Il piccolo yeti
di Jill Culton e Todd Wilderman
Stati Uniti, 2019
genere: animazione
durata,: 97’
Nuovo film d’animazione della Dreamworks, “Il piccolo yeti” è la storia del viaggio di Yi e del suo nuovo e improvviso amico che ribattezza Everest. La giovanissima, costantemente impegnata in qualsiasi tipo di attività, sia per guadagnare denaro sia per non pensare alla recente perdita del padre, si ritrova una sera con uno yeti sul tetto della propria casa, fuggito, all’inizio del film, da un laboratorio. Yi decide fin da subito di aiutarlo e riportarlo a casa sul monte Everest. Ad accompagnarla in questo viaggio e nelle mille peripezie che naturalmente ne seguiranno ci sono, involontariamente, anche l’amico di sempre Jin e il cugino di quest’ultimo, Peng che abitano nella stessa palazzina della protagonista. I tre ragazzini vivranno una serie di avventure insieme al loro nuovo e improbabile amico, ai limiti dell’assurdo scoprendo doti particolari dello yeti, ma anche mostrandosi finalmente per quello che sono realmente.
Mai arrendersi e mai perdersi d’animo sembra suggerirci la pellicola, con una protagonista che anche nelle situazioni più disperate non si arrende, ma si rialza sempre guardando avanti.
Lo yeti è, in realtà, la metafora della piccola Yi che deve cercare di ritrovare la sua famiglia, ricucendo i rapporti, che si stanno deteriorando, con la madre e la nonna, a seguito del grave lutto subito in famiglia. La giovane si è chiusa in se stessa, non trascorre molto tempo in casa e mente costantemente ai suoi cari. Allo stesso modo anche lo yeti deve ritrovare la sua famiglia che lo aspetta sulla cima dell’Everest dove è giusto che viva, lontano dalla civiltà che può solo nuocergli.
La storia, di per sé già vista, ha comunque una propria originalità nel modo in cui viene mostrata e presentata. Tante le citazioni, più o meno volute, che si possono cogliere soprattutto dall’universo dell’animazione, ma non solo.
E interessante anche l’aspetto dell’antagonista, ben celato all’interno della storia e pronto a uscire allo scoperto nel momento più inaspettato.
La vera protagonista della storia è, però, la natura e la sua capacità di aiutare chi si affida a lei. I vasti paesaggi che ci vengono mostrati non fanno solamente da cornice all’intera vicenda, ma ne costituiscono un elemento fondamentale.
Veronica Ranocchi
Nessun commento:
Posta un commento