Natale da chef
di Neri Parenti
con Massimo Boldi, Dario Bandiera, Rocío Muñoz Morales, Paolo Conticini
Italia, 2017
genere: Commedia
durata, 88’
Gualtiero Saporito (Massimo Boldi) crede di essere un grande chef mentre in realtà non sa affatto cucinare. Per questo viene ingaggiato per partecipare ad una gara di cuochi per aggiudicarsi la cena del G7. Ma viene ingaggiato proprio per perdere la gara insieme ad un team gastronomico di totali incompetenti, dal sommelier, all’aiuto cuoco, alla bellissima pasticcera che pasticcera non è..
Classico cinepanettone sotto la regia di Neri Parenti , “Natale da Chef” è fedele alla sua tradizione e non rischia nulla per rispettare la sua classica formula natalizia. In realtà qualcosa è cambiato: Boldi qui è impegnato in gag solo verbali e non più fisiche e anche le donne del film non si esprimono in scene di sesso ed equivoci di letto, eccezion fatta per gli apprezzamenti del lato B della pasticcera/spogliarellista (Rocío Muñoz).La trama del film è sviluppata con il consueto pressapochismo del genere senza avere alcuna pretenziosità ma nel contempo senza offrire granchè al pubblico. Novità è il richiamo alla politica internazionale (il G7) sempre in chiave demenziale, evocando i soliti luoghi comuni sul presidente francese Macron e la sua consorte stagionata e sui Grandi della Terra in genere (Trump primo fra tutti), accomunati dai terribili mal di pancia causati dalla cucina del cuoco Massimo Boldi.. I dialoghi sono ridotti ai conosciuti tormentoni e calembour, accompagnati da scene assurde ed esagerate, frutto di montaggi, che producono il solo effetto di non rendere neanche credibile la stessa scena. Enzo Salvi si conferma nelle sue battute volgari e, sinceramente, datate. Paolo Conticini cerca di far vivere un personaggio (sfigato) inconsueto rispetto a quelli che solitamente riveste, ma anche qui senza essere troppo convincente. In conclusione un cinepanettone che, strappa sì qualche risata, ma che nel complesso rivela una formula superata che non riesce a stare al passo con i tempi.
Neri Parenti è ben lontano dai successi dei suoi Fantozzi o Fracchia o “Vacanze di Natale”, film che avevano comunque una loro dignità e carisma, se pur di genere. Forse si dovrebbe prendere coraggiosamente atto della fine di un’epoca e di un modo di far ridere.
Michela Montanari
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