Film Telecomandati
Il Nastro Bianco (2009)
Regia: Michael Heneke
In onda martedi 26 febbraio alle ore 21.15 su Rai 5.
All'alba della prima guerra mondiale la vita monotona di un villaggio della Germania viene turbata da alcuni inquietanti avvenimenti: una corda tesa tra due alberi fa cadere da cavallo il medico del villaggio; una donna è vittima di uno strano incidente sul lavoro che le costa la vita; alcuni bambini vengono seviziati.
Il disturbante regista austriaco ci racconta la vita di una comunità chiusa, economicamente dipendente dal signorotto locale e pesantemente influenzata da una religione (protestante) esclusivamente utilizzata come forma di repressione dal pastore del villaggio.
A turbare l'apparente tranquillità dell'intero villaggio ci sono i bambini, unico granello di sabbia in un ingranaggio sociale ben oliato, pericoloso elemento di disturbo che va ferocemente represso con punizioni corporali e l'umiliazione, quest'ultima rappresentata da un nastro bianco da indossare in pubblico.
Haneke è geniale nel fornire di nomi solo i bambini, mentre gli adulti sono rappresentati solo con i loro titoli o ruoli che gli forniscono autorità: il barone, il pastore, il medico, il signor padre.
Ma repressione, violenza, umiliazioni e soffocamento delle pulsioni possono solo far germogliare il seme dell'odio nei giovanissimi.
I nastri bianchi che il pastore vuole erigere a simbolo di purezza diventeranno le stelle di davide che i bambini oppressi di Haneke, una volta divenuti adulti, appunteranno sul petto degli ebrei.
Molto bello esteticamente, con camera fissa ad incorniciare tante cartoline d'epoca, spazio delimitato e soffocante che vuole rappresentare il mondo chiuso e opprimente in cui si svolgono i fatti narrati.
Stampato in un bianco e nero gelido e avvolgente e senza musiche, il NASTRO BIANCO è l'incubazione del male secondo Haneke.
Disturbante, gelido, claustrofobico, imperdibile capolavoro.
6 commenti:
Inquietudine e poesia di immagini. Un grande Haneke!
questo è un capolavoro.
il successivo sopravvalutato amour al confronto scompare del tutto
D'accordo con i giudizi positivi riguardo questo film. Inquietante, come dice Lisa e straordinariamente bello esteticamente. Scene che potrebbero essere dei quadri e, per questo, anche decisamente claustrofobiche perché chiuse come in una cornice.
Il male che germoglia dalla repressione.
Più complesso e articolato rispetto ad Amour, il quale, per me, sebbene in maniera differente, rimane ugualmente un capolavoro.
Io invece ho trovato "Amour" sopravvalutato. Meglio per me i film che l'hanno preceduto: Niente da nascondere,Caché per non dire de La pianista che per me resta il suo film più bella.Amour l'ho trovato immobile. Di lui mi è piaciuta la verità dello sguardo con cui i due protagonisti si rivolgono uno all'altro.
nickoftime
Complimenti per la recensione. Condivido in pieno!
@ palpebra, grazie dei complimenti. Personalmente credo che questo sia un film immenso.
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