Identificazione di una mostra: la 69 edizione del Festival di Venezia lontano dagli schermi
Giornata d'apertura.
Ci siamo: dopo il letargo estivo il cinema in Italia riprende a respirare con l'apertura del festival di Venezia giunto alla sua sessantanovesima edizione sotto gli auspici di un nuovo direttore artistico, Alberto Barbera, tornato sul luogo del delitto dopo crudele defenestrazione. E'lui la novità più importante di una manifestazione inevitabilmente condizionata dalla crisi economica e quindi perfettamente attagliata alle usanze di un cerimoniere che ha sempre fatto della sobrietà una delle principali caratteristiche delle sue direzioni. Il risultato è già evidente in un programma notevolmente dimagrito per numero di film e sezioni che li ospitano, e nella scelta di privilegiare la qualità delle opere alla presenza degli attori che secondo Barbera avrebbero condizionato in negativo le precedenti edizioni con selezioni calibrate a misura di un divismo da prima pagina.
Giornata d'apertura.
Ci siamo: dopo il letargo estivo il cinema in Italia riprende a respirare con l'apertura del festival di Venezia giunto alla sua sessantanovesima edizione sotto gli auspici di un nuovo direttore artistico, Alberto Barbera, tornato sul luogo del delitto dopo crudele defenestrazione. E'lui la novità più importante di una manifestazione inevitabilmente condizionata dalla crisi economica e quindi perfettamente attagliata alle usanze di un cerimoniere che ha sempre fatto della sobrietà una delle principali caratteristiche delle sue direzioni. Il risultato è già evidente in un programma notevolmente dimagrito per numero di film e sezioni che li ospitano, e nella scelta di privilegiare la qualità delle opere alla presenza degli attori che secondo Barbera avrebbero condizionato in negativo le precedenti edizioni con selezioni calibrate a misura di un divismo da prima pagina.
Detto
di "The Master" di PT Anderson, attesissimo anche per il presunto
riferimento alla vita ed alle opere di Ron Hubbard il fondatore di Scientology
(le cronache ci dicono di un Tom Cruise niente affatto contento del film), di
Brian De Palma tornato al cinema con il lesbo thriller "Passion"
remake di un film francese (Crime D'amour)mai passato dalle nostre parti, di
Terence Malick improvvisamente prolifico ed ora in concorso con il melò "To
the Wonder", ed ancora di Kim Ki Duk, di Kitano ed altri notissimi
registi, l'attesa cinefila si rivolge soprattutto ai nomi nuovi, quelli di cui
prima del festival non conosci nulla e che poi tornando a casa metti nel posto
migliore della valigia. Una condizione normalmente soddisfatta dalle sezioni
collaterali dove solitamente trovano posto i nomi meno spendibili, quelli
troppo giovani oppure usi ad un linguaggio poco commestibile anche per un
festival che fa dell'arte cinematografica il suo biglietto da visita. Ed infine
non per ordine d'importanza gli italiani presenti meno degli anni scorsi ma ben
visibili in concorso con tre film (Bellocchio, Ciprì ed F. Comencini) e
poi sparpagliati un pò ovunque nel
programma. Tra questi attendiamo con particolare curiosità l'esordio registico
di Luigi Lo Cascio e del suo "La città ideale" utopia ambientalista
che si confronta con la contemporaneità, "Gli equilibristi" di Ivano
De Matteo che riporta in primo piano le conseguenze della crisi economica
attraverso la separazione di una coppia costretta a condividere gli stessi
spazi per mancanza di soldi, ed infine "L'intervallo" dell'esordiente
Leonardo di Costanzo con una vicenda di segregazione e degradazione in cui sono
due teen agers a farla da protagonisti.
Un
menù ricco e variegato di cui icinemaniaci proveranno a parlare dalle retrovie,
cercando di interpretare il puzzle di sensazioni, notizie e commenti provenienti
dal lido. E poi sempre su questo blog presentando a breve le recensioni di due
opere come "Badlands" di T. Malick ed "Il cacciatore" di
Michael Cimino con lo scopo di partecipare ai festeggiamenti che i due registi
riceveranno durante il festival. Oggi intanto si parte con la cerimonia
d'apertura presentata da un emozionantissima Katia Smutniack, e con il primo
film in concorso "The Reluctant Fundamentalist" nelle parole della
regista Mira Nair un romanzo di formazione ed un thriller di sentimenti ambientato
ai giorni dell'11 settembre. Che la festa cominci, buon cinema a tutti.
Biennale di Venezia 2012
Biennale di Venezia 2012
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