STUDENT SERVICES
Regia: Emmanuelle Bercot
Laura, diciannovenne studentessa universitaria, è alle prese con gravi problemi economici.
Non riesce a pagare l'affitto, a pagare le bollette e spesso deve fare a meno anche del pranzo.
Per dare una svolta alla situazione fattasi disperata decide di prostituirsi.
Film girato per la Tv francese Canal + (che lo ha mandato in onda in prima serata, mentre nelle sale italiane è vietato ai minori di 18 anni) tratto dal romanzo autobiografico ''Mes cheres etudes'' di Laura D.
Il film transalpino affronta il fenomeno della prostituzione universitaria, che sta dilangando anche in Italia, come testimoniano numerosi casi di cronaca.
Dato per scontato che un film pensato (e girato) per la Tv con scopi di servizio (cari cittadini guardate cosa succede ai nostri figli) , non può avere una grande resa al cinema per motivi piuttosto ovvii, sarebbe interessante fare una riflessione piuttosto banale: sappiamo da anni che ragazzine si spogliano su internet o fanno sesso con ragazzi più grandicelli in cambio di una ricarica telefonica e ora cadiamo dalle nuvole se delle giovani universitarie si prostituiscono? Forse lo scandalo o presunto tale sta proprio nel loro essere universitarie (nella scala gerarchica sociale dovrebbero rappresentare una sorta di elite morale?), perché di ventenni che si prostituiscono per concedersi il capo firmato, un paio di scarpe in più o la vacanza cool ne esitono a bizzeffe, e non da oggi.
Ma torniamo alla pellicola. Se lo scopo era ammirevole, ovvero portare in casa dei francesi in maniera piuttosto dura una triste realtà, il punto di vista della regista, falsamente distaccato, affonda un film che se non gradevole, sarebbe potuto essere almeno interessante.
La regista francese imbottisce il film di sesso artefatto e si schiera apertamente dalla parte della protagonista.
Una santerellina che rassicura il suo coinquilino sul pagamento delle bollette quando in realtà non si è mai sognato di farlo; una sfortunata che non trova il coraggio di chiedere qualche euro per mangiare (quando sviene non mangia da tre giorni) ma che impiega meno di due minuti ad accettare di prostituirsi con uno sconosciuto cinquantenne per poi proseguire la "carriera" di puttana (ops, scusate escort) con una serie di uomini che sono tutti dei cattivoni e ovviamente hanno gusti sessuali particolari (ma và?) mentre l'unico che vuole avere un rapporto normale è rappresentato da un essere più simile ad un orso che ad un uomo.
La vetta più "alta", viene raggiunta con la descrizione del fidanzato di Laura, colpevole di non dimostrarsi d'accordo sul "lavoro" della santerellina, che per rabbonirlo si lancia in una furiosa fellatio che il giovane non gradisce e che per questo si becca una sequela di insulti.
In definitiva si può tranquillamente affermare che Emmanuelle Bercot parteggiando spudoratamente per la protagonista, sacrifica la dimensione di servizio del film ottenendo il risultato di trasformarlo in un prodotto scadente, utilizzabile per riempire salotti televisivi finto perbenisti dove starlette attempate e tuttologi buoni per ogni occasione potranno imbastire i loro stantii teatrini.
2 commenti:
almeno dalla tua rece, sembra più un film per la tv italiana che una produzione francese..
peccato
Marco, Secret Services ha tutti i "difetti" di un film per la tv, che come ho scritto, al cinema non può rendere. Evidentemente qualcuno ha scommesso su questa pellicola distribuendola nelle sale italiane. Già questo, dovrebbe farci capire che comunque si tratta di una produzione televisiva superiore (di molto) a quello che si vede nelle tv italiane.
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