Ieri notte nei canali rai si poteva venire a conoscenza di un aneddoto tanto divertente quanto indicativo sui misteri del cinema e della cinefilia. Protagonista indiretto Takeshi Kitano in concorso con il sequel di “Outrage” variato nel titolo e nella storia quel tanto che basta per distinguerlo dal primo. A raccontarlo Piera Detassis,direttrice del festival di Roma prima dell’arrivo di Marco Muller e con analoghe funzioni della rivista Ciak. Interpellata dalla televisione giapponese per parlare del cinema di Kitano la Detassis raccontava di essersi preparata a lungo per essere all'altezza del compito ma di essersi ritrovata alla fine a dover rispondere ad un unica domanda: “Ma qual è il motivo per cui in Italia amate così tanto Takeshi Kitano ?". Se non fosse vero l’accaduto avrebbe il sapore di una boutade. Ed invece è quello che accade ancora oggi nel paese del Sol levante dove il nostro non è mai riuscito a suscitare grande interesse nonostante i premi e gli attestati di stima raccolti in giro per il mondo. Il Kitano casalingo non è apprezzato dalla critica ne dal pubblico ed è per questo che ieri al lido è stato accolto con una tenerezza che ha in parte ammorbidito la delusione nei confronti di un film ed in generale di una carriera che per la maggior parte degli addetti ai lavori ha esaurito la sua spinta propulsiva. D’altra parte in questa sessantanovesima edizione il regista giapponese si trova in buona compagnia per il numero ristretto di artisti e di opere che hanno confermato le aspettative, in un panorama generale che forse deve ancora esprimere il suo colpo di coda. Tornando ad “Outrage Beyond” e prendendo in prestito le parole pronunciate dal regista in sede di conferenza stampa il film è stato fatto perché il protagonista del primo film era ancora vivo e quindi potenzialmente spendibile per una replica da realizzare con quel mix di violenza ed umorismo a cui ormai il regista ci ha abituato. Una risposta che non fa una piega ma che sembra più adatta per scaltrezza ed opportunismo ad un cinema mordi e fuggi che a quello solitamente selezionato da una mostra d'arte cinematografica.
Abbiamo parlato di:
Outrage Beyond
di Takeshi Kitano
con Takeshi Kitano
Apres mai (Fra 2012)
di Olivier Assayas
con Lola Creton
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