Glass
di M. Night Shyamalan
con Bruce Willis, James McAvoy, Samuel Lee Jackson, Sarah Paulson
USA, 2019
genere, drammatico, fantascienza
durata, 129'
La realizzazione di un progetto come quello di Glass non era quella di offrire al regista la possibilità di tornare alla qualità dei suoi primi film. La posta in palio stava nel riuscire a competere con i film della Marvel e della DC Comics pur investendo cifre notevolmente inferiori. Gareggiando nell'ambito di un cinema che penalizza le sfumature - facendo della confezione la sua arma vincente - , Shyamalan realizza un hero movie per adulti, in cui quest’ultimo vocabolo segnala non tanto la profondità dei contenuti - accattivanti si ma piuttosto scontati e risaputi - quanto l’assenza dell’estetica digitale in cui oramai si riconosce la maggior parte del pubblico giovane e che invece non appartiene a quella dei loro genitori.
Tenendo conto delle caratteristiche del regista, capace di dare il meglio di se quando si è trattato di lavorare sul fuori campo (Signs, Unbreakable, The Village) e invece fallimentare laddove è stato necessario fare il contrario, sciorinando budget ed effetti speciali (L’ultimo dominatore dell’aria, After Heart), Glass non può, e forse non vuole (la risposta la sa solo Jason Blum) dare in pasto allo spettatore una messa in scena virtuale come quella utilizzata dagli artefici di Acquaman, pronti a tutto pur di confermare l’immaginario sensoriale in cui sono quotidianamente immersi i maggiori fruitori di questo tipo di prodotti. Nel film di Shyamalan non ve n’è traccia ed è proprio sulle conseguenze di tale assenza che Glass si gioca la scommessa della propria riuscita al botteghino.
Carlo Cerofolini
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