecchie a cominciare dal modo in cui gli ospiti stanno per andare e via e poi non lo fanno, con quei caffè a salvare la baracca, passando per una recitazione sovraesposta, specialmente quella della donne..per non dire della tensione che se avesse voluto essere reale sarebbe sfociata in un assalto fisico.

Ed anche a livello drammaturgico lo spunto iniziale secondo me viene sviluppato in maniera scontata..con affermazioni e discorsi di una ovvietà imbarazzante che però Polanski riesce a confondere con la confezione...il resto l'avevo scritto nella recensione...

Al di là di tutto Carnage mi sembra un film fatto apposta per far sentire le persone intelligenti..un film enormemente sopravvalutato.

Un saluto

nickoftime

Anonimo ha detto...

...dimenticavo..è bello rivederti da queste parti Direttora...

nickoftime

veri paccheri ha detto...

eheh e ahai detto poco! ammazza che stroncatura! ;-)
convengo sul fatto che il caffè è un labile pretesto per non lasciare la casa ma l'assalto fisico ha comunque lasciato il posto ad un assalto psicologico che si sfoga sia sui rispettivi coniugi che tra le due coppie. Già al primo caffè avevo intuito che non se ne sarebbero mai usciti prima della fine del film. Questa volta sono entrata in sala senza sapere nulla di cosa avrei visto :-)
sulla recitazione hai ragione, c'è forzatura, ma non potrebbe essere cercata? in fondo il film dal dramma iniziale diverge in una commedia grottesca, come umani lo siamo spesso, diventiamo caricature forzate delle nostre ire represse.

veri paccheri ha detto...

intendevo dire assalto verbale non psicologico, che storia.. :-)

Anonimo ha detto...

sulla recitazione..certo potrebbe esserla, forzata, ma l'effetto è comunque caricato..di maniera..dico, va bene, gli attori sono chiamati a recitare quella parte ma non venitemi a dire che si tratta di una performance indimenticabile..i ruoli urlati e nevrotici sono la cosa più facile da fare..senza nulla togliere ai 4 attori noi in Italia abbiamo attrici che potrebbero fare un figurone senza aver vinto nemmeno un Oscar..avrei preferito scriverne bene..avrei visto un bel film..

nickoftime

veri paccheri ha detto...

oddio, una performance indimenticabile direi proprio di no, anche se non me ne intendo. se polanski avesse scelto giovani talenti sconosciuti forse sarebbero stati meno esaltati da una parte e meno criticati dall'altra. di sicuro polanski ha giocato carte sicure, non ha osato granchè.

Cannibal Kid ha detto...

finora ne avevo sentito solo pareri entusiastici, ma è sempre bello trovare una voce contro!
ah, il film comunque non l'ho ancora visto..

Il cinefilante ha detto...

se è per questo di voci contro ce n'è più d'una... dopo un debutto in cui tutti si sono dichiarati estasiati si cominciano a sentire commenti che ridimensionano la situazione....

Fabrizio ha detto...

Mi ha divertito ma non esaltato.

Anonimo ha detto...

..in effetti in sala la gente in sala seguiva il film come se stesse assistendo ad una commedia..

nickoftime

Geko ha detto...

Film enormemente sopravvalutato... critica appiattita nell'elogio di maniera che ri-racconta il film esaltando la prova degli attori. film freddo e di maniera..confezione di lusso per un balletto superficiale e scontato dove mai dico mai emerge un momento di verità inaspettato. A parte il criceto (a cui darei il premio per la migliore interpretazione) e tutto il titolo di coda. Personaggi macchiettistici con la Winslet che ho adorato perchè secondo me anche lei non ci crede un momento al suo personaggio e se la ride dando al regista ciò che desidera e al pubblico ciò che in fondo si aspetta e già sa. Film cinico che disprezza al suo fondo intelligenza e sensibilità e adora un solo dio: l'ego danaroso.
devo dire non mi sono annoiata un momento... bel prodotto fruibile. ma se ne poteva ampiamente fare a meno.
Augh

Anonimo ha detto...

ciao Geko..devo dire che da queste parti il film è stato di parecchio ridimensionato..eheh!

un saluto

nickoftime