La vita di Adele
di Abdellatif Kechiche
con Léa Seydoux, Adèle Exarchopoulos
Francia, 2013
genere, drammatico
durata, 179
Adele è una liceale che sogna il grande amore, quello da romanzo,
un po' come tante della sua età. Consuma una relazione breve e poco
intensa con Thomas, suo coetaneo, al quale si concede senza troppo trasporto.
In un locale gay conosce Emma, eccentrica studentessa dell'accademia
delle belle arti.
E qui bisogna fermarsi, bisogna fermarsi perchè la vita di Adele
inizia a prendere forma in sè stessa e in chi guarda, l'amore vissuto
senza accenni di morbosità, trasparente; carne e spirto si fondono
senza sfiorare reticenza ridondante o vano richiamo trasgressivo, ed
Emma prende per mano Adele e l'accompagna nel suo diventare donna, la
dipinge immolando i contrasti di un'animo che fuoriesce da quel viso
dilagante di vero, che incanta e sturba in ogni sguardo ed ogni lacrima
versata.
Abdellatif Kechiche porta sullo schermo tre ore che diventano Attimo,
quell'attimo fugace e intenso che poche volte è possibile cogliere
sullo schermo, Léa Seydoux ed Adéle Exarchopoulos si buttano a capofitto
nel travolgente flusso narrativo, senza interpretare ma semplicemente
"vivendosi". Ed il resto è tutto sensazione, atmosfera, essenza.
Quei primi piani che vanno oltre il cogliere le espressioni e tendono
la mano all'illimite, e la telecamera, sospesa, segue ogni gesto
spontaneo o apparentemente superfluo, come una carezza lungo la schienza,
come se gli interpreti ne fossero i burattinai, mettendoci a confronto
con il reale.
"...Nell'ora
in cui tremiamo
Di tenerezza
Le labbra
che vorrebbero baciare
Innalzano
una preghiera a quella pietra infranta".
Mi vengono
in mente queste parole di Thomas Stearns Eliot per descrivere l'emozione
che rimane cucita addoso alla fine di una visione sconvolgente, che
non ha paura di guardare e gettarsi nell' immenso abisso umano, cruda
e mera autopsia dell'Io. Il blu è un colore caldo, e rimane dietro
ogni angolo, e Adele se ne va col suo vestito blu, ma ci lascia li,
come una dolce carezza d'abbandono.
di Antonio Romagnoli
di Antonio Romagnoli
5 commenti:
La recensione rende omaggio alla bellezza del film, riesce a trovare la stessa delicatezza, lo stesso sguardo...basterebbe per fermare il tempo e correre al cinema..
nickoftime
Emozioni...sullo schermo e nella recensione.
sono preoccupata per la durata...
per quanto riguarda la durata non c'è da preoccuparsi anzi, è come quando si fa tardi senza accorgersene facendo una chiacchierata troppo piacevole, 3 ore diventano un attimo come ho scritto..
Benvenuto ne Icinemaniaci, Antonio.
Recensione scritta molto bene, da cui traspare competenza e passione.
Spero di riuscire a vedere il film, ero già incuriosita, ora lo sono un po' di più
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