L’incredibile storia dell’isola delle rose
di Sydney Sibilia
con Elio Germano, Matilde
De Angelis, Leonardo Lidi
Italia, 2020
genere: commedia,
drammatico
durata: 117’
Da poco sbarcato su
Netflix “L’incredibile storia dell’isola delle rose” è il nuovo film di Sydney
Sibilia prodotto dalla Groenlandia, casa di produzione fondata nel 2014 dallo
stesso regista insieme a Matteo Rovere. Con la stessa i due si sono aggiudicati
numerosi riconoscimenti per tanti grandi titoli italiani, uno su tutti la
trilogia di “Smetto quando voglio”.
“L’incredibile storia dell’isola delle rose”, come suggerisce il titolo, è davvero una storia incredibile che sembra assurda e completamente inventata, ma che, invece, è verissima.
La vicenda si basa, infatti,
su qualcosa di realmente accaduto. Bisogna tornare indietro al 1968 per
incontrare Giorgio Rosa, un ingegnere, ma soprattutto un sognatore, che, un
giorno, decide di costruire un’isola, o meglio una piattaforma, al di fuori
delle acque italiane. E intorno alla realizzazione e alla trasformazione di
quest’ultima in uno stato indipendente con una propria lingua ufficiale, una moneta
e dei francobolli ruota la vicenda che vede protagonisti Giorgio e Gabriella
soprattutto, ma anche tanti altri personaggi.
Giorgio Rosa,
interpretato da un Elio Germano in formissima, non è solo un ingegnere, ma,
come detto, è un sognatore e un ragazzo come tanti altri che, per amore, sembra
disposto a tutto, anche a costruire di sana pianta un’isola sulla quale abitare
o comunque far confluire persone provenienti da molteplici luoghi.
Come affermato dallo
stesso regista, quella che è stata mostrato sullo schermo è la verità, seppur,
in taluni frangenti compressa o dilatata. Inventare alcuni frangenti avrebbe
probabilmente limitato la sceneggiatura perché si sarebbe interrogata sulla
veridicità di determinate situazioni. Invece la caratteristica principale della
pellicola è proprio il fatto che racconta una storia autentica dove tutto è
reale. La forza, poi, sta nel modo che Sibilia ha di raccontare questa assurda
vicenda. Con una strizzata d’occhio al suo cinema in particolare, divertente,
spiritoso, spigliato e diretto soprattutto ad un pubblico giovane.
Disseminato di velata (ma
neanche troppo) ironia, “L’incredibile storia dell’isola delle rose” risulta
una commedia piacevole che si fa apprezzare. Dopo un inizio completamente
diverso dal resto della storia, freddo e straniero, siamo immersi in un’atmosfera
più colorata e scanzonata. Un’atmosfera più estiva che riesce a rappresentare
nel migliore dei modi quello che è stato il 1968.
Elemento non di poco
conto è la veridicità degli attori e quella con la quale tutti si sono
approcciati per rendere ancora più reale una storia vera a tutti gli effetti. A
tal proposito l’accento bolognese di Germano è solo uno dei punti di forza. Ad
arricchire il tutto anche gli altri personaggi, dagli amici ai politici dell’epoca
rappresentati quasi come delle maschere.
La sorte, infelice, dell’isola
sembra essere l’unico aspetto che distanzia il prodotto di Sibilia dalla
storia. Se infatti l’isola è stata abbattuta poco dopo la sua creazione,
nonostante gli sforzi e le proteste del suo creatore e di tutti i “seguaci”, la
commedia distribuita da Netflix sembra avere tutte le carte in regola per
imporsi sul pubblico, al pari di altri titoli dello stesso autore, e rimanere a
galla nel grande e vasto catalogo della piattaforma. E non solo.
Veronica Ranocchi
4 commenti:
Storia particolarissima in effetti.
Se usassi nefflics potrei guardarla
Forse uno di quei casi in cui la realtà supera la fantasia. Comunque lo vedrò al più presto, ma ho il timore che possa essere un film un po' troppo "nostalgico", ma spero di sbagliarmi.
@alberto bertow marabello: sì, storia molto particolare. Comunque consigliata ;) -Veronica
@In The Mood For Cinema: forse a tratti un po' nostalgico, ma neanche troppo. Una chance gliela darei comunque, anche solo per conoscere questa storia di cui io personalmente ignoravo l'esistenza... -Veronica
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