Biancaneve e il cacciatore
L'unica
costante è il cambiamento. L'affermazione del celebre motto buddista è
una verità che in qualche modo interessa anche la mecca Hollywodiana per
la necessità di restare al passo di una realtà sempre più fluida. Così
se da una parte rimane intatto l'obbligo di rispettare le regole del
business affidandosi a prodotti strasicuri, capaci di rimpinguare le
casse degli investitori, dall'altra diventa sempre più pressante la
necessità di rivestire di novità un'offerta destinata ad un mercato che si annoia facilmente.
Assecondando
questa tendenza arriva sugli schermi un nuovo ibrido che mette insieme
antico e moderno, stiamo parlando di "Biancaneve e il cacciatore"
figlio di quel filone fantasy che ultimamente aveva segnato un pò il
passo e che invece viene rilanciato da un prodotto che si affida
all'estetica legittimata dal successo planetario
de "Il signore degli anelli" con eroi ed eroine catapultati in un
medioevo misterioso e fantastico animato da personaggi, luoghi e situazioni immortalati nella fiaba dei
fratelli Grimm. Seguendo con i dovuti aggiornamenti il famoso
canovaccio e lavorando soprattutto sull'aspetto iconografico, dallo
specchio delle mie brame che si trasforma a comando in un oracolo in
carne ossa ai sette nani disegnati sulle fattezze dei mitici Hobbit, per
non parlare della componente magica e fantasmagorica legata al
paesaggio naturale capace di incarnare il bello ed il brutto
dell'immaginario favolistico, "Biancaneve ed il cacciatore" si sviluppa
come una storia di formazione in cui il ritorno al trono della giovane
principessa, estromessa dalla strega demoniaca (una Charlize Theron perfettamente calata nel ruolo) da vita ad un confronto
tra buoni e cattivi in cui amore e amicizia della protagonista e della
sua corte di amici si confrontano con il tradimento e la vendetta
simboleggiate dai propositi della infida usurpatrice, determinata a
sbarazzarsi di chiunque possa mettere in pericolo il primato della sua
eterna giovinezza.
Uno
spettacolo che non si ferma all'assemblaggio
delle singole componenti ma che continua, almeno per il pubblico più
giovane, con la presenza a tutto campo dell'attrice del momento, quella
Kristen Stewart a cui basta mettere la faccia per ricordare atmosfere e
condizioni alla Twilight: il film non a caso la mette nei panni della
fanciulla da salvare, ricreando quell'agonismo da cavalier servente già
appartenuto alla saga vampiresca e che qui si rinnova, ripulito della
tensione sessuale praticamente inesistente, attraverso le figure del
cacciatore (il Chris Hemsworth di Thor) un cane sciolto dotato di
talentuose virtù guerresche, ed un principe azzurro, convenzionale ma
fedele alle
esigenze salvifiche stimolate dalla bella principessa. Chi è cresciuto
con la favola di Biancaneve si divertirà a riconoscere gli aggiornamenti
della fiaba, mentre il pubblico più giovane, a cui il film appartiene
di diritto, non mancherà di entusiasmarsi.
3 commenti:
ma qua tra le due la più bella del reame è nettamente la Strega? Come la mettiamo?
..mi hai tolto le parole di bocca..non solo bella ma anche puù intessante rispetto alla faccia acerba e monoespressiva di "Bella"..
nickoftime
Film (quasi) deludente e per nulla accattivante. I personaggi sembrano a se stati e 'non si incontrano' realmente.
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