domenica, dicembre 29, 2019

I DUE PAPI


I due Papi
di Fernando Meirelles
con Anthony Hopkins, Jonathan Pryce, Juan Minujin
USA, Regno Unito, Italia, Argentina, 2019
genere, biografico, drammatico, commedia
durata, 125’


Grande attesa e grande curiosità attorno al prodotto interamente targato Netflix e diretto da Fernando Meirelles dal titolo “I due papi”. Naturalmente il riferimento è al momentaneo e straordinario momento storico nel quale, oltre al papa effettivo, è in vita anche il suo predecessore che si è dimesso dalla sua carica. I protagonisti sono, quindi, il cardinale Bergoglio che vestirà i panni di papa Francesco e il cardinale Ratzinger che, invece, vestirà quelli di papa Benedetto XVI. La storia è quella che tutti noi conosciamo. Dopo la morte di Giovanni Paolo II si riunisce il conclave per eleggere il nuovo successore di San Pietro che sarà, appunto, il cardinale tedesco Joseph Ratzinger. Interpretato da un eccellente Anthony Hopkins, quest’ultimo diventa papa Benedetto XVI dopo una prima fumata nera. Fin da subito è interessante notare l’attenzione e la concentrazione specifica sul rapporto tra i due personaggi, inizialmente scostante e difficile, ma che, col tempo, va a mitigarsi sempre più fino al fiorire di una bella e solida amicizia.

La visione del mondo e della fede, la percezione dell’uomo, delle sue azioni e di tutto ciò che ne deriva sono completamente diverse per i due papi. Se da una parte abbiamo una figura più “rigida” e ligia alle regole, a prescindere dal fatto che esse possano essere giuste o sbagliate, dall’altra c’è qualcuno di decisamente più sovversivo, che ama cambiare continuamente le carte in tavola. E sarà proprio grazie a questa diversità che i due si incontreranno più e più volte per affrontare tematiche e aspetti della propria vita e poter riflettere grazie alle parole e agli insegnamenti dell’altro. Ognuno sarà lo spunto e l’ancora di salvezza dell’altro. Ciò che, però, viene fuori dalla narrazione è un’opera che smaschera i personaggi, cercando di dare vita alle persone. Dopo la visione ognuno si sente più vicino e più in sintonia con entrambi capendo le decisioni e le motivazioni che ne sono seguite e comprendendo che, a prescindere da tutto, e nonostante la posizione di rilievo, si tratta comunque di due persone con i propri pensieri e le proprie vite.

Viene quasi voglia di partecipare alle loro chiacchierate, guardare una partita di pallone con loro ed esultare insieme. Sembra assurdo anche pensare che non possano compiere semplici azioni quotidiane senza autorizzazioni, permessi e persone coinvolte. Il grande pregio di questo film è l’aver umanizzato due personaggi trasformandoli in comuni mortali. E naturalmente parte del merito va agli interpreti: il già citato Anthony Hopkins, ma anche il somigliantissimo Jonathan Pryce nelle vesti di un divertente, ma “enigmatico” papa Francesco.
Veronica Ranocchi

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