di Sofia Coppola
con Emma Watson, Leslie Mann, Taissa Farmiga, Erin Daniels
Usa 2013
genere, drammatico
durata, 95'
Alcuni adolescenti di Hollywood, nonostante il benestare
dilagante, sono alla costante ricerca di emozioni e trasgressioni, e arrivano
ad irrompere nelle ville di Vip quali Paris Hilton e Orlando Bloom, per
collezionare un bottino di quasi tre milioni di dollari.
Sofia Coppola usa una storia vera quanto stravagante,
pubblicata da Vanity Fair, per gettare il suo ormai consueto sguardo
sull'adolescenza. Ma questa volta sorprende, non scivola mai in introspezioni
esasperate, sostiene sempre un buon ritmo e non è mai noioso. Calzante la
scenografia composta da night club privati, infinite collezioni di scarpe e
gioielli e i boulevard californiani. Credibilissimo il lavoro del cast, in
particolare di Emma Watson, che continua a confermare di essersi sganciata dal
ruolo che l'aveva resa celebre fra streghe e maghetti (a differenza del suo
collega Daniel Radcliffe). A rendere ancor più inaspettatamente piacevole la
visione è lo sguardo totalmente obbiettivo della regista, con una telecamera che non è giudice ma spia,
posta spesso in lontananza o nascosta dietro angoli con oggetti sfocati in
primo piano.
Ed era forse questo l'unico modo di mettere su pellicola una
storia che rispecchia tristemente l'inspiegabile malessere giovanile, un mondo
costantemente attratto dal superfluo e dal vacuo, che va perdendosi tra borse
griffate, feste, cocaina e quel mondo virtuale piacevolmente ingannevole. Le
stesse dichiarazioni dei giovani colpevoli, rilasciate dopo essere stati presi,
sono metafora indotta del flusso di incoscienza che li travolge come se nulla
fosse. Il lavoro della regista sembra essere un docu-fiction ben congegnato
dove il sogno americano si è
spinto troppo oltre, e Sofia Coppola ce lo mostra con discrezione e amoralità,
lasciando trarre a chi vede le dovute riflessioni.
di Antonio Romagnoli
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