Stranger Things 4 volume 2
di Matt e Ross Duffer
con Winona Ryder, David
Harbour, Millie Bobby Brown
USA, 2016-
4 stagioni, 32 episodi
La decisione dei fratelli
Duffer di dividere il quarto capitolo della loro grande serie di successo in
due parti, ha sicuramente contribuito a creare suspense e suscitare ancora più
interesse nei numerosi fan di ogni età. Una curiosità che è stata ben
ricompensata con quella che tutti considerano, a ragione, la miglior stagione,
dopo la prima.
Chi non ha ancora visto la
prima parte della quarta stagione potrebbe incappare in qualche spoiler
proseguendo la lettura.
Con il volume 1 abbiamo
lasciato i nostri giovani e giovanissimi eroi divisi in gruppi, con ognuno di
questi intenzionato a eliminare il nemico comune ed eventualmente ricongiungersi.
Da una parte il nutrito e
divertente gruppo formato dai “grandi” Steve, Nancy, Robin, il fuggitivo e nuovo
pupillo del pubblico, Eddie e i più giovani Dustin, Lucas, Max ed Erica e dall’altra
Mike e Will alla disperata ricerca di Undici, insieme a Jonathan e al suo amico
Argyle. Il tutto mentre Joyce e Murray vogliono scoprire la verità su Hopper
che sembra essere ancora vivo.
Al centro degli ultimi
due episodi c’è, quindi, non solo la speranza di riuscire a eliminare il “cattivo”
di turno, ma anche e soprattutto il tentativo di ricongiungersi.
Il piano messo in moto da
ogni singolo gruppo è, come nella migliore delle tradizioni, pensato e
realizzato in modo che ognuno contribuisca ad aiutare l’altro.
Parallelamente alla linea
centrale, continuano a evolversi anche le evoluzioni di alcuni dei personaggi e
determinate storyline prendono pieghe ben precise.
Il temibilissimo Vecna è il
nemico giurato dei protagonisti che, lottando con le unghie e con i denti, provano
a fare il possibile per rallentare la sua avanzata. Ma la lotta è condita con
vari ingredienti, tra cui amicizia e amore, ma anche fiducia e coraggio. Se da
una parte si consolidano vecchie e nuove amicizie, dall’altra parte fa capolino
anche l’amore. Tra storie (forse) mai finite e amori (quasi) impossibili, i fratelli
Duffer realizzano un vero e proprio gioiellino con questa quarta, sudatissima
stagione.
Come già avuto modo di
vedere e capire nel volume 1, la vera protagonista indiscussa dell’intera
stagione è la musica, una musica che è un personaggio aggiunto del gruppo, in
grado di agire, manifestarsi e creare delle dinamiche. Salva e distrugge,
racchiudendo in sé almeno un elemento di ognuno dei personaggi. E grazie al
grande successo sono tornate alla ribalta hit degli anni ’80 che, nel giro di
pochissimi giorni, hanno conquistato anche il pubblico dei giovanissimi.
Come avvenuto per il volume
1, anche in questa seconda parte ciò che non convince appieno è proprio la
divisione in gruppi, quasi “fazioni” che, solo inconsapevolmente, agiscono per
il bene comune, ma che non riuscendo mai a comunicare direttamente, creano
situazioni che avrebbero potuto avere molto più potenziale se “impiegate”
insieme.
Non solo musiche e suoni,
ma anche immagini e colori di un’incredibile potenza descrivono l’atmosfera più
che straordinaria degna di uno dei prodotti di maggiore successo della
piattaforma Netflix.
Una seconda parte all’altezza
della prima che non ha tradito le aspettative e che non fa che alimentare
interrogativi in vista della prossima super attesa quinta stagione per la quale
ci auguriamo di non dover aspettare anni e anni.
Veronica Ranocchi
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