Smash
and Grab
di
Brian Larsen
USA
genere:
animazione
durata:
8’
Ambientato
in un futuro distopico, il corto Pixar “Smash and Grab”, traducibile con
“distruggi e acchiappa” è la storia di due robot antiquati pronti a tutto pur
di ottenere una libertà che, inizialmente, sembra irraggiungibile.
I
due sono costretti a vivere e lavorare all’interno di un treno nel quale si
occupano di sistemare e catalogare delle rocce, in maniera continuativa, come
all’interno di una sorta di catena di montaggio. Confinati, anche fisicamente,
all’interno di questo treno merci sembrano quasi non essere a conoscenza del
mondo che li circonda. Quando, però, uno dei due inizia a guardare fuori dal
finestrino e si accorge del panorama che si staglia davanti ai loro “occhi”
decide di tentare il tutto per tutto e insieme all’amico cercando di escogitare
un piano per fuggire e ottenere finalmente una libertà che da sempre era stata
loro negata.
Grazie
alla curatissima grafica e alla costruzione di questi spazio e tempo
indefiniti, lo spettatore è immerso in una realtà nuova, alla quale non è
solitamente abituato e che fatica a riconoscere o ad associare. Nonostante ciò,
però, il senso di costrizione che i due personaggi provano si manifesta anche
nel pubblico che può limitarsi solo ad osservare inerme la scena.
Sia
per la costruzione “fisica” dei due protagonisti, sia per lo scenario quasi
post apocalittico nel quale si ritrovano a dover vivere, sia per la situazione
di estremo disagio “Smash and Grab” sembra strizzare fortemente l’occhio ad un
capolavoro dell’animazione Pixar, “Wall E”, nel quale il protagonista è un
robot, come in questo caso, che si ritrova ad essere l’unico abitante della
Terra, dopo che tutti gli abitanti se ne sono andati per cercare una vita
migliore. Se, però, Wall E può contare praticamente solo sulle sue forze, Smash
e Grab hanno almeno l’appoggio l’uno dell’altro da poter sfruttare per uscire
da questa assurda e triste situazione.
Nonostante
si tratti di robot, quindi di esseri apparentemente inanimati, i due
protagonisti sono in grado di provare (e trasmettere) tutta una serie di
emozioni che, a cose normali, spetterebbero agli esseri umani. E da questo
punto di vista entra in gioco il minuzioso lavoro dei disegnatori e animatori
che hanno lavorato accuratamente al progetto, prestando particolare attenzione
ad ogni minimo dettaglio, uno su tutti lo sguardo.
Dal
punto di vista delle tematiche, oltre a quella già citate, della libertà in
generale, si può considerare il corto anche come un richiamo allo sfruttamento
e una lotta e un incentivo a migliorare questa situazione e condizione che
talvolta i lavoratori subiscono. E ovviamente anche un inno all’amicizia che,
contro tutto e tutti, riesce a vincere e sconfiggere i nemici e le paure.
Grazie al supporto e all’amicizia reciproca, Smash e Grab, impauriti dal fatto
di poter diventare qualcos’altro e magari essere dimenticati e non più
utilizzati a causa delle loro caratteristiche obsolete, emergono e vincono
sconfiggendo chiunque.
Veronica Ranocchi
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