Sembra
quasi di vederlo Marco Muller, mogul del cinema festivaliero made in Italy,
uomo di culture antiche ma di ingegno fino, abituato a navigare con scaltrezza
negli interstizi offerti dalle nuove forme di comunicazione, che gli hanno
permesso di ribaltare a suo favore
eccessi polemici come quelli che hanno caratterizzato dapprima il suo
insediamento a discapito della detronizzata Piera Detassis, e poi quelli
provenienti dal festival di Torino e di Gianni Amelio il suo direttore a dir
poco piccato dalla nuova collocazione della manifestazione capitolina, Al di là
delle ragioni che non stanno mai da una sola parte rimane la sensazione di un
archittettura in grado di creare l’evento ancor prima che questo si verifichi,
con annesso ritorno pubblicitario tutto a favore del festival capitolino.
Intanto
il festival è appena iniziato ed a parlare è finalmente il cinema, con titoli e numeri che per quanto
riguarda questa settima edizione parlano di ben 60 anteprime sparse tra concorso
internazionale e sezioni collaterali. Oltre a questo scopriamo un contenitore nuovo di zecca, Cinema XXI,
creato per tenere insieme opere di diverso formato e minutaggio in grado di
fornire un panorama delle avanguardie del cinema mondiale. In generale spicca
l’accostamento tra volti vecchi e nuovi, con ripescaggi graditi come quello di
Amos Poe, beniamino del cinema indy americano, uno che faceva parte del
movimento “No Wave” (1975/85) scaturito dall’ambiente musicale ed
artistico sviluppatasi nell’east villane, ed a cui appartenevano anche registi
come Abel Ferrara e Jim Jarmush. C’è poi Larry Clark ripresosi dall’abbandono
del sodale Harmory Korine e pronto per l’ennesima incursione nell’universo di
adolescenti sbandati e perversi con il suo “Marfa Girl”, e ancora tanto per
continuare a parlare degli anni a cavallo tra gli 80 ed i 90, di Mike Figgis,
desaparecidos di lunga data, presente con il thriller “Suspension of
Disbelief”. Tra i recuperati di lusso figurano tra gli altri due enfant prodige
come Paul Verhoeven (Steekpeel) e Peter Greenway sicuramente decisi a rinnovare
la propria visione iconoclasta. Cinema del passato che diventa presente
affidandosi a nuovi talenti come Valerie Donzelli alla ricerca del bis dopo il
bellissimo “La guerra è dichiarata” e disposta a rischiare con un’ altra storia
d’amore “malato”, e per non dimenticare la grandeur francese di un film come
“Populaire”, che raccontando in maniera colorata gli anni 50 mette in mostra il
divismo transalpino per la contemporanea presenza di Berenice Bejo (The Artist)
e di Romani Duris.
Ed
essendo in Italia non poteva certo mancare una dose massiccia di cinema
nostrano a cui va ricordato Muller ha sempre tenuto tantissimo fin dai tempi
del Festival di Locarno e di quello veneziano. Così a parte i tre film in
concorso (Franchi, Corsicato ed il nuovo Giovannessi) ne troviamo molto e di
diverso formato nella sezione “Prospettive Italia” che non manca di omaggiare
alcuni “maestri” del nostro cinema (Verdone, Tornatore, Montaldo) con altrettanti
documentari, oppure di scommettere con registi in corso d’opera come Corrado Sassi (Waves) ed anche
Francesco Amato (Cosimo e Nicole) e pure del giallista Carlo Lucarelli
all’esordio con un film, “L’isola dell’angelo caduto”, tratto da un suo romanzo
ed ambientato nell’italia fascista del 1925. Insomma riprendendo le parole di Muller una rassegna “schizofrenica”
per le caratteristiche di un menù appassionatamente autoriale e nello stesso
tempo votato all’intrattenimento popolare con virate dichiaratamente pop che troveranno l’apogeo nelle giornate
dedicate ai vampiri di “Twilight”,
di cui vedremo finalmente l’ultimo capitolo, e del nuovo Stallone
in versione pulp e diretto dal grande Walter Hill, omaggiato da un
premio e pronto a parlare del suo cinema in una lezione organizzata all’interno
dello spazio “Masterclass”. Di tutto questo cercheremo di parlare, consci del
fatto che un festival cinematografico è in prima istanza un viaggio personale.
Per questo motivo lungi dall’essere esaustivi proveremo a parlare di quello che
ci accingiamo ad intraprendere.
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