giovedì, marzo 18, 2021

PROMISING YOUNG WOMAN

Promising young woman

di Emerald Fennell

con Carey Mulligan, Bo Burnham, Alison Brie

USA, 2020

genere: thriller, commedia

durata: 113’

E come dice il titolo stesso, si tratta proprio di una promettente giovane donna. Anzi di due: l’attrice Carey Mulligan (fresca di candidatura ai premi Oscar) e la regista Emerald Fennell.

“Promising young woman” è riuscito, con merito, a portarsi a casa diverse candidature, nella speranza che si trasformino poi in qualcosa di concreto.

La sceneggiatura originale di questo film pone al centro di tutto la figura e la visione femminile del mondo. Carey Mulligan è la trentenne Cassandra (per gli amici Cassie) che durante il giorno conduce una vita apparentemente normale, ma che si trasforma completamente la sera o in alcune “occasioni particolari” e sempre orchestrate ad hoc dalla stessa.

Vive ancora con i genitori e lavora in una caffetteria. Quasi tutte le notti è fuori casa. Con una visione tutta sua del mondo, Cassie cerca solo di “far luce” su un evento più grande di lei che non vuole dimenticare e soprattutto non vuol fare dimenticare ai veri responsabili. Tutto il suo modo di fare e il suo comportamento ruotano attorno alla “presenza” di Nina Fisher della quale lo spettatore scopre sempre più informazioni con il susseguirsi della narrazione. Anche se, fin dall’inizio, è abbastanza intuibile il fulcro della storia, il pubblico è comunque incuriosito dal modo in cui il tutto viene mostrato e dal comportamento, quasi sempre inaspettato e imprevedibile della protagonista.

Uno dei punti di forza, indubbio, dell’intero film è la costruzione: una divisione in “capitoli” che sembra prendere per mano lo spettatore invitandolo a entrare nel meccanismo della storia e tentare di comprendere lo sviluppo, salvo poi cambiare “improvvisamente” direzione.

Anche se, per certi versi, prevedibile come linea generale, si resta ogni volta spiazzati di fronte alle macchinazioni e decisioni di Cassie. Cinismo e spietatezza sono i due sostantivi con cui descrivere la giovane protagonista, ma anche il film in generale.

Fin dalla prima inquadratura “Promising young woman” pone l’accento sullo sviluppo del personaggio principale in grado di oscurare, letteralmente, chiunque altro. Cassie è disposta a tutto pur di farsi valere e di far valere le proprie ragioni. Gli altri personaggi che hanno a che fare con lei vengono volutamente sviluppati a sufficienza, fatta eccezione per quelli direttamente coinvolti nell’avvenimento chiave del film.

Con il film di Emerald Fennell è come se si guardasse la realtà in maniera diversa rispetto al solito. Come filtrata esclusivamente da un occhio femminile (quello dell’attrice e quello della regista), particolarmente evidente nelle scene iniziali e nel tentativo di Cassie di “(ri)mettere in scena” il fatidico evento.

Elemento interessante che meriterebbe una riflessione attenta e precisa è quello della scelta degli ambienti e dei colori, mai lasciati al caso. Oltre alla netta distinzione tra i momenti “notturni” e quelli giornalieri, ci sono anche differenze evidenti che coincidono con le azioni e le scelte della protagonista. Un esempio su tutti è l’avvicinamento con Ryan, durante il quale lei è davanti a un muro bianco con una sola decorazione azzurra che la “circonda”. Ma anche sulla scelta degli abiti si riflettono i comportamenti della giovane.

Una riflessione amara sulla contemporaneità, nemmeno troppo distante da noi.

La Fennell dietro la macchina da presa e la Mulligan sullo schermo cercano di dare la propria versione dei fatti.

Probabilmente una visione che potrebbe suscitare pareri “discordanti” in base al pubblico che ci si approccia e alla sensibilità dello stesso.

L’impronta femminile è sicuramente rilevante ed è in grado di imporsi e far riflettere tutto il pubblico, ma pone il suo accento su aspetti sempre più attuali e sempre più preponderanti.

Lo scontro con gli altri titoli e le altre interpreti in corsa è tosto, ma “Promising young woman” ha tutte le carte in regola per dire la propria.


Veronica Ranocchi

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