Joker - Wild Card
di Simon West
con Jason Statham, Stanley Tucci Michael Angarano
Usa, 2015
genere, action, thriller
durata, 92'
Ogni volta che esce un film d'azione interpretato da Jason Statham non ci si può non chiedere come mai un attore come lui, in grado di districarsi in film in cui oltre ai muscoli bisogna avere anche fascino, carisma e un pizzico d'ironia (Spy ne è la prova) si ostini a farsi coinvolgersi da progetti come "Joker", remake di un lungometraggio - Black Jack (1996) - tutt'altro che memorabile interpretato da Burt Reynolds, in cui il nostro ancora una volta è chiamato a recitare la parte del cavaliere con molte macchie ma senza paura, costretto a vendicare le offese subite dalla fanciulla di turno. Nella fattispecie si tratterà di pareggiare i conti con un trio di energumeni legati a una potente famiglia malavitosa di Las Vegas. Ovviamente ci scapperà il morto e Statham non si lascerà sfuggire l'occasione per sfoggiare le sue abilità combattentistiche. Il punto però non è tanto questo, perchè "Joker" è pur sempre un film d'azione che vive soprattutto sul dinamismo e sulla fisicità del sua star. A non convincere è la qualità - si fa per dire - di una sceneggiatura che non riesce a fare di meglio che presentare una serie di duelli alla O.K Corral, senza curarsi minimamente di approfondire quelle sfaccettature del personaggio (per esempio il suo vizio per il gioco) che nelle intenzioni della sceneggiatura dovrebbero giustificarne le scelte morali . Così facendo il film diretto da un Simon West al minimo sindacale, procede attaccandosi a quello straccio di plausibilità fornita dalla vendetta del maltolto, anche nel momento in cui, nella seconda parte della storia, la trama si incanala in risvolti che poco centrano con i motivi di quella premessa. Per tutti, pubblico compreso, un occasione persa.
di Simon West
con Jason Statham, Stanley Tucci Michael Angarano
Usa, 2015
genere, action, thriller
durata, 92'
Ogni volta che esce un film d'azione interpretato da Jason Statham non ci si può non chiedere come mai un attore come lui, in grado di districarsi in film in cui oltre ai muscoli bisogna avere anche fascino, carisma e un pizzico d'ironia (Spy ne è la prova) si ostini a farsi coinvolgersi da progetti come "Joker", remake di un lungometraggio - Black Jack (1996) - tutt'altro che memorabile interpretato da Burt Reynolds, in cui il nostro ancora una volta è chiamato a recitare la parte del cavaliere con molte macchie ma senza paura, costretto a vendicare le offese subite dalla fanciulla di turno. Nella fattispecie si tratterà di pareggiare i conti con un trio di energumeni legati a una potente famiglia malavitosa di Las Vegas. Ovviamente ci scapperà il morto e Statham non si lascerà sfuggire l'occasione per sfoggiare le sue abilità combattentistiche. Il punto però non è tanto questo, perchè "Joker" è pur sempre un film d'azione che vive soprattutto sul dinamismo e sulla fisicità del sua star. A non convincere è la qualità - si fa per dire - di una sceneggiatura che non riesce a fare di meglio che presentare una serie di duelli alla O.K Corral, senza curarsi minimamente di approfondire quelle sfaccettature del personaggio (per esempio il suo vizio per il gioco) che nelle intenzioni della sceneggiatura dovrebbero giustificarne le scelte morali . Così facendo il film diretto da un Simon West al minimo sindacale, procede attaccandosi a quello straccio di plausibilità fornita dalla vendetta del maltolto, anche nel momento in cui, nella seconda parte della storia, la trama si incanala in risvolti che poco centrano con i motivi di quella premessa. Per tutti, pubblico compreso, un occasione persa.
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