L'amore tradito e poi
riconquistato un poco alla volta, attraverso le sofferenze del cuore, le
indifferenze degli altri ed il ricordo di una presenza che non si può
dimenticare. Procede così l'ultimo film di questa regista francese dal
nome di ascendenze scandinave. Incomincia da una ferita che sanguina fin da subito e
non finira mai di farlo fino in fondo, perchè la prima storia importante
non si potrà mai cancellare. Eppure "Un amore di gioventù" è anche un
film che riesce a dare speranza, a non impedire alle persone che lo
guardano di cancellare i loro sogni di felicità e di condivisione, perchè
se è vero che attraverso il personaggio di Camille la regista mette al
centro della storia i tormenti di una giovanissima Werther in
gonnella, d'altra parte ci fa vedere come sià possibile ricominciare a
vivere senza rinnegare quella parte di se che un tempo è stata felice, e
può tornarlo ad essere. Così accanto alle immagini cesellate in una
città fredda ed anonima si ritagliano uno spazio sufficientemente
adeguato scene campestri in cui l'immersione nella natura assolata e
silenziosa diventano la maniera per liberarsi dalle angosce del cuore.
E se alcune situazioni del film appartengono indiscutibilmente all'età giovanile, quando ancora una piccola sfumatura di disattenzione da parte dell'oggetto amato può diventare la scintilla di una tragedia di inconsolabili proporzioni, allo stesso tempo la vicenda di Camille (Lola Creton veramente straordinaria) e Sullivan appartiene nei suoi risvolti più profondi all'umanità intera senza distinzioni di sesso e di età. Certamente alla maniera di molto cinema francese, soprattutto quello di alto lignaggio (Truffaut, Rohmer) Mia Hansen Love fa parlare i suoi personaggi con un tono spontanemante forbito e ripulito da qualsiasi mancanza di buon gusto, così come nella scelta di attori il cui volto sembra appartenere a certi ritratti immortalati dalla penna degli scrittori e dal pennello dei pittori favorisce un empatia immediata e di facile presa. Ma sono queste, piccole scappatoie che non rompono l'incantesimo di un film quasi perfetto e che si porta dietro la malattia ed insieme gli anticorpi per continuare a vivere nonostante tutto, o forse proprio per quello.
E se alcune situazioni del film appartengono indiscutibilmente all'età giovanile, quando ancora una piccola sfumatura di disattenzione da parte dell'oggetto amato può diventare la scintilla di una tragedia di inconsolabili proporzioni, allo stesso tempo la vicenda di Camille (Lola Creton veramente straordinaria) e Sullivan appartiene nei suoi risvolti più profondi all'umanità intera senza distinzioni di sesso e di età. Certamente alla maniera di molto cinema francese, soprattutto quello di alto lignaggio (Truffaut, Rohmer) Mia Hansen Love fa parlare i suoi personaggi con un tono spontanemante forbito e ripulito da qualsiasi mancanza di buon gusto, così come nella scelta di attori il cui volto sembra appartenere a certi ritratti immortalati dalla penna degli scrittori e dal pennello dei pittori favorisce un empatia immediata e di facile presa. Ma sono queste, piccole scappatoie che non rompono l'incantesimo di un film quasi perfetto e che si porta dietro la malattia ed insieme gli anticorpi per continuare a vivere nonostante tutto, o forse proprio per quello.
1 commento:
Un amore di gioventù è un bellissimo film, senz'altro da non perdere. la regista mette in scena la sua stessa vita, è stata una sorta di film catarsi attraverso il quale rileggere una parte della propria vita col distacco dell'età più adulta e per questo capace di prendere le distante da quanto vissuto in età giovanile, per poterne parlare con maggiore lucidità, fors'anche nella speranza di passarci attraverso, come una febbre liberatrice.
ho apprezzato gli attori, la scrittura dello script e la messa in scena. certe lentezze e apparenti incoclusioni fanno capo allo stato interiore di Lola.
Il cinema francesce ci salverà? ultimamente solo buoni se non ottimi film!
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