sabato, settembre 10, 2011

I segreti della mente

I segreti della mente
regia di H. Nakata


Nel cinema di Hideo Nakata il mezzo tecnologico ha una posizione preminente. Abituato ad immergersi nelle profondità più rimosse dell'inconscio, quelle in cui l'anima si tinge di nero pece, il regista giapponese ha trovato nelle diverse declinazioni della tecnica, dal sistema home video utilizzato in "Ringu" alla comunicazione via internet di "I segreti della mente", il modo per portare alla luce i demoni della nostra coscienza. Una modernità per certi versi vicina alla filosofiacyberpunk, se non fosse che i personaggi delle sue storie invece di liberarsi dalla piaghe di un esistenza alienante ed alienata, ne rimangono schiacciati con conseguenze quasi sempre catastrofiche.

Non si sottrae a questa regola Chat room, titolo originale che si lascia preferire a quello italiano, nel descrivere il rapporto di interdipendenza tra un gruppo di adolescenti uniti dalla frequentazione dello spazio virtuale.

Tra insicurezze ed anaffettività gli incontri si trasformano ben presto in un gioco al massacro quando William (Aaron Johnson), dilaniato da un rapporto materno inesistente, convince il resto del gruppo ad utilizzare la violenza per raggiungere i propri scopi.

Scegliendo di riprendere la vicenda mettendo sullo stesso piano reale e virtuale, divisi solamente da accorgimenti fotografici e di colore (liquidi e psichedelici per la "stanza delle chiacchere", grigi e neri per tutto quello che ne è al di fuori) Nakata realizza un continuum narrativo che, se da una parte evita passaggi schematici e didascalici tra le varie dimensioni, dall'altra ingarbuglia la vicenda sovrapponendo continuamente personaggi e situazioni, facendo perdere ad entrambi le proprie peculiarità.

Il risultato è uno spettacolo senza meraviglia, in cui i consigli del cattivo maestro si alternano con le conseguenze degli stessi sulla vita dei singoli.

Un rapporto di causa/effetto esteso all'infinito e che solamente alla fine, con una conclusione tanto repentina quanto moralistica (la tecnica è una male incurabile che rende dipendenti) riesce a produrre uno scarto significativo.

Presentato nella sezioneUn certain regard del festival di Cannes 2010, "I segreti della mente" si avvale della presenza dell'astro nascente Aaron Johnson, il cui talento deve fare i conti con un personaggio continuamente sopra le righe.

pubblicata su ondacinema.it

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