Una pelicula sobre parejas
di Natalia Cabral e Oriol
Estrada
con Natalia Cabral e
Oriol Estrada
Repubblica Domenicana,
2021
genere: commedia
durata: 88’
Una pellicola sulle coppie dentro una pellicola sulle coppie. La traduzione italiana del film domenicano potrebbe essere “semplicemente” questa.
Natalia Cabral e Oriol
Estrada sono i registi, gli interpreti e i personaggi di un film confezionato
ad hoc per emergere per innovazione tra tutti i titoli in gara alla Festa del
Cinema di Roma. Una visione nuova (anche se non troppa) di quella che è ormai
la settima arte. I due sono una coppia di registi trentenni (nella vita come
nel film) con una figlia piccola di nome Lia. Quando, dopo l’ennesimo tentativo
di realizzare un film che possa essere apprezzato da un vasto pubblico, arriva
loro la proposta di realizzare un documentario si mettono d’impegno per creare
un lavoro degno del loro nome. Dibattono sull’argomento fino a che non arrivano
alla decisione di orientarsi sull’amore di coppia, intervistandone diverse e
cercando di scavare a fondo nelle relazioni con le quali entrano in contatto.
Indirettamente, però, cominciano a scavare, o meglio riscavare, nella propria.
Il documentario diventa, quindi, l’occasione per capire che tipo di coppia sono
Natalia e Oriol. Che tipo di coppia sono realmente e che tipo di coppia sono
cinematograficamente.
Leggerezza e ironia sono
alla base del film che riesce nell’intento di divertire il pubblico e farlo
uscire dalla bolla del “classico film serio e serioso” da festival. “Una pelicula
sobre parejas” non si prende troppo sul serio, ma, al tempo stesso,
considerando che “Arlecchino si confessò burlando”, forse è proprio questo suo
non prendersi sul serio che fa riflettere ancora di più chi guarda il film.
E all’apparente leggerezza
della genesi del film fa da contraltare una riflessione anche sulla tecnica.
Ecco perché ci sono spesso lunghe inquadrature che indugiano sulla piccola Lia,
quasi a voler simulare quelle eccessivamente descrittive che, talvolta, nulla
portano alla narrazione in generale. Si alternano spesso, nell’intero film,
inquadrature statiche, fisse, anche su dettagli insignificanti (emblematica e
divertente, a tal proposito, è il battibecco che i due hanno sul ruolo del
cactus all’interno del documentario). Ma, in realtà, sembrano quasi voler dire
che le loro idee si stanno, in qualche modo, affievolendo e i due hanno bisogno
della ricerca di una continua via di fuga. Per questo motivo cercano e trovano
escamotage, come quello del cactus. Esso diventa importante a livello
simbolico, ma non tematico.
Si potrebbe considerare “Una
pelicula sobre parejas” un film nel film, in grado di far entrare lo spettatore
dentro il cosiddetto “making of” della storia.
Menzione speciale, poi,
per la citazione e il riferimento ai social. I due protagonisti, inizialmente,
dibattono sulla realizzazione di questo documentario, interrogandosi sia sul
che cosa sia sul come. Ed è proprio in quel frangente che vengono citati i
social network più famosi e utilizzati, affermando che ormai le persone preferiscono
guardare Instagram, TikTok, Facebook piuttosto che gustarsi un bel film.
Una bella lezione, insomma,
quella di Natalia Cabral e Oriol Estrada che giocano tra di loro e con loro
stessi, come il simpatico siparietto sull’ordine finale dei nomi che viene poi
messo in pratica, in maniera super autoironica, al termine effettivo del film.
“Una pelicula sobre
parejas” è una boccata d’aria tra impegno e eccessiva dimostrazione di serietà.
Un modo alternativo per non prendersi sul serio e, contemporaneamente,
riflettere.
Veronica Ranocchi
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