Samba
di Eric Toledano e Oliver Nakache
con Omar Sy,Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim
Francia, 2014
genere, commedia
durata, 116'
di Eric Toledano e Oliver Nakache
con Omar Sy,Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim
Francia, 2014
genere, commedia
durata, 116'
Pronti e via. Eric
Toledano e Oliver Nakache non sono tipi che la prendono alla larga e così, nel
raccontare l’incontro di mondi diversi e lontani, come possono esserlo quello di
un immigrato senegalese (Samba) in odore di espulsione e di una single borghese
e un pò depressa (Alice), decidono di fissarne gli antipodi in modo
inequivocabile. Nella prima scena, ambientata in un locale parigino, assistiamo
a un piano sequenza che, dal centro della sala, imbandita a festa e immersa nei
ritmi scatenati di una musica demodè, inizia un percorso a ritroso attraverso
le stanze e i corridoi che conducono nella cucina in cui Samba sbarca il
lunario lavorando come lavapiatti. Una sequenza che va oltre la descrizione
d’ambiente, per restituire in senso fisico la distanza che separa l’esistenza
degli altri, da quella del protagonista. Una dimensione di isolamento che il film ribadisce anche sul piano dei contenuti, nella scena in cui Alice, in congedo forzato e al suo primo giorno di volontariato presso l'associazione incaricata di seguire il caso di Samba,
viene messa più volte in guardia sulla necessità di mantenere le distanze rispetto
ai problemi dei suoi assistiti.
La storia del film in
pratica si ferma qui, perché quello che segue da qui in avanti è lo sviluppo per
tappe successive di un percorso di avvicinamento, equamente diviso tra
scene di vita privata, dedicate al rapporto affettivo e poi sentimentale tra Samba
e Alice, e altre di carattere pubblico e collettivo, in cui le implicazioni sociali e pure politiche, legate al fenomeno
dell'immigrazione (i riferimenti alla disumanità delle leggi volute dal governo
Sarkozy è sottintesa) fanno da sfondo alle peripezie quotidiane di Samba,
costretto a una vita da clandestino pur di evitare il definitivo rimpatrio.
Schema che Toledano e Nakache applicano all'insegna di una correttezza politica che
nasconde gli aspetti più crudi della questione, sostituiti da una serie
di carinerie e di dolcezze che strizzano l'occhio all'intrattenimento
made in Hollywood, con balletti e One Man Show in cui Omar Sy e Tahar Rahim
(nelle sale con l'ultimo film di Fatih Akim) si esibiscono in tutta la loro
simpatica disinvoltura. Quando invece si tratta di fare sul serio, a trapelare
è un imbarazzo che diventa cinematografico, nella sequenza del drammatico
incontro tra Samba e un ex compagno di detenzione, realizzata con una
messinscena incoerente e confusa; oppure di tipo morale, laddove il film, con uno
stacco improvviso, quanto ingiustificato per l'importanza che ha quel momento
nel percorso emotivo dei protagonisti, preferisce glissare sul preludio amoroso degli amanti, restituendoli
"senza piacere" alla rassicurante mondanità dei loro affanni
quotidiani. Nel caso di "Samba" la leggerezza di "Quasi
amici" diventa la scusa per piacere a tutti costi. Con il paradosso di
appesantire il gusto di apprezzare un'attrice del calibro di Charlotte
Gainsbourg, tra le poche in grado di giustificare la visione di un film
gradevole ma non eccelso come è appunto "Samba"
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