lunedì, gennaio 29, 2018

L'UOMO SUL TRENO

L'uomo sul treno
di Jaume Collet Serra
con Liam Neeson, Vera Farmiga, Patrick Wilson
USA, 2018
genere, thriller, drammatico
durata, 104'


Tra i film di genere quelli basati sul funzionamento del meccanismo che tiene insieme le singole parti sono tra i più difficili da realizzare. A renderli vincenti non sono gli attori, solitamente scelti per motivi funzionali alla storia ne la trama, prevedibile e scheletrica, ma piuttosto la capacità del regista di saper padroneggiare il dispositivo che ha in mano. “L’uomo sul treno - The Commuter” dello spagnolo Jaume Collet - Serra appare in sintonia con le premesse di cui abbiamo appena scritto. L’intreccio, per esempio, è esemplare nella sua intellegibilità: l’uomo del titolo è Michael MacCauley (Liam Neeson) pendolare come tanti altri costretto dalle circostanze e, soprattutto dalla minaccia di vedere uccisi i propri famigliari, a eliminare il testimone di un omicidio che sta viaggiando sulla sua stessa tratta. A complicare il compito di MacCauley non è solo il fatto di non conoscere l’identità del ricercato ma anche la brevità del tempo messogli a disposizione per risolvere il caso. Dal punto di vista cinematografico, l’indagine che ne consegue porta il film a un cortocircuito spazio temporale che, da una parte,  vede l’ambiente angusto dei vagoni e la calca della folla trasformarsi per  MacCauley in una sorta di montagna da scalare, dall’altra, rappresenta la velocità del treno e il suo frenetico incedere nel conto alla rovescia che separa il protagonista dalla fine della corsa. 

Come Duncan Jones in “Source Code” , anche Collet mette in circolo la lezione di Alfred Hitchcock, nascondendo il nemico e lasciando che il pericolo si trasfiguri nelle manifestazioni più prosaiche del quotidiano, trasformando ogni gesto in una potenziale minaccia.  Liam Neeson, al suo terzo film con Collet, replica il ruolo del salvatore da ultimo minuto, contribuendo con la sua normalità  a rendere verosimili situazioni che in realtà non lo sono. Il resto lo fanno adrenalina e tensione che “L’uomo sul treno” dispensa a piene mani.
Carlo Cerofolini

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