sabato, ottobre 05, 2019

VOX LUX

Vox Lux
di Brady Corbet
con Natalie Portman, Jude Law, Stacy Martin
Usa, 2019
genere, drammatico
durata, 110'



In concorso al Festival del cinema di Venezia del 2018, ma uscito nelle sale solamente adesso, “Vox Lux” è il secondo film del giovane regista Brady Corbet.
La storia mostra la vita e l’ascesa al successo di Celeste, una ragazzina miracolosamente sopravvissuta a una tragedia avvenuta nella sua scuola, nella quale hanno perso la vita l’insegnante e i compagni di classe. In occasione della commemorazione di tutte le vittime, Celeste, insieme a sua sorella, Eleanor “Ellie”, compone una canzone, partendo proprio da questa grande tragedia da lei vissuta in prima persona, e si esibisce di fronte a tutti. La canzone ha subito un grandissimo successo, tanto da far diventare le due sorelle delle celebrità. Per questo scelgono di essere accompagnate da un manager che possa indirizzarle verso le scelte più giuste. Tutto sembra andare per il verso giusto finché Celeste, prima si allontana dalla sorella, e poi, all’età di 31 anni, si trova di fronte ad un altro grande atto di violenza che dovrà fronteggiare con i mezzi che ha a disposizione.
A dare il volto alla tormentata cantante ci pensa, nella prima parte del film, Raffey Cassidy (con un doppio ruolo nella pellicola) che riesce a dare delle sfumature a Celeste che permetteranno allo spettatore di comprendere alcuni atteggiamenti e alcune scelte che la protagonista farà, poi, in futuro. Nella seconda parte del film alla giovane subentra Natalie Portman che interpreta una Celeste adulta con una figlia e che, oltre a lunghi dialoghi densi e complessi, si cimenta anche nel canto e, in minor parte, anche nella danza con eccentrici costumi di scena che rispecchiano alla perfezione la complessità del personaggio. Jude Law è, invece, il manager che, una volta compreso il potenziale di Celeste, cerca di “vivere di rendita” approfittando di ogni situazione.


Altro membro del cast da non dimenticare è Willem Dafoe, profonda voce narrante che introduce lo spettatore all’interno della storia, raccontando aneddoti passati, cercando di descrivere gli stati d’animo dei personaggi e provando a dare sempre una spiegazione ai vari comportamenti.
Scelte registiche azzardate, ma nel complesso riuscite. Una su tutte la sequenza della strage scolastica che il pubblico inizialmente percepisce solamente e vive insieme alle vittime, pur essendo dalla parte “fisica” (della telecamera) dell’attentatore, ma che non si aspetterebbe mai.
Un altro elemento degno di nota è la scelta di porre i titoli di testa come fossero titoli di coda, con tanto di colonna sonora, mentre sullo sfondo appaiono immagini che, a primo impatto, possono sembrare prive di significato o fini a se stesse, ma che, con il procedere della narrazione, appaiono più chiare.
Non il classico film sulla storia di una cantante e su come riesce ad ottenere fama e notorietà, ma forse più un film psicologico che analizza il carattere dei personaggi, scavando a fondo nella psiche di ognuno. E un film di denuncia a tutta la società che appare nella storia, una società corrotta, disposta a tutto pur di ottenere qualcosa. Insomma un film che fa riflettere.
Veronica Ranocchi

1 commento:

Elena Frankly ha detto...
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