Nessuno siamo perfetti
di Giancarlo Soldi
con Tiziano Sclavi, Dario Argento, Mauro Marcheselli, Thony
Italia, 2014
genere, documentario
durata, 71'
Dopo essere stato presentato alla 32 edizione del Torino
Film Festival, anche gli schermi della cineteca di Milano si sono accesi con Nessuno Siamo Perfetti, documentario che
Giancarlo Soldi ha dedicato alla figura, artistica e umana, di Tiziano Sclavi,
sceneggiatore del suo precedente Nero
(1992), nonché padre e ideatore del celebre fumetto che ha riempito l’immaginario
di molti italiani, Dylan Dog.
Nessuno siamo perfetti
adotta un linguaggio e una struttura narrativa perfettamente conformi all’immagine
che del suo protagonista possiamo trarre dalle abbondanti interviste che egli
rilasciò al regista. Come la fotografia del sempre eccellente Bigazzi alterna
momenti di pura visionarietà in cui galeoni e balene si librano leggere fra i
grattacieli milanesi, così, i viaggi interiori di Sclavi cadono spesso nell’onirico
e nel fantastico, in un turbinio incessante di fantasia e immaginazione. Il
pudore dell’autore di Dylan Dog, schivo e misterioso, viene reso con
delicatezza e rispetto dalle domande delicate che Soldi gli pose per ben dodici
anni, in una sorta di lungo diario intimo. Quasi si stesso confrontando con un
confidente, Sclavi affronta vari momenti importanti della sua vita, dal
rapporto tormentato con la madre – che pare fosse solita bruciargli i fumetti
che egli da ragazzo collezionava -, ai problemi di alcolismo, dall’esordio nel
mondo del fumetto fino al successo e al riconoscimento della maturità.
L’opera fornisce un ritratto complesso e variegato dell’autore
anche grazie alle preziose parole che molti ammiratori o conoscenti spesero su
di lui: da Dario Argento a Bianca Pitzorno, da Grazia Nidasio a Sergio
Castellitto, solo per citarne alcuni.
La narrazione segue con delicatezza le inquietudini e le ossessioni di quel ragazzino smilzo che, dalla piccola Pavia giunse pieno di angoscia nella grande inospitale Milano, in cerca di una tranquillità che nemmeno il successo fu in grado di regalargli. Attraverso una fotografia satura e colori innaturali, quasi disturbanti, Nessuno siamo perfetti insegue con eleganza quel flirtare con la morte che più volte è stato attribuito a Sclavi, quel rapporto di amore e odio con l’altro da sé che l’autore esorcizzò nella creazione di un alter-ego, Dylan Dog, forte di tutte quelle caratteristiche di cui egli invece mancava.
L’eterogeneità delle fonti e degli stili narrativi –interviste, animazioni di fumetti, immagini oniriche-, è impreziosita anche da qualche inserto – non sempre giustificato- di Nero, pellicola cui Sclavi e Soldi collaborarono, l’uno alla sceneggiatura, l’altro alla regia.
L’opera procede con discreto rigore alla scoperta dell’uomo
Sclavi prima ancora che dell’artista, lasciando celati alcuni aspetti
fondamentali della sua persona, come quella fede nuziale all’anulare destro su cui
la telecamera si pone insistentemente. Nel complesso Nessuno siamo perfetti è un esempio ben riuscito di documentario
all’italiana, perfettamente fruibile anche da un pubblico che non abbia
dimestichezza con l’intricato mondo di Dylan Dog.
Erica Belluzzi
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