mercoledì, dicembre 10, 2014

IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO: CONFERENZA STAMPA


Mercoledì 10 Dicembre presso The Space Cinema Odeon di Milano, dopo l'anteprima de Il ricco, il
povero e il maggiordomo, la troupe si é presentata a una sala colma e ancora divertita dalla
comicità del trio più celebre del cinema italiano degli ultimi decenni.
Oltre ad Aldo Giovanni e Giacomo (che interpretano rispettivamente il povero, il maggiordomo e
il ricco) erano presenti il regista Morgan Bertacca, l'attrice Guadalupe Lancho (nel ruolo di una
sanguigna cameriera sudamericana), Sara D'Amario (ancora una volta moglie di Giacomo sugli schermi) e Paolo Guerra per la produzione.


 
Per la velocità di contenuto e la purezza d'immagine, il film ricorda i vostri primi lavori, mentre a livello contenutistico é palese l'eco della situazione in cui attualmente versa il paese: parlate di crisi dipingendo un fedele ritratto dell'Italia in un momento di grande difficoltà. Pregio del film è utilizzare la crisi come elemento che livella e riporta tutti sullo stesso piano.

Quale è il significato del denaro in Il ricco il povero e il maggiordomo?


Giacomo: tengo a precisare che questo non è un film solo sulla crisi. Certo, é innegabile che siamo stati suggestionati da ciò che sta avvenendo nel nostro paese e più in generale in Europa e nel mondo, ma a modo nostro abbiamo voluto raccontare le vicende dell'uomo preso nella sua singolarità. In particolare ci siamo concentrati sull'avidità che, se non viene contenuta e morigerata, crea vere e proprie catastrofi.  Come nostro solito abbiamo optato per una narrazione tragicomica in grado di evidenziare come, a seguito di un momento difficile, le prospettive possono cambiare...in meglio.

Giovanni: La collaborazione e la solidarietà nel disastro possono creare qualcosa che pare andato perduto, questo credo sia il tema centrale del film. 
Aldo: Incontrare e conoscere persone che provengono da un universo economico e socialedifferente può portarci ad acquisire valori diversi e a considerare le cose da un nuovo punto di
vista. Nel film per esempio, dopo varie peripezie Giacomo esce povero economicamente ma ricco di sentimenti. La collaborazione può creare qualcosa di nuovo.

 
Guadalupe Lancho ė alla sua prima esperienza recitativa col trio, mentre lo stesso non si può dire per Sara D'Amario...

Guadalupe: esatto, non solo questa è la mio primo lavoro col trio, ma è la mia prima esperienza nel mondo del cinema italiano. Confesso che avevo un pochino di paura soprattutto perché in Spagna Aldo Giovanni e Giacomo non sono molto conosciuti. Ciononostante mi sono divertita moltissimo, come una spagnola pazza direi. Il massimo che si può chiedere dalla vita è lavorare divertendosi e loro mi hanno fatto questo grande regalo.  
D'Amario: questa è la mia terza esperienza come moglie di Giacomo (con la sua vera moglie ci
vogliamo bene e stimiamo reciprocamente). Ogni volta che Giacomo mi telefona e mi chiede se voglio essere sua moglie —sullo schermo— so che sto andando incontro a una grande avventura: Aldo Giovanni e Giacomo sono veri attori. Quando iniziai a lavorare con loro a conquistarmi non fu
a battuta facile o la parolaccia, ma un eloquio pronto e mai scontato, così come il ritmo della recitazione, brioso e veloce.

Come si sono conosciuti Giacomo e la sua moglie —al cinema—? 
D'Amario: Giacomo mi ha scoperta qualche anno fa, quasi per caso, mentre recitavo a teatro un ruolo tragico in Spingendo la notte più in lá, da un testo di Mario Calabresi, per la regia di Luca Zingaretti. Fu così che vide in me delle potenzialità comiche.. E non smetterò mai di ringraziarlo per le opportunità che mi ha dato.

Come si inserisce questo film nella vostra produzione?

 
Giacomo: Per noi ogni progetto è sempre una novità, una mondo nuovo. Certo, non è oro tutto quel che brilla e anche questo ha i suoi lati negativi, come per esempio l'impegno che ogni volta dobbiamo mettere nel fronteggiare un testo diverso.. Ma anche in "Il ricco il povero e il maggiordomo" lo scontro è stato più che positivo. Il destino del film è ora in mano al pubblico... Personalmente lo ricorderò come una delle lavorazioni più belle e feconde.

E la produzione è soddisfatta?

Guerra: Se dopo 25 anni siamo ancora insieme direi che la produzione è più che soddisfatta. Oramai siamo così affiatati che le riprese sono durate solo dieci settimane. Credo che questo film sia bellissimo, sicuramente uno dei migliori, paragonabile forse a Chiedimi se sono felice. Abbiamo investito molto su questo lavoro —sarà distribuito in circa 600 sale— perché in esso vi è qualcosa in più rispetto al passato, è attuale, si parla di persone che vivono i nostri stessi problemi e possono comprendere le peripezie dei protagonisti. Il nostro intento era quello di offrire a tutti gli italiani un momento di evasione e di consentire loro di riderci sopra e non di piangersi addosso.

Come sono stati scritti i rapporti sentimentali fra i tre personaggi?

Bertacca: sono onorato di dire che questo film è il mio esordio alla regia cinematografica. Forse per questo la scelta dei percorsi da intraprendere non è stata affatto semplice. La scrittura è fondamentale e con mia grande fortuna anche Aldo Giovanni e Giacomo, che mi hanno affiancato per la regia, dedicano molta a attenzione tempo a questa fase, sono precisi e meticolosi. Abbiamo cercato di non ricorrere a cliché — o se è successo non è stato certo consapevolmente—mora mai abusati nella commedia italiana. Ogni singola scelta è frutto di un work in progress che dura mesi e mesi. Più precisamente, Non riesco a ricordare come è nata l'idea che Aldo sarebbe stato un tombeur de
emmes all'incontrario —non consuma mai, ma scappa sempre dalle donne—. 
Giacomo: non si sa come si arriva alla fine, è un percorso tortuoso quello della realizzazione di un film.Le donne hanno un peso molto importante in Il ricco il povero e il maggiordomo: oltre alle compagne dei protagonisti molto spazio ė dedicato anche a Giuliana Lojodice, madre  di

Aldo. Calcedonia, Dolores e Camilla sono donne dominanti...

Aldo: Questo è un elemento di novità per la continuità stilistica che ha sempre caratterizzato la nostra produzione. Sono donne che manifestano anche una certa sessualità, penso per esempio all'offerta esplicita e quasi caricaturale della moglie di Giacomo.Certo questa scena spicca molto nell'ambito di un film molto casto —come sempre sono i nostri poi— da famiglia, quasi cartone animato.Calcedonia inoltre, il nome di mia madre nel film, è anche il nome anche della mia vera mamma..
Erica Belluzzi

Nessun commento: