Walesa- L'uomo della speranza
di Andrzej Waida
con Robert Wieckiewicz, Agnieszka Grochowska, Maria Rosaria Omaggio
Polonia, 2013
genere, biografico, drammatico
durata, 127'
Diretto da Andrzej Waida, regista di riferimento del cinema polacco – ancor prima di Krzysztof Zanussi e Krzysztof
Kieślowski – e autore di lungometraggi come “L’uomo di marmo” (1977) e
“L’uomo di ferro” (1981) che si facevano portavoce dei fermenti di una
nazione giunta al punto di non ritorno, “Lech Walesa- L’uomo della
speranza” è un biopic
che non ha l’ambizione di riscrivere la Storia ma di raccontarla a chi,
all’epoca dei fatti, non era ancora nato. In questo senso si spiega
l’utilizzo di un escamotage
tanto scontato – il film è costruito sull’intervista rilasciata da
Walesa a Oriana Fallaci, interpretata da un ottima Maria Rosaria Omaggio
– quanto efficace nel rileggere i fatti a posteriori, e da una
prospettiva che consente al regista di sottolineare – mediante i
commenti dei due interlocutori – i passaggi più salienti di quel
resoconto. Come pure il fatto di attualizzare il personaggio,
accompagnandolo con una pulp musicale che fa di Walesa un (rock)star
per tutte le stagioni: ora appassionata e fuori dagli schemi quando si
tratta di mettere in scena la rivoluzione (parliamo della “solidarietà”
d’intenti che da lì in poi accomunerà le organizzazioni sindacali sparse
sul territorio), ora divertente e persino scanzonata, quando è chiamata
a conciliare le responsabilità famigliari con le conseguenze
dell’attività sindacale; come testimonia la sequenza in cui seguiamo le
vicissitudini del protagonista impegnato a fare il mammo all’interno
della cella dov’è detenuto insieme al figlioletto, oppure nel modo con
cui Wajda sottolinea la tendenza del personaggio a non farsi distrarre
dagli attestati di stima che gli giungono da una parte all’altra del
mondo. Accattivante e di facile fruizione, il film offre un ritratto
edulcorato dell’establishment locale (manca
ad esempio il riferimento all’omicidio di padre Popieluzsko, figura di
spicco della chiesa polacca, e fermo oppositore del regime), ritratto in
maniera kafkiana e finanche empatica nei confronti della loro vittima. A
restare è soprattutto un modello di integrità politica e morale che non
trova corrispettivi nella contemporaneità del tempo presente.
(pubblicato su dreamingcinema.it)
Senza paura di essere smentiti lo si potrebbe definire un eroe del nostro tempo: Lech Walesa leader di solidarnosc, il movimento dei lavoratori che nella Polonia degli anni 70 si ribellò alla precarietà sociale e economica imposta dalla “dittatura” del governo filo sovietico,
ha tutte le caratteristiche per meritarsi il titolo. Per affermarlo si
potrebbe fare il confronto tra la grandezza di una visione, capace di
immaginare un paese finalmente libero da ingerenze esterne (in un paese
storicamente abituato al contrario) con la minorità dei suoi
presupposti: pensiamo non solo alle origini del futuro leader,
impiegato presso il cantiere navale di Danzica in qualità di
elettricista, ma anche alla fragilità dell’organizzazione sindacale di
cui sarebbe diventato promotore, indebolita dalla frammentazione
interna, e schiacciata dalle minacce del regime. Eppure a partire dal
frammento di quotidiano che nelle prime immagini del film ce lo mostrano
a fianco dei compagni di lavoro, picchiati e poi arrestati per aver
manifestato il proprio dissenso nei confronti dello status quo,
l’importanza di Walesa e del suo progetto sono destinati a crescere,
diventando inarrestabili. Partendo dall’anonimato delle prime riunioni
sindacali, e descrivendo i tentativi di trasformare la coscienza di
classe in uno strumento d’azione , “Walesa- L’uomo della speranza”
racconta l’evoluzione di una personalità capace
di convogliare e realizzare le speranze di un intero paese,
ripercorrendola attraverso le vicende pubbliche e private del suo
protagonista.
A emergere è il carisma del grande comunicatore ma anche la coerenza di
una vita vissuta in prima linea, tra scaltrezza, senso pratico e una
profonda compresione dell’animo umano.
(pubblicato su dreamingcinema.it)
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