24 Hour Party People, di Michael Winterbottom, narra la vicenda professionale e privata di Tony Wilson, colui che alla storia passerà come lo scopritore di gruppi inglesi musicali quali Joy division, New order, Happy monday e il fondatore dell'etichetta indipendente Factory Records.
Ma il film si offre anche un come valida opportunità per rinfrescare la memoria su ciò che è stata la new wave per la scena musicale britannica, un movimento di rinnovamento culturale e musicale, di rottura degli schemi noti, una vera onda che investì con forza tutta la scenda musicale inglese e mondiale, partorendo gruppi che rimarranno alla storia e condizionando i futuri sviluppi della musica stessa.
Scomparso lo scorso 2007, Wilson per decenni si è dedicato alla cultura new wave, dando voce ad artisti genialoidi quali Ian Curtis e Shaun Ryder, assecondando i loro eccessi, le loro manie autodistruttive, la loro inefferrabile poetica, fermamente convinto dell'importanza e bellezza di tale rinnovamento e fedele alle proprie intuizioni.
Tony Wilson fondò anche un locale notturno, l'Hazienda, che raccolse per anni gli appassionati di new wave e che fu palcoscenico per miriadi di bands inglesi.
Winterbottom, appassionato di musica, mette in scena un pezzo di storia inglese sullo sfondo di una Manchester notturna, che sotto il grigiore cova energia dirompente: giovani allo sbando, in cerca di una propria identità, si riversano come fiume nei locali notturni, che diventano a loro volta luogo di costruzione di una realtà parallela e più amabile.
Il film porta alla luce la personalità di cantanti e musicisti singolari e di grande forza espressiva, che, come spesso accade, finiscono per autodistruggersi invasi dagli eccessi del proprio ego.
Ottima colonna sonora, molto belli i titoli di coda.
3 commenti:
humm..per me questo è una sorpresa..mi chiedevo è una ricostruzione in stile documentaristico..sai camera a mano, peronaggi che sembrano uscire fuori da una candid camera..attori he non smbrano tali...insomma un pò nello stile witterbotton.
Pensa che io stavo aspettando GENOVA, storia di fantasmi girata nel capoluogo ligure ed invece ecco la sorpresa
un saluto
ciao nick, è vero il film si pone tra il documentario e la fiction, in cui gli attori rappresentano loro stessi ed allo stesso tempo sono "personaggi". la camera a mano e la voce narrante del protagonista rendono tutto molto aderente allo stile documentaristico, tutto pare un continuo improvvisare, quando a valle del prodotto ci si accorge della logica, quanto voluta, costruzione della narrazione stessa. il montaggio è dinamico, ritmato, segue il pulsare della musica e anche le parti più cupe, di storia più difficle, sono alleggerite dal sound e dal gioco di immagini di winterbottom. il film a mio avviso è un valido documento sull'epoca della new wave , di quello che è stato manchester per i suoi giovani e quello che i giovani sono stati per la musica, cosa ha significato in inghilterra la loro voglia di esplorare la musica. tony wilson per me era di certo un illuminato, ha saputo percepire vibrazioni dai suoi artisti prima di tutti gli altri e con una nitidezza tale da rafforzare il suo coraggio e la sua sfrontatezza negli affari. un talent scount di talento. era un simpatico egogentrico, un sognatore, uno assetato di novità.
il film mi pare sia dedicato a manchester.
Ciao Veri,
ti ringrazio per la puntuale precisazione.
Dalle tue parole mi pare di capire che siamo in pieno WINTERBOTTOM.
C'è persino la componente musicale che era stata assoluta protagonista nel sottovalutato (per il realismo delle scene erotiche)9SONGS....
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