giovedì, maggio 04, 2017

INSOSPETTABILI SOSPETTI

Insospettabili sospetti
di Zach Braff
Morgan Freeman, Michael Caine, Alan Arkin
USA, 2017
genere, commedia
durata, 96'


La pellicola è il remake del film Vivere alla grande (Going in Style) del 1979, scritto e diretto da Martin Brest. La storia narrava di tre vecchi pensionati, stufi di oziare squallidamente aspettando di morire, che si risolvevano a fare un colpo grosso, un assalto alla banca. Dopo esserci riusciti solo uno riusciva a sopravvivergli, finendo  per consegnare il bottino ai nipoti di uno dei defunti e lasciandosi prendere dalla polizia. Il remake di Zach Braff è parzialmente diverso dalla pellicola del 1979: infatti Braff aveva 4 anni quando il film di Brest uscì sul grande schermo. Ecco perché la sceneggiatura di Theodore Melfi si discosta da Brest aggiungendo ingredienti nuovi e sconosciuti negli anni ’70 unitamente a tutte le attuali contemporanee problematiche.

Zach ci mostra i tre protagonisti Wilie, Joe ed Al non come semplici persone di tarda età che decidono di preparare un grosso colpo ad una banca (la loro banca tra l’altro) spinti dalla noia ma, al contrario, per esigenze di vita e di sopravvivenza. La critica che il regista muove è all’intera società e al sistema economico imperante (“le banche hanno preso ed ucciso i sogni di tutti i cittadini”), nonchè ai grossi gruppi multinazionali che decidono di dismettere le loro filiali negli USA in favore di trasmigrazioni in  sistemi vantaggiosamente migliori sotto il profilo del costo della manodopera (come per esempio il Vietnam, citato nel film).


I tre “diversamente anziani” hanno bisogno di soldi perché la loro pensione è stata “congelata” dall’azienda per la quale hanno lavorato per oltre trent’anni. Infatti l’azienda è stata acquisita da una nuova società ed i nuovi accordi hanno fatto sciogliere  il fondo pensione che aveva erogato ai protagonisti la loro pensione sino a quel momento e dunque per il futuro nessuna pensione sarebbe stata ulteriormente distribuita agli aventi diritto. Ecco che il ritmo del film qui diviene frenetico ed incalzante: i tre decidono di non restare passivi ed accettare una giustizia che non arriverà (o che se arriverà sarà troppo tardi per loro) e si organizzano, richiamando molto la preparazione al furto al casinò di Las Vegas di Ocean’s Eleven (altro film tra l’altro prodotto dalla Warner Bros.. Come quello di Zach Braff).La piano prevede un training accelerato al supermercato di New York per provare la loro destrezza nel rubare cibo e insaccati, per poi prepararsi anche atleticamente grazie anche al supporto di un criminale, “uno dell’ambiente e del mestiere”, presentato loro dal genero di Michael Caine proprio per aiutarli nella organizzazione della rapina da oltre un milioni di dollari. L’anziano Joe/Michael Caine è elegante e astuto allo stesso tempo ed è affiancato e contrapposto al grottesco e pessimista cosmico Al/Alan Arkin, mentre nel mezzo (in medio stat virtus) abbiamo il terzo anziano Willie/Morgan Freeman, sensibile e pieno di buoni sentimenti per la sua famiglia e nipotina. I tre, a suon di gag e di colpi di scena conducono il film sino al suo epilogo affiancati dal “contro-eroe” Matt Dillon nei panni di un poliziotto dell’FBI che non spicca per furbizia. Con ciò forse volendo il regista muovere una critica anche al Moloch statunitense della Sicurezza Nazionale per eccellenza.



Il Film non lo si può classificare né un “feel-good movie”, né un “heist-movie”: sono presenti i buoni sentimenti, sono presenti le scene di azione ma mai così altisonanti ed a effetti speciali come ad esempio in Ocean’s Eleven. Non è neanche un film di denuncia alla Ken Loach su un sistema lavorativo malato e oramai inglobato nel tardo capitalismo imperante.E’ un film di anziani e sugli anziani “dei quali la società non si prende cura come dovrebbe” ma con un ritmo decisamente giovane, colorato e incalzante.
Michela Montanari

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