We Are Your Friends
di Max Joseph
con Zach Efron, Emily Rataikowski Wes Bentley
Usa, 2015
durata, 100'
Da
un po’ di tempo al cinema sembra di essere tornati all'alba degli anni
novanta. A farcelo dire è la presenza quasi contemporanea di tre film,
“Amnesia”, di Barbet Shroeder, appena visto al festival di Locarno,
“Eden” di Mia Hansen Love, uscito in Italia sul finire dell’estate e
appunto questo “We Are Your Friends”, da oggi sugli schermi nazionali,
che, avendo il loro centro di gravità permanente nel mondo della musica
elettronica e in quello di chi aspira a diventare un dj di
professione, rispolverano miti e sociologie che del periodo in questione
hanno rappresentato una sorta di codice d’identificazione per migliori
di teen agers. Detto che il film di Schroeder si sposta progressivamente sul terreno della grande storia e di una tragedia come quella della Shoah, caratteristiche
comune dei tre film a parte la musica, sono un impianto narrativo da
romanzo di formazione e soprattutto attraverso le vicissitudini dei
protagonisti, la volontà di mostrare l’universo di riferimento sotto una
luce di complessità esistenziale solitamente negata dalla vacuità e
dall’edonismo con cui quel mondo viene solitamente raccontato.
Declinazioni che il film di Joseph non ignora ma che anzi enfatizza
attraverso un epicureismo visivo fatto di corpi perfettamente levigati,
messi in scena con una plasticità che rimanda al sesso mordi e fuggi
consumato nelle discoteche e nei party modaioli.
Uno sballo che
inizialmente porta il film dalle parti di certo cinema psichedelico
più o meno recente, con le immersioni sensoriali di titoli come “Paura
e disgusto a Las Vegas” e soprattutto “Spring Breakers”, prese a
riferimento quando, nella prima parte, si tratta di mostrare le
conseguenze prodotte dall' abuso di alcool e droga.
E che però,
quando a prendere il sopravvento sono istanze di tipo moralista, diventa
il pretesto per imbastire una storia edificante che spinge i personaggi
verso un percorso di redenzione, addolcito da una serie di buoni
propositi che riescono ad avere la meglio su qualsiasi tipo di
trasgressione. Con buona pace delle fan di Zach Efron che, nel ruolo del dj in
cerca d'amore e di successo riesce a essere maledetto quanto basta per
continuare il percorso di sdoganamento dal cinema per ragazzi, a cui,
per il momento, rimane ancora iscritto.
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