Nessuno mo può giudicare
di Massimiliano Bruno
con Paola Cortellesi, Raoul Bova, Rocco Papaleo, Anna Foglietta
Italia, 2011
genere, commedia
durata, 95'
di Massimiliano Bruno
con Paola Cortellesi, Raoul Bova, Rocco Papaleo, Anna Foglietta
Italia, 2011
genere, commedia
durata, 95'
Fenomenologia professionale. Passata alle cronache per le
frequentazioni altisonanti la femmina mondana ha pensato bene di adeguarsi al
clamore del momento inventandosi un epiteto che potesse rappresentarla
degnamente in siffatti palcoscenici. E così in meno che non si dica Puttana,
Prostituta e Cortigiana sono diventati i rimasugli di una vecchia mentalità non
più al passo con la nuova attitudine imprenditoriale di questa procacciatrice
di uomini.
Per non essere da meno e come sempre interessata agli
aspetti boccacceschi della vita anche la nuova commedia italiana non poteva
mancare l’appuntamento con la storia ed in men che non si dica ha allestito uno
spettacolo che suona un po’ come la versione truffaldina di certe inchieste
televisive che con la scusa della cronaca solleticano il voyeurismo del
pubblico raccogliendo le memorie delle scollacciate signorine.
Ecco allora la storia di una donna benestante impegnata a
guadagnarsi la pagnotta vendendo il proprio corpo per fare fronte ai debiti del
marito defunto e nel contempo costretta a barcamenarsi con la socialità del
quartiere dove si è dovuta trasferire (stiamo parlando del Quarticciolo).
Imbranata ed a disagio nelle provocanti mise che di volta in volta scandiscono
l’alternanza delle situazioni e degli incontri, Alice avrà modo di sperimentare
sulla sua pelle pregi e difetti della nuova occupazione, finendo anche per
innamorarsi di Giulio,un coatto dal cuore d’oro che risponde alla faccia e soprattutto
al fisico di un sempre più naturale Roul Bova. Gestito da un regista esordiente
come Massimiliano Bruno “Nessuno mi può giudicare” tenta di elevarsi al di
sopra della media cercando di coniugare una comicità diretta e popolare, quella
per intendersi dei campioni di incasso che l’hanno preceduto, con una certa
attenzione agli aspetti del reale.
E non ci riferiamo tanto al mestiere della
protagonista, riprodotto attraverso espedienti ampiamente risaputi (basti
pensare alla scena del bar in cui l’iniziazione di Alice diventa l’occasione
per fare il verso alla Sally di Meg Ryan) e piuttosto stereotipati ma al fatto
di collocare la vicenda in una dimensione di autenticità testimoniata dalla
decisione di filmare per davvero nei luoghi che fanno da sfondo alla vicenda,
oppure seminando tracce, vedi la locandina de la ricotta di Pasolini nel
internet cafe di Giulio (Pasolini tra l’altro non è estraneo al Quarticciolo
avendo sceneggiato il film sul famoso Gobbo) di un impegno che vorrebbe
tracimare in una divertimento spensierato ma sempre intelligente. Sospetti
confermati anche dalla presenza di Paola Cortellesi, comica radical chic
prestata ad un ruolo che dovrebbe essere nobilitato da uno humor esibito ma
nello stesso tempo controllato, ridanciano ma mai volgare. Missione in parte
riuscita, anche se a differenza della sua versione drammatica la Cortellesi in
versione comedy è sempre sul filo di una certo autocompiacimento, per la
presenza di spalle come Lillo, Papaleo ed una strepitosa Anna Foglietta nella parte
di Eva, la escort che insegna ad Alice i rudimenti del mestiere. Le riserve
come al solito riguardano la bonarietà che il film sparge a piene mani sulle
contraddizioni che si sforza di far emergere.
Vizzi, razzismo, schermaglie
politiche finiscono così per ricadere in quel qualunquismo che Bruno prende in
giro scimmiottando la celebre sequenza de la Messa è finita in cui il
personaggio di Moretti inveiva nei confronti del cinema di Alberto Sordi (anche
qui rossi e neri finiranno per essere tutti uguali). La voglia di affondare il
coltello nella piaga come altrove è sostituita dal desiderio di alleggerire il
contesto con il fragore di una risata, d’altronde il film è il frutto di una
collaborazione degli stessi autori, Brizzi (soggetto) e Bruno (sceneggiatura),
già artefici di prodotti come Notte prima degli esami, Ex, Maschi Contro
femmine. I tempi sono grami e la cosa migliore è non pensare. In questo senso
“Nessuno mi può giudicare” assolve il compito nella maniera miglior.
In onda questa sera su Rai 1 alle 21,30
In onda questa sera su Rai 1 alle 21,30
2 commenti:
Hai detto bene. Tempi grami, meglio non pensare.
Migliore in campo: Rocco Papaleo, con la sua esemplificazione della superiorità dei bianchi sui neri ("loro sono andati in America e hanno portato la schiavitù, noi abbiamo portato la Mafia!!! Vedi che siamo superiori?")
Infatti film come questo ci stanno certamente, a patto di non saturare il mercato - come accadeva in quel periodo - con tutta una serie di cloni che imitavano il cinema di Bruno
nickoftime
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