Listen Up Philip
di Alex Ross Perry
con Jason Schwartzman, Jonathan Pryce, Elisabeth Moss
Usa 2014
genere, commedia
durata
In mezzo a cotanta apocalisse giunge come una boccata d'aria fresca
il nuovo film di Alex Ross Perry, regista che il festival di Locarno ha
allevato a domicilio e che oggi torna con un'opera valorizzata dalle
presenza di un cast di grande livello, con Jonathan Pryce e Jason
Schwartzman a capeggiare un parterre di attrici femminili, tra cui
spicca la Elisabeth Moss di "Mad Men". Passato con successo nell'ultima
edizione del Sundance, "Listen Up Philip" rientra a tutti gli effetti
nella categoria del cinema indie sponsorizzata da Robert Redford per
caratteristiche low budget e per quell'aria di leggerezza e
improvvisazione con cui, nei casi più felici, questo tipo di cinema
informa l'intelligenza del testo scritto. Come quello di Perry che, alla
maniera di un romanzo filmato (la voce over accompagna la storia
dall'inizio alla fine) racconta le vicissitudini - molto egoiste - di
uno scrittore di successo che, in attesa della pubblicazione del suo
nuovo romanzo, mette in atto un giro di vite che lo porterà a lasciarsi
con la sua ragazza, e a frequentare Ike Zimmerman, idolo della
giovinezza, che gli offre rifugio e tranquillità nella sua dimora di
campagna.
Illuminato da colori autunnali e da tonalità prevalentemente marroni e arancioni, "Listen up Philip" è un blues metropolitano sulle conseguenze del successo, e sugli scompensi di un io abituato naturalmente ad alimentare se stesso. Philip (Schwartzman per la terza volta arruolato nella parte di uno scrittore) infatti è un essere umano che fa dell'arroganza e della diffidenza il suo tratto distintivo. Impraticabile per chiunque lo avvicini, il protagonista trova comunque il modo di conquistare, suo malgrado, il cuore di avvenenti fanciulle che, nell'insostenibile confronto con il loro innamorato, permettono al film di descrivere una virilità maschile al contrario, comicamente patetica, e in parte sorpassata dalle personalità demodè del sodalizio maschile, in cui svetta per cinismo e contraddizioni il personaggio del maturo romanziere (dietro cui si potrebbe leggere la figura di Philip Roth) che fatica ad accettare i segni del suo declino. Tra famiglie che vanno a pezzi, introspezioni da seduta psicanalistica e amori mai nati, "Listen Up Philip" ha l'improvvisazione di una scrittura invero controllatissima, che ricorda -anche per ambientazione newyorkese- quella di Woody Allen. Meriterebbe una distribuzione italiana, e anche lui entra a far parte dei nostri favoriti.
(pubblicato su ondacinema/speciale 67°Festival di Locarno)
di Alex Ross Perry
con Jason Schwartzman, Jonathan Pryce, Elisabeth Moss
Usa 2014
genere, commedia
durata
Illuminato da colori autunnali e da tonalità prevalentemente marroni e arancioni, "Listen up Philip" è un blues metropolitano sulle conseguenze del successo, e sugli scompensi di un io abituato naturalmente ad alimentare se stesso. Philip (Schwartzman per la terza volta arruolato nella parte di uno scrittore) infatti è un essere umano che fa dell'arroganza e della diffidenza il suo tratto distintivo. Impraticabile per chiunque lo avvicini, il protagonista trova comunque il modo di conquistare, suo malgrado, il cuore di avvenenti fanciulle che, nell'insostenibile confronto con il loro innamorato, permettono al film di descrivere una virilità maschile al contrario, comicamente patetica, e in parte sorpassata dalle personalità demodè del sodalizio maschile, in cui svetta per cinismo e contraddizioni il personaggio del maturo romanziere (dietro cui si potrebbe leggere la figura di Philip Roth) che fatica ad accettare i segni del suo declino. Tra famiglie che vanno a pezzi, introspezioni da seduta psicanalistica e amori mai nati, "Listen Up Philip" ha l'improvvisazione di una scrittura invero controllatissima, che ricorda -anche per ambientazione newyorkese- quella di Woody Allen. Meriterebbe una distribuzione italiana, e anche lui entra a far parte dei nostri favoriti.
(pubblicato su ondacinema/speciale 67°Festival di Locarno)
2 commenti:
Da quello che leggo sembra quindi che quel ''meriterebbe'' sia riferito al fatto che una distrubizione italiana sia mancante, non è vero?
Il film sta uscendo in Usa dopo i consensi ottenuti al Sundance ed anche a Locarno dove è stata scritta questa rece.. al momento non ho conferme di eventuale distribuzione italiana. Varebbe la pena vederlo anche da noi.
nickoftime
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