lunedì, settembre 12, 2016

INDIPENDENCE DAY: RIGENERAZIONE

Indipendence Day: rigenerazione
di i Roland Emmerich 
con Bill Pullman, Jeff Goldblum, Liam Hemsworth
USA, 2016 
genere, fantascienza
durata, 129' 

Vent'anni dopo l'attacco massivo e distruttivo che ha falciato tre miliardi di persone sulla terra, David Levinson, specialista in telecomunicazioni, divenuto poi direttore del settore Ricerca e Sviluppo, scopre la minaccia di un'imminente invasione aliena. È Whitmore ad avvisare le nazioni in diretta mondiale e a gettarle nello sconforto. I cittadini, per fortuna, non mancheranno di arrivare coalizzati e muniti di tecnologia extraterrestre, recuperata nella precedente invasione. Contro la monumentale forza dell'avversario si schierano due piloti rivali e un ex presidente eroico, disposto a tutto pur di preservare il suo pianeta e proteggere sua figlia. Dopo "Sotto assedio - White House Down", blockbuster pirotecnico che ha come unico ambiente la Casa Bianca, già attaccata da Roland Emmerich in "Independence Day - The Day After Tomorrow" e "2012", l'autore riprende le vecchie abitudini, realizzando il seguito di "Independence Day". Vent'anni dopo l'esordio, Emmerich e il suo gruppo di alieni inscenano un ritorno al passato che non aggiunge niente, nemmeno il conforto consueto di vedere salvato il mondo. L'unico elemento progressista del film è una donna Presidente degli Stati Uniti: il personaggio, però, manca di carisma e visione strategica e si fa ammazzare al primo attacco alieno. Il Capo di stato maggiore la rimpiazza e al suo fianco combatte il pilota di Liam Hemsworth, che condivide col più celebre fratello (Thor) la discesa in picchiata sulla terra per salvare una fanciulla. Il cinema di Emmerich ha conosciuto un successo planetario. Re indiscusso del catastrofico trash portato all'eccesso con effetti speciali digitali, il regista tedesco, trapiantato a Hollywood, ha posto un quesito al quale nessuno come lui ha risposto e ha alimentato un genere a cui ha contribuito più di chiunque altro ("Godzilla", oltre, per esempio, ai già citati "The Day After Tomorrow" e "2012"). La familiarità che il pubblico intrattiene oggi con il genere è, probabilmente, la maledizione e la fortuna insieme di "Independence Day: Rigenerazione." Non restava molto da inventare e la materia per impressionare scarseggiava; il film, però, mantiene salde le aspettative degli spettatori, che non cercano più novità e incantamento ma vogliono riconoscere elementi ricorrenti. Nei film di Emmerich c'è sempre spazio per la massa, in una logica inclusiva in cui tutto il mondo trova il suo posto. Una generosità genuina trapela dai dialoghi di Jeff Goldblum, in ogni apparizione di Bill Pullman o nella relazione aerea tra Liam Hemsworth e Jessie T. Usher, che rimpiazzano con riverenza il carisma di Will Smith.
Riccardo Supino

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