sabato, settembre 10, 2022

VENEZIA 79: PRINCESS

Princess

di Roberto De Paolis

con Gloria Kevin, Lino Musella, Sandra Osagie

Italia, 2022

genere: drammatico

durata: 110’

Film d’apertura della sezione Orizzonti, “Princess” è la storia di una ragazza di nome, appunto, Princess.

Il film, diretto da Roberto De Paolis, racconta di questa giovane che è una clandestina nigeriana, costretta a vendere il proprio corpo e a cercare di sopravvivere “conquistando” ogni giorno nuove (e vecchie) “prede” in un bosco che dalla strada si estende fino al mare. Bosco che diventa a tutti gli effetti il suo rifugio, nel quale si sente davvero sé stessa, libera da qualsiasi regola e vincolo. Qui anche il pubblico, insieme e grazie a lei, conosce alcuni dei suoi clienti, tra quelli abituali e quelli saltuari. Tra questi ce n’è uno che vuole provare ad aiutarla e farla uscire dal “giro” nel quale è inserita. Ma sarà tutt’altro che facile perché Princess ha la sua visione del mondo e le sue idee. Prima di tutto deve riflettere su sé stessa e cercare di capire se vuole davvero afferrare la mano tesa da questa figura o no. La domanda che il pubblico si pone è: Princess vuole davvero essere salvata?

Una sorta di favola moderna che vuole rompere i classici schemi e cliché mettendo al centro una figura diversa dal solito. Una figura che, a discapito del nome, è tutt’altro che una principessa e soprattutto non è una di quelle che vuole essere salvata.

Il rapporto che ha con quelli che si possono definire “clienti” è sempre lo stesso così come è la stessa la modalità di approccio. Al centro della vita e delle “relazioni” che coinvolgono Princess c’è sempre il denaro. Non è disposta nemmeno ad ascoltare se non ha la certezza che ci sia un ritorno economico e, a tal proposito, diventa emblematico un dialogo che ha proprio con il suo presunto salvatore al quale si rivolge dicendo che il suo tempo è sprecato se non ha come fine ultimo quello del guadagno.

Una favola dolce amara sul senso della vita e sulle relazioni umane che va guardata al di là dell’“occupazione” della giovane protagonista.

A dare ancora più forza alla potente storia il fatto che la protagonista abbia realmente vissuto questa situazione. La sua energia e la sua storia, seppur giovanissima, hanno dato un forte contributo al film oltre che aiutare lei stessa a entrare in un difficile ruolo che, invece, la ragazza padroneggia come un’attrice navigata.

L’elemento interessante di tutta la vicenda è poi il fatto che il regista “si limiti” a raccontare e mostrare la storia senza giudizio e senza essere dalla parte di qualcuno piuttosto che di qualcun altro. De Paolis mostra il modo in cui sono costrette a vivere alcune ragazze, ma non punta il dito contro o a favore. Ed è importante per mostrare una realtà vera e reale che, però, può essere vissuta in maniera diversa da qualcuno, magari portando a un lieto fine. Come nella migliore tradizione delle favole, moderne e non solo.


Veronica Ranocchi

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