Copperman
di Eros Puglielli
con Luca Argentero, Antonia Truppo, Galatea Ranzi
Italia, 2019
genere, commedia, drammatico
durata, 95’
“Sugar free”! E’ questo il motto di Anselmo, o meglio di Copperman, l’uomo di rame.
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Eros Puglielli realizza un’opera interessante che nella prima parte getta le basi di quella che è una storia semplice e “quotidiana”, ma che, nella seconda parte, decolla definitivamente, quasi trasformando anche il pubblico in un supereroe.
L’elemento che colpisce e che si può apprezzare totalmente è la possibilità di immedesimarsi nei personaggi che sono esseri umani comuni, come chiunque. A differenza della classica idea di supereroe, Copperman è un ragazzo semplice che non ha nulla di speciale, se non questo grande sogno che riesce a trasformare in qualcosa in più. Il supereroe (e di conseguenza i suoi eventuali poteri) sono solo degli espedienti che il regista utilizza per poter descrivere quella che è una vita normale. Non c’è niente di ultraterreno. E’ solo un sogno, un desiderio che Anselmo (o chiunque) utilizza per far fronte ai suoi problemi e dare libero sfogo alla sua fantasia.
Saranno, poi, le scenografie molto suggestive, che rimandano quasi a un’epoca passata, ma, per certi aspetti, indefinita e le buone prove attoriali dei protagonisti che rendono il film veramente un buon prodotto. Luca Argentero riesce a immedesimarsi (e fare immedesimare lo spettatore) in un personaggio “comune”, ma non semplice. Riusciamo a percepire le sue insicurezze, i suoi dubbi, i suoi problemi e capiamo immediatamente quando sta bene e quando no. Allo stesso modo anche Antonia Truppo rende molto bene il personaggio di Titti e la sua frustrazione dovuta a una vita tutt’altro che semplice.
Un buon film che dimostra che basta guardare le cose da una prospettiva diversa per poter comprendere e riflettere.
Veronica Ranocchi
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